Savoia, al Pantheon c’è posto solo per i veri Grandi
27 Dicembre 2017Passi che le salme dei Savoia tornino in Italia. Ma al Pantheon, dimora dei veri Grandi italiani, non c’è posto per i peggiori re d’Europa.
Savoia, al Pantheon c’è posto solo per i veri Grandi
Non ho mai amato i Savoia, innanzitutto perché più francofili che italiani.
Vittorio Emanuele I, con il “palmaverde” rimise in carica, al tempo della Restaurazione, politici vegliardi e rincoglioniti onde cancellare tutti gli interventi politici di Napoleone.
Carlo Alberto fu soprannominato “il Re tentenna”, e ciò basta qualificarlo.
Emanuele II fu un Re inetto, giostrato da Cavour (personalmente era contrario alla conquista del Regno Borbonico, ma le casse vuote dell’erario e l’arretratezza generale del Piemonte gli fecero piegare la testa).
Vittorio Emanuele III, vista la carenza di uomini politici degni, si rassegnò a demandare a Mussolini il comando del Paese e, quel che è peggio, firmò il decreto a favore delle leggi razziali che determinarono, poi, lo sterminio degli Ebrei.
Dopo la guerra, divenuta l’Italia una Repubblica, (Umberto II, il re di maggio, non si distinse infatti per nessun atto degno di passare alla storia), i Savoia furono espulsi e Vittorio Emanuele IV, esiliato a Cascais con il resto della famiglia reale, si rese responsabile di atti riprovevoli, addirittura si rese responsabile di un omicidio marittimo su cui non è mai stata fatta giusta chiarezza.
Il fatto che lo Stato Italiano abbia concesso alle salme di Vittorio Emanuele III e consorte di rientrare in Piemonte posso anche sopportarlo, pur non condividendolo, ma rimarrei profondamente indignato se questo fosse un primo passo per trasferirle in seguito al Pantheon, luogo sacrale, ove riposano coloro che che veramente sono stati degni del titolo di GRANDI.
Come ha scritto lo Smith, uno storico famoso, i Savoia sono stati i peggiori sovrani di Europa!
Hanno creato la Nazione attraverso la strategia imbelle delle annessioni e accaparrandosi del Meridione borbonico con un atto violento; il re delle Due Sicilie, Franceschiello, comprese il senso di tale strategia, ma non volle spargimento di sangue in una guerra contro Garibaldi.
C’è la storia ufficiale e quella non detta. Per questo Garibaldi si avvalse dell’epiteto di “eroe dei due mondi” e Cavour fu esaltato come grande statista.
Ma la verità poi è venuta fuori in tutta la sua …taciuta evidenza: Cavour poté tessere la sua tela con l’appoggio dei Francesi e Garibaldi, l’analfabeta di Caprera, diventò eroe promettendo ai meridionali giustizia, benessere e libertà, laddove liquidò ogni opposizione con processi sommari e non si fece scrupolo di stuprare, lui e i suoi Mille, addirittura madri e fanciulle innocenti.
Possiamo, quindi, essere fieri di chi ci ha governato solo per proprio tornaconto? Non credo. Con i savoiardi si fa il tiramisù, con i Savoia abbiamo perduto il rispetto da parte di tutti i paesi europei, come i tempi politici attuali confermano.