
Referendum: urne aperte oggi e domani. L’incognita quorum
08 Giugno 2025I cinque quesiti sottoposti al giudizio degli elettori dopo mesi di propaganda, di scontro politico, di disinformazione. Le opinioni in campo. Si teme l’astensione dal voto e il raggiungimento del quorum.
Referendum: siamo arrivati al voto. Urne aperte da questa mattina alle 7 fino alle 23 e poi ancora domani 9 giugno dalle 7 alle 15. Subito dopo inizierà lo spoglio. Gli elettori che andranno al seggio riceveranno 5 schede tutte di colore diverso per ogni quesito sottoposto a referendum. Si tratta di referendum abrogativi di norme esistenti. A chi li ha voluti si è contrapposto uno schieramento di forze politiche, imprenditori e organizzazioni che hanno sostenuto il No all’abrogazione delle norme ma in maniera ancora più decisa l’astensione dal voto. E la partecipazione degli italiani al voto referendario è il primo e più veritiero esame all’esercizio di un diritto. Peraltro, il principale quesito referendario sul Jobs Act varato dal governo Renzi contiene elementi su cui è intervenuta la magistratura e in caso di vittoria del Si non si avrebbe direttamente e completamente il reintegro nel posto di lavoro. 4 quesiti riguardano comunque, temi legati al mondo del lavoro, 1 è sull’ottenimento della cittadinanza italiana da parte degli stranieri. Perché i referendum siano validi bisogna raggiungere il 50% più 1 degli aventi diritto al voto. È un presidio di democrazia e in queste settimane si è discusso molto del principio dell’astensione contemplato da diritto costituzionale. Ma la partita vera è su quanto gli italiani si sentano ormai coinvolti dalle consultazioni elettorali e più nello specifico dai referendum. Le grandi opzioni SI NO degli anni 70 e 80 su temi circoscritti e, se vogliamo, semplici nella loro praticabilità, hanno segnato un epoca. Poi il quorum è diventato un tabù, un incubo politico e di rappresentanza per chiunque abbia raccolto firme per abrogare norme. Oggi siamo a questo. Ricordiamo, infine, che per votare bisogna avere con se la tessera elettorale e un documento di identità valido.
Referendum tra quesiti e colore delle schede
Primo quesito con scheda di colore verde. Riguarda le norme del famoso Jobs Act, il contratto di lavoro a tutele crescenti. Attualmente un lavoratore che viene licenziato in modo illegittimo riceve un indennizzo economico con un numero di mensilità variabile da 6 a 36 mesi. Non ha diritto al reintegro nel posto di lavoro, come accadeva prima del Jobs Act. La legge è stata comunque cambiata da sentenze e altri provvedimenti. Votando Si cancellano le norme del Jobs Act. Votando No le norme restano in vigore.
Secondo quesito con scheda arancione su licenziamenti e indennità nelle piccole imprese con un massimo di 15 dipendenti. Si chiede di abolire il tetto massimo di 6 mesi all’indennità da versare al lavoratore in caso di licenziamento illegittimo. Votando Sì si elimina il tetto massimo e l’indennità sarà stabilita dal giudice. Votando No resta il tetto massimo di 6 mensilità.
Terzo quesito con scheda grigia. Riguarda i contratti di lavoro a termine. Attualmente chi assume un dipendente con un contratto a tempo determinato di 12 mesi non è tenuto a fornire la causale alla base del contratto a termine. Si chiede di reintrodurre l’obbligo della causale all’origine contratto. Votando Si la causale viene reintrodotta.Votando No resta in vigore la norma attuale.
Quarto quesito con scheda rosa sugli appalti e sulla sicurezza sul lavoro. Si chiede di abolire la deroga che esonera il committente dei lavori dalle responsabilità per rischi specifici e per gli infortuni nei cantieri. Votando Si la responsabilità viene estesa al committente dei lavori. Votando No deroga resta in vigore.
Quinto quesito con scheda gialla, riguarda i tempi per l’ottenimento della cittadinanza italiana. Si chiede di ridurre da 10 a 5 anni di residenza legale in Italia i tempi per ottenere la cittadinanza italiana da parte delle persone straniere. Votando Si i tempi si riducono a 5. Votando NO restano i 10 anni.