
Quando l’ambiente curato protegge le donne
11 Giugno 2025Si chiama “Bosco Rosso” il progetto concepito da associazioni di volontariato e medici per prevenire i casi di violenza sulle donne. Molti femminicidi e abusi sono commessi in aree abbandonate e non sorvegliate. La risposta dei sindaci.
Natura e spazi verdi possono contribuire alla lotta ai femminicidi e a prevenire atti di violenza contro le donne. Il verde urbano ha una forza rigenerante che diventa strumento di promozione del benessere. Sono concetti semplici ma da far circolare in un Paese che ogni giorno registra reati odiosi contro donne, soggetti indifesi.
Si dice continuamente miglioriamo la sicurezza nelle città e si sa che non riguarda solo polizia e carabinieri. Tocca da vicino, è nelle funzioni, dei pubblici amministratori, dei sindaci che sfilano nei cortei antiviolenza. Oggi siamo stati infornati sul progetto “Bosco Rosso”. Cos’è ? È un’iniziativa sociale promossa da Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), Aib, Accademia Italiana di Biofilia e Algaxia, associazione di tutela ambientale. In pratica un’idea di riqualificazione urbana e ambientale, progettata come un parco rifugio e antiviolenza. Un luogo concepito come spazio sicuro e inclusivo per fornire un ambiente protetto, con particolare attenzione alla sicurezza delle donne. I promotori lo vogliono realizzare nelle città che accetteranno la proposta. I sindaci saranno chiamati.
Sicurezza e decoro urbano
In situazioni come primi appuntamenti o incontri delicati, dove la vulnerabilità può essere maggiore, il “Bosco Rosso” viene presentato come un’alternativa per vivere questi momenti in un contesto naturale, accogliente e vigilato. “ Con “Bosco Rosso ”aree verdi urbane abbandonate o scarsamente utilizzate diventano rete di sicurezza a misura di donna, unendo la bellezza della natura alla necessità di un ambiente accogliente e protetto” dice Sabrina Zolla, presidente di Algaxia. I parchi saranno attrezzati con sistemi di videosorveglianza discreti, dotati di intelligenza artificiale, progettati per tutelare la sicurezza senza compromettere la serenità del luogo. Secondo molti studi le infrastrutture verdi urbane aumentano la felicità delle persone, percepita fino al 15% e riducono l’aggressività tra il 10 e il 15%. Le città italiane sono pronte ? Gli amministratori pubblici e gli enti che hanno responsabilità su aree a rischio saranno sensibili ? Per Alessandro Miani presidente di Sima “la presenza di alberi e spazi verdi migliora la percezione di sicurezza, abbassa i livelli di stress e ansia e contribuisce a una migliore salute mentale e qualità della vita ”.
Donne sempre più esposte
Difficilmente la cronaca connette gli episodi di violenza all’habitat o alle indecenti condizioni dei siti nei quali avvengono i reati. Ce ne rendiamo conto guardando le immagini di campi, boschi, casolari abbandonati, campetti in tv e sui siti di informazione. Agli esperti questi dettagli non sfuggono e l’ambiente ha il suo peso nella preterintenzionalità delle violenze. “ La natura ha un ruolo determinante nella riconnessione tra esseri umani e ambiente: il contatto quotidiano con elementi naturali attiva risposte neurofisiologiche benefiche, rafforza il senso di appartenenza e riduce l’alienazione urbana” spiega Rita White, presidente dell’Accademia Italiana di Biofilia (Aib). I promotori di “Bosco Rosso” ci spiegano anche che la psicologia ambientale e le scienze del comportamento confermano che ambienti biofilici migliorano di molto benessere, empatia e coesione sociale. Far entrare queste valutazioni nelle iniziative contro la violenza è l’impegno delle tre organizzazioni che hanno pensato il “Bosco” tranquillo. Ne prenda nota chi vuole fare le cose sul serio. E ce ne sono.