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Rick Wakeman in tour: il re delle tastiere del Progressive Rock torna in Italia

Rick Wakeman in tour: il re delle tastiere del Progressive Rock torna in Italia

27 Aprile 2017 0 Di Redazione In24

Tre appuntamenti italiani per il re delle tastiere del Progressive Rock: Rick Wakeman con il solo piano a Torino il 2, a Milano il 3 e a Roma il 5 maggio.

Tre date italiane per Rick Wakeman

Protagonista indiscusso della scena Rock e Progressive Rock da almeno un cinquantennio, Rick Wakeman è considerato uno dei massimi pianisti e tastieristi insieme al più barocco Keith Emerson e al più classico Jon Lord. In particolare, al tempo degli Yes, ha inventato un modo nuovo di suonare il Minimoog, con cui ha dato il suo contributo originale alla creazione proprio del Rock più “progressivo”.

Per questo, vederlo suonare in Italia è uno degli appuntamenti da non perdere. Ancor più se i tre concerti italiani in programma al teatro Colosseo di Torino il 2, al teatro Manzoni di Milano il 3 e al Parco della Musica di Roma il 5 maggio rientrano nel Piano Portraits Tour.

Insomma, Rick Wakeman muoverà le sue dita sui tasti bianchi e neri del solo pianoforte, protagonista unico e indiscusso del suo ultimo lavoro intitolato appunto Piano Portraits, il primo album di pianoforte ad entrare nella top ten del Regno Unito.

«Per anni ho desiderato fare un album di pianoforte – ha detto Wakeman del suo ultimo lavoro – e ho passato del tempo a guardare di tutto, dai pezzi classici a brani che ho suonato in passato come “Morning has broken” e “Life on Mars”, e altri brani che ho pensato avrebbero funzionato molto bene come “Stairway to Heaven” e classici come “Clair de Lune”. Quasi tutti i brani mi ricordano qualcosa».

La copertina di Piano Portraits di Rick Wakeman.

La copertina di Piano Portraits di Rick Wakeman.

E ci sarà proprio tutto questo nei tre concerti italiani.

Due, in particolare, Life on Mars e Space Oddity, sono importanti successi degli anni Settanta di David Bowie, a cui Wakeman ha prestato a suo tempo il pianoforte nel primo caso e il mellotron nel secondo.

Né mancheranno in scaletta i pezzi che portano dritto ai Beatles, e ai Led Zeppelin, e soprattutto agli Yes, il mitico supergruppo Progressive a cui Wakeman ha legato tanta parte della sua produzione dell’epoca con dischi che hanno superato i 40 milioni di copie vendute.

E poiché Wakeman ha una impostazione classica, acquisita negli anni di studio all’Opera di Londra, nella sua esibizione non mancheranno alcune incursioni nel mondo di Claude Debussy (Il chiaro di luna) e di Tchaikowsky (Il lago dei cigni), senza contare le divagazioni e le improvvisazioni, di volta in volta suonate o raccontate dall’istrionico artista e non previste dal programma ufficiale.

Tra l’altro, Wakeman, che oltre che da solo (vendendo 10 milioni di copie con il solo “The Six Wives of Henry VIII”, ha suonato anche con Elton John, Cat Stevens, Black Sabbath e Lou Reed, da ottobre 2016 ha avviato anche ARW, un interessante progetto insieme a Jon Anderson e Trevor Rabin, con cui sarà da marzo 2017 in tour in Europa, Israele, Giappone e negli Stati Uniti.

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