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Serie A, 27° Giornata: il Napoli torna in vetta

Serie A, 27° Giornata: il Napoli torna in vetta

01 Marzo 2022 0 Di Matteo Cefalo

Torna la Serie A, si fermano ancora Milan e Inter, la Juve risale, vincono Sassuolo, Cagliari, Verona, Roma e Atalanta, il Napoli torna primo.

Torna la Serie A, Milan e Inter fermate da Udinese e Genoa

Dopo gli impegni di Champions ed Europa League, torna finalmente in campo la Serie A, consegnandoci alcuni verdetti importantissimi. Il Napoli, battendo la Lazio, si riprende la prima posizione appaiandosi al Milan. La Juventus continua a scalare la classifica, portandosi a -7 dalla vetta. Nelle zone basse il Cagliari stacca il Venezia, con la retrocessione che comincia a spaventare anche Sampdoria e Spezia. Gli incontri iniziano tutti con cinque minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia ordinaria, in segno di protesta contro la guerra in Ucraina.

La giornata di Serie A si apre alle 18:50 di venerdì con il primo anticipo. A San Siro il Milan capolista ospita l’Udinese di Cioffi. In avvio la gara è intensa, con i padroni di casa che provano a spingere e con i friulani che non disdegnano di proporsi in fase avanzata. Ma succede poco o nulla fino al gol del solito Leao, che sblocca l’incontro alla mezz’ora. Il portoghese stavolta sforna una giocata da uomo d’area di rigore. Tonali scodella dalla destra e l’ex Lilla si divincola con forza dalla marcatura del rognoso Becao, freddando Silvestri con un piazzato. Ma gli ospiti sono vivi e cominciano il loro forcing nella ripresa.

Il tiro dal limite di Arslan, fuori di poco, è solo l’antipasto al pareggio di Udogie. Pereyra, subentrato nel secondo tempo, rovescia dalla sinistra, con l’esterno italo-nigeriano che appoggia in rete da due passi. Il gol pare essere irregolare, dato il tocco finale evidentissimo col dorso del braccio, ma nè l’arbitro Marchetti, nè il VAR sembrano notare nulla. I rossoneri provano a rifarsi ancora con Leao, che scavalca Silvestri con un pallonetto, ma viene respinto da Marì a porta vuota. Sul finale l’ex Deulofeu tenta il colpaccio, ma uno strepitoso Maignan glielo nega. L’1-1 è lo score del triplice fischio. Secondo stop di fila per il Milan contro squadre non irreprensibili e primo posto ancora a repentaglio. Cioffi ferma Pioli per la seconda volta in campionato.

Alle 21:05, i cugini dell’Inter hanno a disposizione il secondo “matchpoint sorpasso” nel giro di cinque giorni, ma gettano alle ortiche anche questo. A Marassi il Genoa di Blessin si dimostra sempre più squadra scomodissima da affrontare, con i liguri che ottengono il quinto pareggio in cinque gare con l’allenatore tedesco. Il risultato finale è 0-0, ma ciononostante il match è ricco di occasioni. La prima di rilievo capita sui piedi di Calhanoglu che, liberissimo in area, fallisce un rigore in movimento, tirando a lato. Sul capovolgimento di fronte Gudmundsson spreca malamente la sponda di Yeboah, mandando fuori con un una conclusione inguardabile a tu per tu con Handanovic.

Batti e ribatti con Dzeko che alza un insidioso campanile di testa su sventagliata di Barella. Sirigu è, però, attento. Dall’altro lato Melegoni impegna il portiere avversario con una botta dal limite. Nella seconda frazione l’opportunità più grande è per D’Ambrosio, il cui colpo di testa su corner sbatte sulla traversa. I nerazzurri ci provano ancora con Martinez e Dzeko, mentre i rossoblù con Calafiori e Sturaro, ma l’incontro termina a reti bianche. Ancora male l’Inter, che manca i tre punti da quattro gare. Un buon punto per il Genoa, al quattordicesimo pareggio stagionale. La squadra non perde, ma non vince neanche, con l’ultima gioia datata addirittura 12 Settembre.

Il sabato di Serie A: Zortea salva la Salernitana, la Juve continua ad accorciare, Sassuolo-Fiorentina al cardiopalma

Il sabato di Serie A si apre alle 15:05 all’Arechi, con Salernitana-Bologna, conclusasi sull’1-1. Gli uomini di Nicola guadagnano un rigore alla mezz’ora, con Orsolini che atterra Ribery in area, dopo una bella triangolazione con Verdi. Ma il VAR richiama Ayroldi che annulla il penalty, notando che è l’ex Bayern a colpire l’avversario e non il contrario. Gli ospiti trovano il vantaggio prima dell’intervallo. Hickey pennella sulla testa di un liberissimo Arnautovic, che insacca alle spalle di Sepe. In avvio di ripresa Djuric prova una bella spaccata al volo, ma Skorupski salva. Il gol che fissa il risultato è di Zortea che, alla prima palla toccata, infila la porta avversaria con un preciso rasoterra dai 20 metri. Sansone centra la traversa al novantesimo, mentre Mazzocchi per poco non la ribalta su punizione. Quarto pareggio di fila per gli ultimi classificati. Mihajlovic dà continuità alla vittoria con lo Spezia.

