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Riciclo materiali: parte il credito d’imposta per le imprese

Riciclo materiali: parte il credito d’imposta per le imprese

21 Dicembre 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Per un mese le imprese che usano materiali riciclati e fanno domanda possono ottenere detrazioni fiscali fino al 25%. Ma la transizione ecologica si fa solo con gli incentivi ?

10 milioni di euro a disposizione delle imprese che comprano materiali riciclati. Il riciclo sta nelle corde del  Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani che ha aperto ora un nuovo fronte. L’Italia sta facendo passi importanti su questa strada ma evidentemente c’è ancora bisogno di incentivi per far crescere il sistema. I 10 milioni stanziati, infatti, vanno a beneficio di coloro che trattano materiali derivanti, per almeno il 75% della loro composizione, dal riciclo di rifiuti o da rottami. Dal 22 dicembre sulla piattaforma Invitalia PA Digitale gli imprenditori possono presentare domanda per le spese sostenute nel 2020. Le domande devono essere  solo in formato elettronico fino al 21 febbraio 2022 e tra i requisiti necessari c’è il possesso di un’identità SPID. E’ un altro sistema premiante  del governo che riconosce il ritardo con il quale l’industria italiana si adegua ai principi di una sana economia circolare. Probabilmente le aziende non aspettavano altro.

Cosa si puo’ ottenere  inviando la documentazione ? Un rimborso come credito d’imposta del 25% della spesa sostenuta per un importo massimo di 10 mila euro. Ovviamente ci sarà una graduatoria che attingerà al plafond dei 10 milioni di euro fino ad esaurimento. L’agevolazione ha come obiettivo il sostegno e la diffusione dell’economia circolare, attraverso pratiche sostenibili, proprio come l’acquisto di materiali riciclati, informa il Ministero. A monte viene ricordato il decreto 297 del 15 dicembre 2021 con il quale il dicastero di Cingolani insieme a quello di Daniele Franco dell’Economia e Finanze, ha definito i requisiti tecnici e le certificazioni che attestano materie e prodotti riciclati per avere l’agevolazione.

I passi che il Paese sta compiendo sul riutilizzo dei materiali si ritrovano anche nell’ultimo Rapporto sul riciclo della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Fise Unicircular. Se i rifiuti urbani l’anno scorso sono diminuiti di poche migliaia di tonnellate, quelli speciali sono aumentati di 4 milioni di tonnellate, da 154 a 158. I riciclati sono 120 milioni di tonnellate e rappresentano il 65% di quelli prodotti. L’industria deve fare di più e deve farlo anche senza incentivi statali. In vista dei nuovi obiettivi fissati dall’Ue al 2025 e al 2030 l’Italia ora è dietro solo alla Germania nel riciclo degli urbani. Ma con i soldi del Recovery Cingolani si è impegnato a realizzare altri impianti su cui la politica, quella  parte di essa che ha ostacolato l’ impiantistica e la tecnologia deve fare mea culpa.

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