Sea Watch. In nome dello stato di necessità la Capitana forza il blocco e attracca a Lampedusa. Arrestata
29 Giugno 2019“A Brigante un brigante e mezzo”, diceva il compianto presidente Sandro Pertini. Ed è successo che – pienamente consapevole dei rischi e delle responsabilità che andava ad accollarsi – la capitana della Sea Watch, Carola Rakete, con una azione a sorpresa ed elevando il livello della sfida – in nome della umanità – ha forzato il blocco effettuato dai mezzi della Capitaneria e della Guardia di Finanza ed è entrata in porto attraccando alla banchina.
Carola scende in manette di fronte a due Italie presenti sulla banchina
La mia libertà per quella del prossimo, per quella degli ultimi. E’ l’imperativo categorico che nella notte muove la coraggiosa Carola e che la fa finire in manette in nome della scelta umanitaria. Finisce in manette, la Capitana, e assesta uno schaiffone morale al Chiacchierone del Viminale, uno che notoriamente dai processi preferisce fuggire
La Sea Watch entra nel porto facendo a sportellate con le imbarcazioni della Finanza e della Guardia costiera. Si sfiora la collisione.
Apriti cielo!
La Giovane Donna deve fare i conti con la rabbia di una delegazione leghista presente sulla banchina. Ma non è sola. Finisce sotto un diluvio di applausi da parte di quanti i valori della solidarietà non li hanno riposti in soffitta. Uno spettacolo che propone l’immagine di due Italie, quella imbarbarita dalla cura Salvini e quella ancora saldamente radicata nei valori del Cristianesimo sociale e del Socialismo.
La Capitana fa entrare la nave nel porto senza autorizzazione preventiva, invocando lo stato di necessità.
Lo aveva detto, lo ha fatto.
Dopo un’ora i finanzieri salgono a bordo, hanno arrestano la Capitana e la portano via con l’accusa di “resistenza o violenza contro nave da guerra”, un reato che prevede una pena da tre a dieci anni. I finanzieri vorrebbero contestare anche il tentato naufragio, a proposito della manovra di attracco, ma sarà il pm a decidere. Secondo il deputato del Pd Gennaro Migliore presente nella caserma della Finanza, la Capitana è trattenuta nella stanza del Comandante della Gdf dal momento che la caserma non ha una cella di sicurezza.
Oggi Carola sarà trasferita in un carcere in Sicilia.
Un caso destinato a riaprire il dibattito sulla non sempre compatibile convivenza tra legalità e etica.
E sarà una storia tutta da scrivere tra gli strepiti di Salvini, i silenzi dei Cinquestelle e i mezzi toni di Nicola Zingaretti. Fuori dai radar Silvio Berlusconi, Forza Italia, Matteo Renzi e Carlo Calenda…
E’ accaduto dopo che dalla Farnesina il Ministro Enzo Moavero Milanesi aveva confermato – dati alla mano – che la Libia non è porto sicuro. Moavero Milanesi aveva anche reso noto che molti Stati europei si erano dichiarati disponibili ad ospitare una quota parte dei salvati dalla Sea Watch. Una di dichiarazione di disponibilità mentre la scandalosa Olanda continuava a fare orecchie da mercante.
Inutile dire che si è di fronte a una trattativa vergognosa e ad un oltraggio al buonsenso. E’ incredibile che si discuta sulla spartizione di 60 anime in una Unione Europea abitata da 500 milioni di persone. E’ lo specchio del fallimento dell’attuale Progetto Europeo che non ha nulla da spartire con quello immaginato nel Manifesto di Ventotene.
29/06/2019 h.04.00