Reddito di cittadinanza e soldi sporchi. Tra Cinquestelle e Lega esplode la lite
03 Novembre 2018Prima o poi la merda torna sempre a galla. La legge della fisica applicata alla politica rende d’obbligo il francesismo. Mi auguro che il Lettore comprenda…
Manovra, riappare il Carroccio dei vizi privati e delle pubbliche virtù
Il lupo perde il pelo ma non il vizio, recita l’antico adagio… E la metafora accompagna l’osservatore nel prendere atto dell’attualità del detto popolare. Accade nel vedere riapparire la Lega dei vizi privati e delle pubbliche virtù.
A dirigerla nel settore Affari, Favori, Soldi & Codice Penale il silenzioso e apparentemente defilato Giancarlo Giorgetti, l’Eminenza Grigia leghista che in certi ambienti conta più dello straripante Matteo Salvini.
Dopo i contorcimenti sul blocco della prescrizione, dopo aver posto i bastoni tra le ruote in materia di carcere per gli evasori, ora la Lega – facendo sponda su Bruno Vespa alle prese col confezionamento dell’ennesima marchetta-strenna natalizia – attraverso il quasi invisibile Sottosegretario cerca di affondare il Reddito di Cittadinanza, Cavallo di battaglia del M5s.
Ed è subito caos.
All’ombra di questa Misura di contrasto alla povertà vengono nuovamente allo scoperto le tensioni sulla Manovra. Giorgetti esplicita i dubbi della Lega sul Reddito di cittadinanza previsto nel Contratto di Governo. Ma Luigi Di Maio – che in serata affiderà a Riccardo Fraccaro un duro attacco al Sottosegretario – assicura che la misura arriverà insieme alla riforma delle pensioni via decreto, dopo il varo della manovra, “a Natale” o giù di lì. Il premier Giuseppe Conte, dal canto suo, garantisce che i soldi ci sono per far tutto. Ma la situazione nonostante i tentativi di ricucitura resta esplosiva e soltanto un chiarimento serale tra Conte e Giorgetti sembra riuscire a calmare le acque.
Scene di ordinaria incompatibilità tra due forze politiche dalle rispettive scale di valori profondamente distanti.
Ma non è tutto.
Come già detto è lite tra M5s e Lega anche in materia di manette agli evasori e di fondi ai partiti. Il Carroccio difende i soldi sporchi e si scaglia contro l’Alleato che vuole pene più dure per quanti si fanno beffe del Fisco, lo stesso Alleato che punta allo stop alla prescrizione e che pretende la trasparenza sui bilanci delle Fondazioni.
Tutti bocconi amari e indigesti per la Lega. Bocconi che tolgono il sonno a Salvini. “E mò – rimugina – se passano questi provvedimenti chi glielo va a dire a Silvio?”
03/11/2018 h.08.20