Ricostruzione in Ucraina, Renouva presenta le opportunità per le imprese italiane
10 Ottobre 2024L’ora della ricostruzione in Ucraina è già scoccata: c’è bisogno di assistenza ai reduci, formazione professionale e abitazioni. A Roma la presentazione di opportunità e progetti già avviati.
Ricostruzione in Ucraina, Renouva presenta le opportunità per le imprese italiane
La fine della guerra tra Russia e Ucraina non è ancora all’orizzonte, ed è affidata al lavorio dietro le quinte delle diplomazie internazionali, più che delle azioni militari che si protraggono da tempo in un sostanziale e cruento stallo. Ma dopo più di due anni di guerra combattuta quasi esclusivamente in territorio ucraino, i danni umani e materiali sono ingentissimi.
Per questo motivo è già da tempo scoccata l’ora della ricostruzione in Ucraina, paese che ha bisogno di interventi e di investimenti in tutti i campi della vita civile, e che quindi offre tante opportunità alle imprese occidentali, dalla riabilitazione dei tantissimi reduci ed invalidi di guerra che devono essere aiutati a rifarsi una formazione professionale e trovare lavoro, alle imprese da risanare o da impiantare ex novo, fino alle abitazioni e alle infrastrutture da ricostruire.
Una esaustiva idea delle opportunità che già ora si aprono in tante regioni di quel paese si è avuta nel corso di un evento organizzato da Renouva, una società fondata dall’imprenditore italiano Stefano Nicolussi Rossi proprio per sostenere la ricostruzione in Ucraina e che ha già sviluppato diversi porgetti di investimento.
Tra questi ci sono la costruzione di un centro di riabilitazione per veterani, la ricostruzione delle centrali idroelettriche nei Carpazi e il finanziamento e la costruzione di case per i rifugiati interni. È, inoltre, in cantiere l’apertura di una banca per il supporto alle famiglie nell’acquisto di immobili e alloggi.
All’incontro, che si è tenuto nel complesso museale del tempio di Ercole Vincitore a Tivoli (Roma), hanno partecipato oltre che diversi imprenditori, anche i rappresentanti istituzionali italiani e del governo ucraino: Marco Innocenzi, sindaco di Tivoli, Marco Scurria, segretario della Commissione Politiche dell’Unione europea della Camera, Federico Mollicone, presidente Commissione Cultura della Camera, Maksym Kushnir, vice ministro per i Veterani del governo ucraino, Kyiv Oleg Polovynko, advisor del Sindaco di Kiev, Natalia Kalmykova, ministro dei Veterani dell’Ucraina, Aristidis Panagiotopoulos, sindaco di Olimpia in Grecia, Andrea Bruciati, direttore del complesso museale di Villa d’Este e Villa Adriana, e Stefano Nicolussi
Rossi, presidente di Renovua.
Da Renouva progetti per riabilitazione dei veterani, formazione professionale, energia elettrica e credito immobiliare
Il primo obiettivo che tutti auspicano è ovviamente che torni la pace, come ha detto il sindaco di Olimpia. «È un piacere per me essere qui, rappresentando la città dove sono nati, 2800 anni fa, i giochi olimpici. Le Olimpiadi sono da sempre simbolo di pace, in virtù della tregua olimpica che sempre veniva siglata prima dell’evento, tradizione che continua tra me, il sindaco di Sparta e quello di Ilida. La speranza è che questa pace non rimanga solo tra noi e in un foglio di carta, ma che diventi per tutti realtà».
Ma anche prima che si torni alla pace, è già manifesto ed evidente il bisogno di aiuti concreti per la Ricostruzione in Ucraina.
