Rete d’imprese: Youfm, un esempio che funziona

Marco di Fabbrica – Aziende di straordinaria normalità è la rubrica a cura di Marco Zullo, consulente strategico che questa volta si occupa di rete di imprese e in particolare di Youfm, la dimostrazione che fare business etico e responsabile non solo è possibile ma è anche profittevole. Perché a volte, la rivoluzione più grande nasce proprio dalla “straordinaria normalità” di chi decide di fare le cose diversamente.

Rete di imprese: Youfm, un esempio che funziona

In un’epoca di incertezze economiche e trasformazioni tecnologiche, il modello di Rete di imprese rappresenta una via all’eccellenza imprenditoriale, dove l’unione delle competenze supera la somma delle singole parti.

Ne parliamo oggi in Marco di Fabbrica con Viero Negri, manager di rete di Youfm, nata nel 2013 da una semplice intuizione di sei imprenditori, è oggi la rete di impresa più grande a livello nazionale per i servizi no-core aziendali, con 42 aziende partner.

Un approccio diverso al business può generare risultati straordinari. Ma cosa rende speciale questa realtà?

Youfm ha rivoluzionato il concetto di outsourcing aziendale. Invece di costringere le aziende a gestire internamente tutto ciò che non appartiene al loro core business – dalle pulizie alla manutenzione, dal front office ai servizi IT – la rete offre una soluzione completa e integrata.

«Non devo pensare se oggi la receptionist c’è o non c’è. Devo avere un’azienda che mi garantisce quel tipo di servizio», spiega Negri. Questo approccio permette agli imprenditori di concentrarsi esclusivamente su ciò che sanno fare meglio, delegando tutto il resto a professionisti specializzati.

Ciò che distingue Youfm dalle meteore che popolano il panorama delle reti di impresa è la sua filosofia di base.

«All’interno di Youfm si viene per seminare e non per raccogliere». Prima ancora di sottoscrivere il contratto commerciale di rete, i fondatori hanno dedicato un anno intero a definire un codice etico e una carta dei valori condivisi.

La selezione è rigorosa: la rete è “esclusiva e non inclusiva”. Non interessano i numeri o le dimensioni aziendali, ma persone di valore che condividano gli stessi principi etici e di sostenibilità. All’interno della rete non può coesistere più di un’azienda per settore merceologico, garantendo complementarità e non concorrenza.

I numeri parlano chiaro: da 6 aziende fondatrici a 42 partner attuali, con una crescita che non punta alla quantità ma alla qualità. La rete è sopravvissuta persino alla pandemia, adattandosi al lavoro remoto e mantenendo i suoi standard elevati.

La forza della rete emerge nelle sinergie concrete.

«Una persona da sola può arrivare a un certo risultato, ma un gruppo riesce ad arrivarci prima, più velocemente e meglio”, sottolinea Negri. “Le attenzioni non sono quelle di due occhi ma 10, 18, 24, 36». Con 42 aziende partner, oggi parliamo di 84 occhi che guardano le opportunità.

E il supporto va oltre i numeri.

«La rete serve anche ad aiutare un partner che può trovarsi in difficoltà o banalmente può avere bisogno di un aiuto, di un pensiero in più, di una testa in più».

La pillola di Marco

Questa realtà di successo che ci è stata raccontata, apparentemente semplice da mettere assieme, richiede a mio parere, un cambio di paradigma non banale. Ho avuto modo di sperimentarlo più volte, sia prima durante l’esperienza da Parlamentare Europeo, sia oggi che incontro imprenditori e professionisti.

Ognuno di noi si prodiga per portare avanti i propri progetti, ci si fa coinvolgere totalmente, si diventa tutt’uno con essi fino a non riuscire più a staccarsene, anche quando è palese che si stia andando verso la disfatta.

Ma è corretto focalizzarsi esclusivamente sul progetto? E se ti dicessi che il progetto sia un mero strumento? un mero strumento al servizio di una visione?

Scoprilo guardando il video.

Marco di Fabbrica, ecco il video con l’intervista di Marco Zullo a Viero Negri di Youfm