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Qualità dell’aria, Italia bocciata per lo smog nelle città

Qualità dell’aria, Italia bocciata per lo smog nelle città

23 Giugno 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

L’Agenzia europea dell’ambiente salva solo 6 città. Restano alti i livelli di polveri sottili che minacciano la salute.

Qualità dell’aria, Italia bocciata per lo smog nelle città

Gli ottimisti dicono che se ne verrà a capo, quando non si sa. Nel frattempo le classifiche sulla qualità dell’aria continuano a piazzare città italiane tra le più critiche d’Europa.

Eppure spenderemo fior di miliardi per rimetterle a posto sia l’ambiente che la salute. I soldi, come è noto, arriveranno dall’Europa, dalla stessa entità politica che ha al proprio interno l’Agenzia dell’ambiente (Eea).

É lei che  nell’ultimo report ci ricorda che siamo messi male. Respiriamo aria poco salubre, lo smog ci intossica e il PM2,5 – le micidiali polveri sottili – consuma l’esistenza di milioni di italiani.

Rispetto ad altre città europee, le nostre Brescia, Cremona, Pavia sono quanto di peggio si possa avere.

In totale collezioniamo 22 città a rischio. Tutte in zona rossa , solo 6 – Sassari, Genova , Livorno, Salerno, Savona e Catanzaro – sono finite  in zona verde.

In un caso o nell’altro siamo lontanissimi per classifica e per qualità urbana da Bumeå (Svezia), Tampere (Finlandia) e Funchal (Portogallo), località virtuose.

“In molte città europee l’inquinamento atmosferico è un problema grave, che rappresenta un rischio reale per la salute”, dice l’Agenzia. 

E’ un’altra pugnalata per un Paese dove il Covid si è portato via 140 mila persone. Purtroppo è anche una constatazione amara nell’anno in cui il governo vuole accelerare sulla transizione a modelli di vita sostenibili.  

I soldi del Next Generation arriveranno e i piani clima delle città dovranno tenere conto di quello che dice l’Eea. 

Chiariamo che il report verifica lo stato dell’arte di città con popolazione di oltre 50mila abitanti. 

“Non sono prese in considerazione le città che non dispongono di stazioni di monitoraggio urbane o suburbane, né quelle per le quali i dati provenienti da tali stazioni riguardano meno del 75 % dei giorni di un anno solare”.  

Il metodo evidentemente non si discute, ma sia chiaro che attenua di molto il nostro dramma.

In tutta Europa sono state studiate 323 città, ma una pagella così severa per il Belpaese non era prevista. Si studino bene i dati, allora, e si tuteli la salute dei cittadini.

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