Per Marco Scurria «viviamo tempi difficili per la pace. Ma la società civile si tiene attiva, ed è fondamentale che la ricostruzione riparta da un concetto fondamentale, ovvero quello della bellezza. Ci sono ricostruzioni anche psicologiche e sociali, verso cui sarà necessario prestare la massima attenzione. Persone che hanno visto e subito momenti che si porteranno dietro per tutta la loro vita: anche su questo ci sarà bisogno di ricostruire. Chi ama profondamente il proprio Paese sa quanto è importante difendere la libertà degli altri, per questo il nostro Governo è sempre stato al fianco dell’Ucraina in questo conflitto, anche fornendo supporto materiale».
In alcuni ambiti, la collaborazione dei paesi occidentali alla ricostruzione in Ucraina è già iniziata, in alcuni settori nei quali l’urgenza era prioritaria, come per esempio in ambito culturale.
E l’Italia è in prima fila, sia negli aiuti militari che in quelli civili e umanitari, come ha ricordato Federico Mollicone: «Faccio un plauso per questa importante conferenza. Oggi assistiamo ad un processo concreto e fattivo per la ricostruzione dell’Ucraina. Le nostre istituzioni si muovono ogni giorno non solo per fornire assistenza umanitaria, ma anche per la ricostruzione del Paese. In particolare a Odessa il Maxxi segue la ricostruzione della cattedrale e a Kiev seguiamo la ricostruzione culturale. Il saper fare delle nostre aziende in questo processo è fondamentale, ben venga quindi l’impegno di privati come Renovua».
Renouva è l’impresa che alcuni imprenditori hanno costituito per individuare anche altri settori in cui siano urgenti interventi di imprese che abbiano il know how e che siano attrezzate per cogliere le opportunità di investimento che l’Ucraina offre.
«Il nostro primo obiettivo non è solo di fare riabilitazione fisica e psichica dei veterani – ha spiegato il fondatore di Renouva, che lavora in Ucraina da più di vent’anni – ma anche lavorare per il loro reinserimento all’interno della società. Apriremo a questo fine un’azienda partner in Ucraina, con centro di sviluppo software dove questi potranno trovare impiego. Siamo inoltre in trattativa con il Comune di Kiev per costruire il centro veterani sul suo territorio. Per dare supporto economico ai cittadini ucraini tenteremo, tramite la creazione di una banca, di concedere mutui a lungo termine a chi ne avrà bisogno, cercando di pre-finanziare una parte degli interessi per ammortizzare il peso su chi ne farà uso. Per l’energia, vogliamo modernizzare e potenziare le vecchie centrali idroelettriche a partire dai Carpazi, per poi alimentare la rete nazionale o procurare clienti privati esterni».
A rendere attraenti per le imprese italiane le possibilità offerte dalla ricostruzione in Ucraina, il fatto che le operazioni belliche coinvolgono piuttosto la regione orientale del paese, dove la ricostruzione si potrà avviare solo a pacificazione riconquistata. Ma il resto dell’Ucraina, che è un paese molto grande, manifesta necessità e bisogni e dunque offre opportunità che si possono cogliere sin da subito.
“La prima cosa che va detta è che in Ucraina si può lavorare – ha detto Francesco Vannicelli, professionista e socio di Renouva – Il governo italiano ha già dei progetti importantissimi, come la ricostruzione della ferrovia da Kiev a Leopoli, la ricostruzione della città di Odessa, che potranno essere realizzati dopo la fine della guerra. Ma in Ucraina è importante andare ad investire adesso, perché nessuno lo vuol fare. La guerra è a est del Paese, ma l’Ucraina è enorme, e nella parte ovest si può tranquillamente lavorare. Per esempio i progetti relativi al ripristino delle centrali elettriche sono proprio ad ovest. Il progetto a cui teniamo di più è quello relativo ai veterani. E un altro progetto molto interessante è qello relativo alla cosrtuzione di nuove case. Il problema principale non è trovare chi voglia costruire o comprare case, ma bensì trovare ilmodo di finanziarle. Per questo il nostro progetto punta su un mutuo a 50 anni, con rate molto basse, che in pratica passerà da padre a figlio e consentirà anche a chi ha uno stipendio medio di compreare casa”.