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Caserta, scoperti altri 80 “furbetti” del reddito di cittadinanza

Caserta, scoperti altri 80 “furbetti” del reddito di cittadinanza

28 Dicembre 2019 Off Di Redazione In24

Scoperti dalla Guardia di Finanza di Caserta altri 80 “furbetti” che percepivano il Reddito di cittadinanza senza averne diritto. Ecco le loro vere “attività”.

Caserta, sono “80” i furbetti” del reddito di cittadinanza scoperti dalla Finanza

Lavoratori in nero, contrabbandieri e venditori abusivi “storici” che operano nei pressi della Reggia vanvitelliana: ecco i “profili” degli 80 “furbetti del Reddito di cittadinanza scoperti al termine di diversi mesi di indagine dai reparti della Guardia di Finanza di Caserta.

In pratica, sono stati passati al setaccio diversi nuclei familiari, per un totale di 255 persone, tutte appartenenti ai nuclei familiari che percepivano un RDC, per un danno erariale stimato in oltre 200 mila euro.

Al termine dell’indagine, di questi illegittimi beneficiari, in 64 sono stati denunciati all’Autorità giudiziaria, mentre nei restanti 16 casi è scattata nei loro confronti la segnalazione all’Inps per farli decadere dalla riscossione del contributo pubblico.

I risultati ottenuti, che secondo gli inquirenti delle Fiamme gialle testimoniano una casistica veramente variegata di condotte fraudolente, sono stati il frutto di diverse attività di indagine, condotte dalla Finanza.

In primis, le Fiamme gialle stanno esercitando controlli specifici, e un attento e costante monitoraggio proprio di tutti i soggetti che sono stati interessati a vario titolo da indagini.

In altri casi, invece si è trattato di persone identificate nel corso delle numerose ispezioni avviate nei confronti delle imprese commerciali o nell’ordinario controllo del territorio ai fini della repressione dei traffici illeciti e dell’abusivismo commerciale.

In altri casi ancora, nei pattugliamenti finalizzati a garantire la sicurezza e il decoro nei centri urbani.

Per tutte le verifiche la Finanza si è avvalsa delle specifiche banche dati a disposizione, che in poche settimane hanno permesso di sanzionare ben 80 soggetti che, senza averne i requisiti, sono risultati far parte di nuclei familiari che avevano percepito illecitamente il reddito di cittadinanza.

Lavoratori in nero, ma anche contrabbadieri di sigarette e di merce falsa e perfino spacciatori

Di questi circa la metà lavoravano in nero e sono stati scoperti grazie ai controlli eseguiti proprio per il contrasto del lavoro irregolare o per l’avvio di ispezioni fiscali.

Sotto questo profilo la casistica è stata la più varia: pizzaioli, camerieri, baristi, cassieri, addetti ad autolavaggi, operai tessili e calzaturieri, magazzinieri e muratori.

Durante un controllo in un negozio, ad esempio, sono stati scoperti due coniugi che continuavano a vendere al dettaglio capi di abbigliamento, ma utilizzando una partita Iva già chiusa e quindi non dichiarando alcun reddito, così da poter contare su un duplice vantaggio illecito: da una parte non pagare alcuna imposta sul reddito e, d’altra, di “arrotondare” percependo anche il reddito di cittadinanza.

Altri 25 soggetti sono risultati invece occuparsi con continuità ed abitualità della vendita al minuto di sigarette di contrabbando e sono stati individuati grazie alle investigazioni anticontrabbando, ma anche per mezzo della quotidiana attività di controllo del territorio svolta dai Baschi Verdi di Aversa.

Stesse evidenze sono emerse anche nei confronti di alcuni soggetti dediti alla vendita di prodotti di abbigliamento con marchi contraffatti o di CD/DVD in violazione ai diritti d’autore. Verbalizzato anche uno spacciatore di Capodrise trovato in possesso di mezzo chilo di hashish.

Grazie invece al controllo dei mezzi commerciali circolanti su strada sono stati individuati diversi autisti “in nero”, mentre a riscontro di alcune segnalazioni sono stati sanzionati altri soggetti che avevano affittato, sempre “in nero” degli appartamenti, o che avevano omesso di segnalare nella richiesta di contributo la proprietà di alcuni beni immobili.

Sotto questo aspetto emblematico è stato il caso di un ex titolare di un importante caseificio, il quale, cedute le quote dell’impresa ai propri familiari, pur continuando a tenere un alto tenore di vita, tanto da essere stato più volte fermato a bordo di un potente e lussuoso SUV, ha richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza in quanto nella domanda di sussidio si era “dimenticato” di comprendere nel proprio nucleo familiare la moglie, titolare di redditi e intestataria di beni patrimoniali ben oltre i limiti massimi previsti dalla legge per poter accedere al contributo pubblico.

Da ultimo, sulla base della prolungata attività antiabusivismo svolta nelle immediate vicinanze della Reggia di Caserta è stato possibile accertare che anche 4 degli “storici” venditori abusivi di gadget, già destinatari di ripetuti ordini di allontanamento e del c.d. daspo urbano e, in tre casi, anche denunciati in più occasioni per mancato rispetto dei citati provvedimenti autoritativi, percepivano il reddito di cittadinanza, dichiarandosi nullatenenti e nullafacenti.

I risultati ottenuti nello specifico settore, che vede la provincia di Caserta spiccare a livello nazionale per numero di domande accolte rispetto al numero di residenti, testimoniano l’approccio multidisciplinare dell’attività di servizio svolta nei vari settori operativi che costituiscono la missione istituzionale del Corpo e la grande attenzione di tutte le articolazioni della Guardia di Finanza sul territorio affinché il sussidio pubblico in parola sia concesso a chi effettivamente ne ha bisogno e diritto, posto che l’indebito accesso a benefici assistenziali da parte di chi non ne avrebbe titolo aggrava l’iniquità sociale e genera un danno per la casse pubbliche, drenando risorse che potrebbero essere impiegate per altri fini di utilità sociale.

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