Il Napoli non si ferma, batte il Monza ed è quarta vittoria consecutiva
29 Settembre 2024Arbitro: Manganiello Assistenti: Vecchi-Cipriani
IV ufficiale: Monaldi
VAR: Fabbri-Meraviglia
Nelle ultime cinque partite il Napoli ha collezionato quattro vittorie e un pareggio, quest’ultimo contro la Juventus. L’ultimo successo, in particolare, è stato un netto 5-0 al secondo turno di Coppa Italia contro il Palermo, che testimonia l’ottimo stato di forma della squadra di Antonio Conte.
Gli azzurri hanno dunque vinto le prime due gare casalinghe di campionato con Antonio Conte in panchina, che potrebbe diventare il sesto tecnico azzurro a trovare il successo in ciascuna delle prime tre partite interne con i partenopei in Serie A, dopo Paolo Iodice (nel 1939), Luis Vinicio (nel 1973), Alberto Bigon (nel 1989), Carlo Ancelotti (nel 2018) e Luciano Spalletti (nel 2021).
Inoltre, Napoli e Monza entrambi reduci dalla qualificazione agli ottavi di finale della Coppa Italia dopo aver battuto, rispettivamente, il Palermo di Alessio Dionisi per 5-0 e il Brescia di Rolando Maran per 3-1, Napoli e Monza scendono in campo per chiudere la domenica della sesta giornata del campionato di Serie A.
Ma andiamo alla gara, che vede dai primi minuti un Monza baldanzoso, che prova a giocare a calcio nonostante la pressione del Napoli. Gli azzurri provano a sfondare, ma le maglie dei brianzoli sono strette e costringono gli uomini di Conte a giocare in maniera lenta e farraginosa. Al 22′, però, arriva lo squillo di Politano: l’ex Inter sfonda sulla destra e trova il diagonale vincente che batte Turati e sblocca il risultato.
Al 34′ arriva il raddoppio del Napoli: errore del portiere biancorosso nell’uscita dal basso, Anguissa e Lobotka riconquistano il pallone a ridosso dell’area brianzola e confezionano la stoccata di Kvaratskhelia per il 2-0 azzurro. Il Monza è tramortito dai colpi dei padroni di casa, ma al 45′ si ritaglia il lusso di spaventare il Maradona con un insidioso calcio d’angolo di Maldini: la deviazione di Lukaku rischia di battere Caprile.
Il secondo tempo riprende laddove il primo era terminato. Al 53′ McTominay sfiora per millimetri la rete del 3-0, svettando in maniera imperiosa sul corner suggerito da Politano. Il Monza torna pericoloso ancora da calcio d’angolo, qualche minuto più tardi: stavolta è Djuric a colpire di testa, ma Caprile è puntuale nella presa. Al 60′ Maldini va a centimetri dalla rete del 2-1, ma la sua punizioni è di pochissimo fuori. Il ritmo del Napoli cala e Conte è tutt’altro che soddisfatto: i brianzoli provano ad approfittarne, mentre gli azzurri si chiudono e iniziano a gestire.
Il secondo tempo corre via con i padroni di casa che fanno economia: nessuno squillo offensivo, ma neanche grossi rischi concessi alla formazione di Alessandro Nesta.
Al triplice fischio, il Napoli conquista così la quarta vittoria in sei giornate e vola al comando della classifica in solitaria, cosa che non accadeva dalla trionfale stagione 22-23. Il prossimo avversario dei partenopei sarà il Como, ancora una volta al Maradona. Il Monza matura invece la seconda sconfitta di fila in campionato dopo il ko interno col Bologna. Ora i ragazzi di Nesta, al penultimo posto con 3 punti (1 in più sul Cagliari che gioca lunedì sera a Parma), devono invertire la rotta se vogliono tentare di uscire dalle zone basse della graduatoria. Prossima avversaria sarà la Roma al Brianteo.
A fine gara, ha parlato il capitano azzurro Giovanni Di Lorenzo, che ai microfoni di Dazn ha cosi risposto sul primato:” Primato? Fa piacere. Stare in alto è bello, dopo i sacrifici fatti in settimana è bello vincere la domenica. Della classifica è presto per parlarne. Punti in comune? Inutile parlarne, è il passato. Sappiamo che sarà un campionato difficile e nessuno ci regalerà niente. Sta nascendo un gruppo nuovo e siamo contenti. Rapporto con Conte? Sincero, è da poco che lavoriamo insieme ma se lo seguiamo cresceremo. E’ un piacere essere allenato da lui”.
Poi, a fine gara anche il tecnico azzurro Antonio Conte si è espresso, facendo accenno al suo Lukaku: “L’importante è che Lukaku, oltre ai gol, partecipi attivamente alla partita. Vale per tutti. Poi lui sta lavorando e stiamo cercando di fargli fare dei carichi superiori alla media perché non è arrivato in perfette condizioni. Quando sei fuori rosa diventa difficile. Resta un giocatore che può spostare le cose durante le partite. Lukaku in Nazionale? E’ una fesseria, la differenza è che non li fa allenare bene. Chi rimarrà durante la sosta la sfrutterà per cercare di aumentare la condizione”
Mentre sulla sponda Monza, ha cosi commentato il tecnico Alessandro Nesta in conferenza: “ Buon avvio di partita, poi il Napoli – è vero – ci ha pressato, ma abbiamo perso la gestione della palla. Per una buona difesa si deve controllare bene la palla, nel secondo tempo si è fatto meglio e quindi il Napoli ha effettuato meno folate. Dobbiamo fare meglio le cose semplici, sapere quando cercare Djuric e quando andare sotto. Ci servivano più calciatori dentro il campo, in fase di possesso Pessina era alto : loro portavano molti giocatori. I cambi ? Sono stati in ritardo perché vedevo meglio la squadra, in panchina c’erano quattro elementi della Primavera, Valoti impiegato nella sola Coppa Italia. La classifica ? Il calendario – si sapeva – è difficile, dobbiamo darci una mossa “
Da registrare intanto un fatto curioso, ovvero a partita in corso è stato esposto uno striscione dagli ultras in Curva. Nel post-gara Luciano Spalletti (che era in tribuna) pubblica su Instagram la foto dello striscione e scrive “Grazie”, come a voler ringraziare i tifosi napoletani del messaggio. Peccato però che lo striscione non fosse dedicato a Luciano Spalletti, bensì a Luciano Vivenzio.
Un malinteso che ha confuso l’ex allenatore del Napoli. Lo striscione – che porta la firma del gruppo ultras SeccoVive91-, è infatti una dedica al tifoso Luciano Vivenzio, e recita così: “Luciano “retta via ultras indicata”, ti aspettiamo in gradinata!!“. Poco dopo Spalletti ha provveduto con solerzia a cancellare il post.
Le Pagelle:
Napoli
Elia CAPRILE 6 – Di fatto mai chiamato in causa.