Alle 18:05 la Juventus, ad Empoli, prova a vendicare la clamorosa sconfitta dell’andata. In più le brutte uscite dell’ultimo periodo di Milan e Inter offrono una ghiotta opportunità di riavvicinarsi alla vetta, dopo un pessimo avvio di campionato. I bianconeri partono fortissimo con Zakaria che sbatte su un prodigioso Vicario. Ma ai 30 minuti Kean cambia il risultato. L’attaccante sfrutta un bel cross di Rabiot dalla sinistra e di testa batte il portiere. Ma i padroni di casa reagiscono immediatamente. Zurkowski è più veloce di tutti e risolve una mischia in area, colpendo la palla tra le gambe di Danilo e spiazzando Szczesny. Ma la partita è bellissima e gli ospiti non attendono a rifarsi. Nel recupero Cuadrado è ubriacante sulla destra e, con una finta, serve Vlahovic, che replica la giocata del compagno, mette a sedere praticamente tutti gli avversari, e trova l’1-2.

Il serbo si ripete al 66′. L’assist di Morata in contropiede diventa oro dopo un bellissimo controllo ed uno scavetto ancora più pregevole. Ma i ragazzi di Andreazzoli non si arrendono. Bonucci salva di testa su punizione di Bajrami, mandando sulla traversa. Ma La Mantia accorcia pochi istanti dopo, libero di battere Szczesny su cross di Parisi. Ancora l’ex Lecce sfiora il pareggio sempre su assist di Parisi, ma Bonucci è di nuovo provvidenziale. Il 2-3 è il finale. La Juve coglie l’occasione e si porta almeno momentaneamente a -7 dalla testa. L’Empoli, nonostante la prestazione eroica, continua ad essere in crisi di risultati.

Alle 20:50 si affrontano al Mapei Stadium due tra le squadre più divertenti del nostro campionato, Sassuolo e Fiorentina. E il match non tradisce le aspettative. I neroverdi sono subito arrembanti e passano al 20′. Dalla sinistra Traorè si beffa di Quarta ed Odriozola con una finta in “stile Mbappè” e batte Dragowski di piatto. L’intensità dei ragazzi di Dionisi è incessante e lo stesso Traorè colpisce la traversa di testa. Ma sul finale di prima frazione viene fuori la Viola, con Ikonè che, occhi negli occhi con Consigli, si fa ipnotizzare dal portiere avversario.

Nella ripresa ancora Consigli smanaccia su punizione di Biraghi. Bonaventura si fa espellere ingenuamente per fallo di mano e conseguenti proteste. Ma ciononostante i toscani pareggiano a due dal 90′ col primo gol in Serie A di Cabral, che deve solo appoggiare in rete su invito di Saponara. Il Sassuolo è, però, duro a morire e, in pieno recupero, al 94′, si riporta in vantaggio con Defrel, che insacca di testa su cross di Berardi. Il 2-1 è il risultato del triplice fischio. I padroni di casa ottengono lo scalpo di un’altra squadra della metà sinistra della classifica e sperano di poter recuperare sulla zona Europa. Battuta d’arresto per gli uomini di Italiano.

La domenica, il Cagliari continua nel suo momento d’oro, il derby veneto è ancora dell’Hellas, la Roma la spunta all’ultimo secondo

La domenica di Serie A si apre alle 12:35 col Lunch Match tra Torino e Cagliari. Partono fortissimo i sardi, murati due volte da Milinkovic-Savic su Grassi e Joao Pedro. Al 20′ Dalbert serve da fallo laterale Grassi, che in area apparecchia per il tap-in di Bellanova, che firma lo 0-1 al primo gol in Serie A. Il Toro cerca il pareggio con un bel tiro al volo di Pjaca. Ma Cragno confeziona quella che finora è forse la più bella parata della stagione, spedendo la palla sulla traversa con una mano. Nel secondo tempo, però, un Belotti inspiegabilmente solo su calcio piazzato, fa 1-1. Ma all’ora di gioco Deiola, su sponda di Pavoletti, trova l’angolo più lontano, riportando i suoi in vantaggio. L’1-2 permette all’ex Mazzarri di staccare il Venezia di tre lunghezze e far suo il quartultimo posto. Il Torino non vince da oltre un mese.

Alle 15:05 tocca al derby veneto tra Verona e Venezia, finito 3-1. Nella prima frazione soprattutto i lagunari cercano la via del gol, ma Lazovic e Montipò lo negano ad Okereke e Ceccaroni. Ma è nella ripresa che si scalda la partita, con Simeone sugli scudi con una tripletta. Prima il Cholito sfugge a Caldara sulla fascia e batte Romero di piatto. Poi, servito in contropiede da Faraoni, passa sotto le gambe del portiere su deviazione di Busio. Infine, sempre in ripartenza, lanciato da Lasagna, ha vita facile per l’hat-trick. Vanificato il momentaneo 2-1 di Okereke, che aveva insaccato di testa su cross di Johnsen. Torna a vincere Tudor, che sente profumo di Europa. Il Venezia deve cedere definitivamente al sorpasso del Cagliari.

