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Renzi e Berlusconi trovano una amara sorpresa nell’uovo di Pasqua dei sondaggi

Renzi e Berlusconi trovano una amara sorpresa nell’uovo di Pasqua dei sondaggi

31 Marzo 2018 0 Di Marino Marquardt

Una amara sorpresa esce per Renzi e Berlusconi dall’uovo di Pasqua: i sondaggi della settimana santa unanimemente confermano il trend verificatosi alle elezioni del 4 marzo.

Sondaggi di Pasqua: crolla Forza Italia, bene M5s e Lega e flette il Pd

Uovo di Pasqua con sorpresa amarissima per gli zombies del Nazareno e di Arcore. I sondaggi di Pasqua unanimemente confermano il trend del 4 marzo. Anzi lo rafforzano. Guadagnano punti percentuali M5s e Lega, flettono ancora Pd e Forza Italia.
Numeri impietosi per il Becchino del Nazareno e per il Frodatore di Arcore in cerca di riabilitazione.
Numeri che puniscono entrambi, verdetti che bastonano la ritrovata arroganza distruttiva e autodistruttiva dell’ex Capo Scout di Rignano.
Legnate senza pietà per Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nella settimana dei riti pasquali in cui, seppure in ritardo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini – a leggere le cronache del Giovedì e del Venerdì Santo – hanno dato l’impressione di volersi scambiare la palma della pace.
I Due – a sentirli – sono su posizioni abbastanza vicine in materia di Reddito di Cittadinanza, taglio delle tasse e modifica della Legge Fornero. Si tratterebbe soltanto di limare questi tre provvedimenti per renderli compatibili con le casse pubbliche.
Sullo sfondo resta però il Don Rodrigo di Arcore pronto a rompere le uova nel paniere. Di Lui i Cinquestelle non vogliono neanche sentir parlare mentre il Leader leghista ritiene che non sia giunto ancora il momento per farlo fuori e beccarsi così la ridimensionata eredità in voti.

Con il Ministero delle Comunicazioni, Berlusconi potrebbe fare un passo indietro

Sulla ingombrante presenza di Berlusconi tra Di Maio e Salvini c’è però anche chi non esclude che la faccenda possa risolversi con un clamoroso passo indietro dell’Immarcescibile.

Ciò potrebbe avvenire in cambio della sistemazione di un uomo di sua assoluta fiducia al Ministero delle Telecomunicazioni, epicentro degli interessi della Dinasty berlusconiana.

Intanto c’è chi individua le cause della nuova bocciatura demoscopica del Pd nell’inconcludenza, nella confusione imperante, nell’assenza di una linea politica propositiva e nella guerra strisciante nel Nazareno tra renziani e non renziani di cui Dario Franceschini, Andrea Orlando, Gianni Cuperlo e Michele Emiliano hanno recentemente fornito le prime avvisaglie.

 

Il Pd renziano specchio del nulla e del vuoto programmatico

Il Pd, oggi, insomma, è lo specchio del Nulla, condizione programmatica, strategica e dell’animo che offre l’immagine dello psicodramma che agita l’arrogante Becchino del Pd e della intera Sinistra.

E’ un disastro il Nulla renziano, altro che quel Nulla della satira annacquata e non pungente di Gene Gnocchi per la quale è capace di ridere soltanto Giovanni Floris, il conduttore di “di Martedì”…

L’affermare, ad esempio, “gli elettori ci hanno votato per mandarci all’opposizione” è una sciocchezza senza appello, una dimostrazione della diffusa e imperante confusione mentale. Già, perché solitamente chi vota un partito lo fa con la speranza di vederlo governare per concretizzare promesse e programmi elettorali e non certo per vederlo relegato all’opposizione.

Sciocchezza ancora più grande quando quella dell’opposizione diventa una pura astrazione, una scelta di principio a prescindere. Si dicono all’opposizione, il Becchino e i suoi zombies. Ma di chi e di cosa lo sanno soltanto loro dal momento che il nuovo Governo ancora non c’è. Roba da matti!

Senza dire che lo stupidario renziano potrebbe toccare il suo apice in occasione della probabile e non lontana votazione sull’abolizione dei vitalizi. Voteranno contro dimostrando così che l’iniziativa del piddino Matteo Richetti nella scorsa Legislatura era soltanto fuffa? E ancora, sul Reddito di cittadinanza e il taglio delle tasse voteranno anche contro?

Interrogativi che già ora dovrebbero spingere parenti ed amici a invitare gli sgangherati Dem di distendersi sul lettino di Freud o di Jung per una urgente risistemazione di quelle sinapsi andate in tilt. E non sono poche…

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