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Renzi, yuppy del terzo millennio e demolitore di diritti

Renzi, yuppy del terzo millennio e demolitore di diritti

09 Marzo 2018 0 Di Marino Marquardt

Le analisi del carattere di Matteo Renzi coprono le tante defaillance commesse da chi ha rottamato certezze sociali figlie di antiche lotte.

Renzi, yuppy del terzo millennio e demolitore di diritti

Che il Ragazzo fosse antropologicamente, culturalmente e intellettualmente incompatibile con i valori e col “sentire” di Sinistra era fatto assodato; che il sospetto secondo il quale l’imprinting da Capo scout ricevuto in età adolescenziale ne avesse alterato la personalità era da tempo oggetto di riflessione, che l’arroganza e la presunzione di cui fa sfoggio avessero finito con l’alienargli simpatie era scontato…

Non si comprende allora il chiacchiericcio sulle non-qualità caratteriali del Personaggio.

“Si è reso antipatico”, “ha un brutto carattere”, “è arrogante”, è “divisivo”, “è presuntuoso”, “ha sempre il coltello tra i denti alla ricerca di nemici”…

Refrain triti e ritriti che tornano quando si parla di Matteo Renzi. E ritornelli che si riascoltano anche in questi giorni in occasione della caduta del Giovanotto e della sua poco onorevole uscita di scena dopo aver tentato di giocare la disperata carta delle dimissioni postdatate.

Refrain che – in sostanza – fanno da schermo alle gravi responsabilità politiche dell’ex Rottamatore rottamato, che ne coprono l’incapacità gestionale.

Si punta il dito contro la personalità da bar pieraccionesco dell’ex Capo Scout e non contro i suoi gravi errori compiuti da Premier e da Segretario del Pd.

Genuflesso di fronte ai Poteri forti, parvenue smanioso di respirare l’aria dei cosiddetti salotti buoni, condiscendente verso gli establishement e alla continua ricerca di consensi tra quanti gestiscono il Potere nei più disparati campi.

Uno yuppy del Terzo Millennio, insomma, al servizio h.24 di amici e di amici degli amici che contano, dai banchieri ai finanzieri ai manager con tanto di pedigree.

Una azione politica, insomma, tutta testa in alto e petto in fuori fondamentalmente improntata alla Cicero pro domo sua, una azione politica soprattutto rivolta al soddisfacimento della propria ambizione e vanità.

Di contro l’ex Rottamatore ha contribuito in maniera determinante a rottamare le antiche certezze sociali figlie di dure lotte.

Matteo Renzi ha incentivato lo sviluppo della precarizzazione della società, ha dato una spallata ai diritti dei lavoratori.

Il tanto reclamizzato Jobs Act col trascorrere del tempo si è rivelato sempre più come una trappola per giovani in cerca di occupazione, la normativa sui contratti è stato un inganno supportato anche dai fuorvianti sistemi di rilevazione dei dati Istat.

Jobs Act e nuovi contratti, il Giovanotto li esibisce come fiori all’occhiello…

Il tutto tacendo sul disastro della “Buona scuola”, la legge che ha generato la frammentazione di numerose famiglie in seguito al trasferimento coatto secondo principi algoritmici di professori e professoresse.

Per non dire delle promesse mancate, dalle infrastrutture al Piano antisismico per edifici pubblici e abitazioni private.

E la lista delle defaillances è ancora lunga…

Consoliamoci col fatto che finalmente ce lo siamo tolto dai piedi.

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