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Russia-Ucraina: guerra lunga o conflitto congelato

Russia-Ucraina: guerra lunga o conflitto congelato

26 Settembre 2025 Off Di Redazione Italia Notizie 24

Riceviamo e pubblichiamo.

Quali possibili vie d’uscita della Russia dal conflitto in Ucraina.

I potenziali percorsi d’uscita della Russia dal conflitto in Ucraina sono complessi e non offrono una soluzione semplice, data l’irreconciliabile distanza tra le posizioni di Mosca e Kyiv. Le strategie più plausibili sembrano non puntare a una pace negoziata nel senso tradizionale, ma piuttosto a una stabilizzazione del conflitto su basi favorevoli alla Russia.

La vittoria militare come obiettivo iniziale.

Inizialmente, l’obiettivo dichiarato di Mosca era una vittoria militare rapida per imporre la demilitarizzazione e la neutralitàdell’Ucraina, bloccando l’espansione della NATO. Tuttavia, dopo oltre due anni, il conflitto si è trasformato in una guerra di logoramento. L’uso diffuso di droni e nuove tecnologie ha portato a una situazione di stallo, con avanzamenti territoriali minimi e costi umani ed economici elevatissimi per entrambe le parti. Questa realtà sul campo ha reso la vittoria totale un’opzione sempre meno realistica a breve termine.

 Lo stallo come nuova normalità

Di fronte all’impossibilità di una vittoria rapida, la Russia potrebbe optare per una strategia di “guerra lunga” o di “conflitto congelato”. Quest’ultima è una tattica già utilizzata da Mosca in altri contesti post-sovietici, come in Transnistria, Abkhazia e Ossezia del Sud. Congelare il conflitto permetterebbe alla Russia di mantenere il controllo sui territori occupati (inclusa la Crimea e le regioni annesse) senza gli oneri di un’occupazione totale e di una guerra attiva. Da un punto di vista strategico, un conflitto congelato presenta numerosi vantaggi per il Cremlino. Quali ?

• Mantenimento dell’influenza: Mosca manterrebbe una leva di pressione sull’Ucraina, impedendo la sua piena integrazione nella NATO e nell’Unione Europea.

Logoramento a lungo termine: Se l’attenzione internazionale dovesse scemare, l’Ucraina, indebolita economicamente e demograficamente, faticherebbe a sostenere lo sforzo bellico e la ricostruzione.

 Pressioni interne e sanzioni

A livello interno, la Russia non sembra essere sotto una pressione sufficiente per forzare un’uscita dal conflitto. L’economia ha resistito alle sanzioni occidentali, adattandosi a un’economia di guerra e rafforzando i legami commerciali con Paesi alleati. Sebbene si manifestino segnali di inflazione e carenze di manodopera, il sostegno pubblico alla guerra, alimentato da una potente propaganda di stato e da una forte repressione del dissenso, rimane elevato. L’opinione pubblica russa, in gran parte, è convinta della narrativa ufficiale.

La via negoziale: un vicolo cieco ? 

Un’uscita negoziata appare oggi estremamente improbabile. Le condizioni di pace dell’Ucraina, espresse nella Formula di Pace in 10 punti del Presidente Zelensky, richiedono il ritiro completo delle truppe russe e il ripristino dei confini del 1991. Queste richieste sono in totale contrasto con la posizione russa, che considera i territori annessi come parte integrante della Federazione. In conclusione, l’uscita più plausibile per la Russia non è una ritirata, ma una ridefinizione della vittoria, passando dalla conquista totale al mantenimento di uno stato di conflitto a bassa intensità. Questo scenario le consentirebbe di raggiungere i suoi obiettivi strategici senza dover sostenere indefinitamente gli altissimi costi militari ed economici della guerra.

** Avv. Antonio Di Muro, analista di relazioni internazionali.

 

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