Alle 18:05 la Roma è di scena a La Spezia. I giallorossi, che non vincono da oltre un mese, provano una volta per tutte a disfarsi della bestia nera Spezia. Il tecnico dei liguri Motta non può riabbracciare il suo condottiero ai tempi del triplete dell’Inter, Mourinho, squalificato e sostituito da Foti. La gara è subito stregata per gli ospiti. Pellegrini calcia sul palo dal limite e sulla ribattuta Provedel è provvidenziale su Abraham. Il match sembra poter finalmente essere in discesa con l’espulsione di Amian, al secondo giallo dopo una trattenuta. Ma è solo un’impressione. Nel secondo tempo Abraham sbaglia clamorosamente il colpo di testa, indisturbato in area, su cross di Pellegrini. Zaniolo si fa rimpallare nell’area piccola da Nikolaou e, nella stessa azione, Cristante prende un altro palo con una bellissima girata al volo dalla distanza.

Addirittura Nzola sfiora il vantaggio per i padroni di casa, ma Rui Patricio è attento. Ancora Roma con Veretout, che cestina un’ottima occasione. Negli ultimi minuti opportunità a profusione per i ragazzi di Foti, ma nulla da fare. L’apice della sfortuna viene raggiunto nell’ultimo minuto di recupero. Su corner di Pellegrini, Zaniolo colpisce la traversa per ben due volte, prima di testa e poi di piede, con Abraham che si fa intercettare dalla difesa spezzina sulla linea. La palla esce incredibilmente, dopo essere vagata sulla linea per qualche secondo. Ma l’arbitro Fabbri è richiamato dal VAR. Maggiore colpisce evidentemente Zaniolo con un calcione al volto, procurandogli anche dei vistosi tagli. È rigore e Abraham non sbaglia lo 0-1. Torna a vincere la Roma, che ridà sprint alla corsa per l’Europa. Lo Spezia si riavvicina pericolosamente alla zona retrocessione.

Il Napoli si riprende la vetta, di lunedì l’Atalanta spazza via la Samp

Alle 20:50 è invece l’ora del big match di turno tra Lazio e Napoli. Gli ospiti, visti i passi falsi delle dirette concorrenti allo Scudetto, hanno la seconda chance consecutiva di riprendersi la vetta della classifica persa a Dicembre, dopo un avvio a spron battuto. I padroni di casa dell’ex Sarri, di contro, provano a riscattare l’uscita di scena dall’Europa League per mano del Porto e a dare verve alla corsa Champions. Proprio i biancocelesti partono fortissimo con Luis Alberto che si divora un rigore in movimento. Risponde subito la squadra di Spalletti, che con Zielinski da fuori area si deve arrendere solo alla parata di Strakosha. La partita è vivace e con repentini capovolgimenti di fronte. Ma nel secondo tempo si accende ancor di più. Ospina sventa la botta dal limite di Anderson. All’ora di gioco arriva, però, la rete che sblocca il risultato.

Elmas aggiusta quel tanto che basta il pallone per Insigne che, da posizione accentrata da fuori area, trova un destro favoloso, che si insacca all’angolino. Il capitano trova addirittura la doppietta, finalizzando su una ribattuta di Strakosha su tiro di Osimhen. Ma è fuorigioco. Comincia allora il forcing della Lazio, che agguanta il pareggio a due dal novantesimo. Su sviluppi di calcio piazzato, Rrahmani respinge su Pedro che, al volo, piega le mani ad Ospina dalla distanza. Ma è un altro capolavoro balistico a chiudere l’incontro sull’1-2. Quello di Ruiz che, servito saggiamente da Insigne, trova il gol con un chirurgico tiro a giro sul primo palo al 94′. Il Napoli aggancia così il Milan e riconquista il primato, seppur in coabitazione con i rossoneri ed a rischio sorpasso dell’Inter. La Lazio manca ancora la vittoria e viene scavalcata dalla Roma.

A chiudere il turno di Serie A è il Monday Night delle 20:50 tra Atalanta e Sampdoria. Non c’è storia a Bergamo, con i padroni di casa che strapazzano gli avversari con un netto 4-0. Passa immediatamente sopra la Dea, con Pasalic che segna di testa in tuffo su assist di Freuler. Poi è la prima doppietta in Serie A di Koopmeiners, a cavallo tra primo e secondo tempo, a sigillare il match. Prima l’olandese, imbeccato da Pessina, si invola verso Falcone e lo fredda di destro. Poi, servito in area da Miranchuk, batte di prima intenzione il portiere blucerchiato, festeggiando alla meglio il suo compleanno.

Sul finale lo stesso Miranchuk slalomeggia tra la difesa ospite e manda in rete col mancino. L’Atalanta torna così alla vittoria e non perde il treno per la Champions. La Sampdoria, messa malissimo in campo soprattutto in fase difensiva, prova a rendersi pericolosa solo con Caputo e con il palo di Conti. E ora Giampaolo inizia a temere concretamente la retrocessione.

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