Serie A, Conte contro il VAR che deve sempre poter intervenire
11 Novembre 2024Antonio Conte è una furia dopo il post partita di Milano, nonostante il buon punto ottenuto contro i nero-azzurri, il tecnico azzurro non manda giù la decisione dell’arbitro Mariani che, sull’1-1, ha concesso un rigore ai nerazzurri per uno scontro tra Anguissa e Dumfries. Episodio questo, su cui il Var non è intervenuto, in quanto l’arbitro ha nell’immediatezza valutato dal campo l’entità del contatto, ebbene Conte ha cosi inteso dichiarare nel post gara: “Che significa che il Var non poteva intervenire? – È un qualcosa che mi fa veramente incazzare: il Var dovrebbe correggere gli errori o valutare situazioni sfuggite alla vista dall’arbitro. Usato così crea solo retropensieri da parte di tutti… Se c’è un errore, come nel caso del rigore concesso, il Var deve intervenire, non confermare la decisione (sbagliata) dell’arbitro. E deve valere per tutti, non solo quando avviene contro di noi”
Insomma come andiamo dicendo da anni, alla fine tutti, ma proprio tutti hanno contezza di ciò che accade, ma soprattutto dei rischi che si corrono allorquando dinamiche inspiegabili come il mancato utilizzo della tecnologia, o l’uso della stessa in maniera discrezionale, finisce per indirizzare le competizioni, in un senso oppure nell’altro. Non è lontano il ricordo del sorriso sarcastico di Conte nell’occasione in cui il signor Calvarese fischiò rigore alla Juventus per fallo di Cuadrado su Perisic. Ma cerro che li era diverso, no fosse per il fatto che in quell’occasione l’Inter era già campione d’Italia e a pagare, senza clamori nordici, fu il Napoli.
Ma di certo All’apice dello scandalo resta il 2018 dove per quanto l’inizio del Var fosse stato davvero impeccabile poi il vento cambiò decisamente ed inesorabilmente. Oggi però e per fortuna degli tifosi azzurri, Conte è dall’altra parte della barricata e da fiero uomo del Sud, ormai scevro da vecchie, condizionanti, e all’epoca anche comode dinamiche, fa il diavolo a quattro per la sua squadra e il suo presidente. Ben vengano queste dichiarazioni, sia per la causa azzurra sia per tutte quelle squadre che chiedono solo di giocarsela ad armi pari. Insomma caos totale, in casa AIA tanto che on ci si meraviglierebbe che le cavolate da protocollo vengano cestinate, così come le chiacchiere sterili dell’opinione a lauta prebenda.