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Renzi-Berlusconi, non è inciucio, è attrazione fatale alla luce del sole…

Renzi-Berlusconi, non è inciucio, è attrazione fatale alla luce del sole…

31 Maggio 2017 0 Di Marino Marquardt

L’intesa tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi non è un inciucio clandestino ma un’attrazione fatale alla luce del sole e all’ombra della legge elettorale.

Renzi-Berlusconi , questa volta non è inciucio

Per favore non chiamiamolo più inciucio. Questa parola indica infatti qualcosa di nascosto, di clandestino. Ma il ritorno di fiamma tra il Giovanotto di Rignano sull’Arno e il Signore di Arcore questa volta non ha nulla di clandestino.

E’ attrazione fatale reciproca dichiarata, alla luce del sole e all’ombra di una Legge elettorale ad hoc confezionata dai soliti pozzi di scienza renzusconiani.

In questo contesto l’ingresso dei Cinquestelle nella “cucina” del Tedescum se da un lato dà un segnale di maturazione politica del Movimento dall’altro espone lo stesso al rischio di fungere da foglia di fico su un disegno già chiaro all’indomani della bocciatura del Referendum costituzionale.

“Matteuccio a bottega da Silvio”, ebbi modo di scrivere più volte.

E così sarà se i pentastellati non dimostreranno maturità e intelligenza politica nella gestione del dopo voto.

Molto in merito potrebbe dipendere anche da cosa riuscriranno a fare i frammenti alla sinistra del Pd.

Un dispositivo, insomma, dal quale il M5s potrebbe trarre il massimo vantaggio o il massimo svantaggio.

A fare la differenza sarà la capacità dei pentastellati di liberarsi da dogmi, totem e tabù per andare incontro a un pragmatismo etico.

Intanto, dalle chiacchiere spese ieri durante la Direzione Pd e dalla geografia disegnata per la Segreteria, si è capito che la minoranza interna non svolgerà alcun ruolo dentro e fuori il Nazareno.

Il mesto discorso del ministro della Giustizia Andrea Orlando era paragonabile al lamento dell’impotente rimasto senza Viagra e con le farmacie chiuse.

Ma non è tutto.

A.A.A. Centristi offresi.

Visti chiari di luna e praticamente senza mercato (anche perché non esistono più i portafogli voti individuali essendo stati i parlamentari tutti nominati e non esiste più il “campione” da 10mila o 100mila voti da ingolosire qualche capobastone) cercheranno di vendersi a prezzi stracciati i vari Angelino Alfano, Denis Verdini, Maurizio Lupi, Pierferdinando Casini, la ministra Beatrice Lorenzin.

Ma se la partita sarà realmente a quattro tra M5s, Pd, Fi e Lega difficilmente riusciranno a trovare uno strapuntino per accomodarsi all’interno di uno di questi soggetti politici.

Diverso il discorso per le schegge della Sinistra. In questo campo le potenzialità di crescita ci sono. A condizione che tutti accettino di misurarsi con la realtà e che abbandonino il ruolo di pura testimonianza nel quale sembrano essersi autorelegati.

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