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Serie A, la Juve fallisce il primo matchball

Serie A, la Juve fallisce il primo matchball

24 Luglio 2020 0 Di Max Bonardi

Che brutto finale di campionato: la Juve fallisce il primo tentativo per assicurarsi lo scudetto.

Serie A, la Juve fallisce il primo matchball

Che brutto finale di campionato! Così brutto non si poteva immaginare, ma bisognava aspettarselo.

Le anomalie della stagione, in tutti i sensi, e poi giocare ogni tre giorni con temperature impossibili, hanno prodotto questo sfacelo, che ha coinvolto persino la prima della classe.

Ieri sera, la Juventus, con una vittoria, avrebbe sancito la conquista del nono scudetto consecutivo, e invece, è incappata nella ennesima sconfitta (la quinta, di cui due nelle ultime cinque partite) che rimanda tutto al prossimo matchball, e molto dipende anche da che cosa faranno le inseguitrici, l’Atalanta, stasera col Milan, e l’Inter, domani col Genoa.

A fare la festa ai bianconeri (2-1) è stata un’Udinese coriacea, che ha letteralmente surclassato i bianconeri nel secondo tempo, dopo che Dybala e compagni avevano chiuso la prima frazione in vantaggio, grazie a un rasoterra di De Ligt nei minuti finali dei primi 45’, pur non entusiasmando, né per gioco, e neppure per ritmo e intensità.

I friulani, però, ci hanno creduto, e hanno approfittato nella seconda frazione di un calo verticale della capolista, e prima hanno pareggiato, per poi nel recupero finale, beffare giustamente l’undici di Sarri che mostrava di accontentarsi del pareggio.

Una prestazione davvero incolore per i bianconeri, una della tantissime in questa stagione in cui il gioco di Sarri non si è mai visto, e la squadra è andata avanti grazie alle sue note individualità.

In prospettiva, due considerazioni: la prima, che questo scudetto, se lo vincerà, sarà per forza di inerzia, e aumenterà i rimpianti di tutte le inseguitrici, e in secondo luogo, quella più buia, ovvero come si avvicina la Juve al ritorno degli ottavi di finale di Champions del prossimo 7 agosto?

Tuttavia, se stasera l’Atalanta, reduce dal successo di misura (1-0) sul Bologna, dovesse battere il lanciatissimo Milan si metterebbe a 3 punti dalla Juventus (-4 perché penalizzata dal doppio confronto) e darebbe nuovo interesse alla lotta per lo scudetto a due giornate dal termine, coi bianconeri che se la vedranno con una ostica Sampdoria.

Chi continua invece a latitare e si morde le mani per le occasioni perse è l’Inter, uscita mercoledì sera dal Meazza con uno squallido 0-0, che vede aumentare i rimpianti per una ripresa post covid che per gli uomini di Conte ha rappresentato 5 vittorie, 4 pareggi e una sconfitta, non certo una media per poter raggiungere la capolista.

Un passo in avanti l’ha fatto invece la Lazio, ora a un solo punto dai nerazzurri.

La vittoria (2-1) in rimonta di ieri sera col Cagliari, ha certificato la presenza dei biancoazzurri nella prossima Champions, quello che era il risultato chiesto dalla società a inizio stagione.

Anche se per un certo momento, Immobile e compagni hanno pensato di poter fare il colpo grosso, e scucire il tricolore alla Juventus.

Poi, si sa come è andata, troppa pressione e i numerosi infortuni hanno minato questa possibilità, ma la stagione è da considerarsi certamente positiva.

La lotta per la “piccola” Europa è ormai chiusa. Roma, Milan e Napoli giocheranno il giovedì nella prossima stagione.

I giallorossi, sempre quinti, hanno rifilato un set (1-6) alla Spal già retrocessa. Nella serata di Ferrara, splende il gioiello di Zaniolo ritornato con aspirazioni da goleador.

Il Milan prosegue la sua marcia spedita. A farne le spese (1-2), stavolta, il Sassuolo di De Zerbi, che ha fatto i conti con la ritrovata forma di Ibrahimovic autore di una doppietta.

Si ferma un’altra volta il Napoli, sconfitto (2-1) a Parma, nella serata dei tre rigori fischiati da Giua, sardo di Calangianus. Penalties molto contestati dalla panchina azzurra, ma che a termini di regolamento, ci stanno tutti e due. Gli azzurri hanno mostrato le pile scariche, un campanello di allarme in vista del ritorno di Champions col Barcellona,e anche alcune scelte dell’allenatore non hanno convinto. Se al centro classifica si tratta di definire alla fine solo la graduatoria, detto anche che il Brescia è aritmeticamente in B, resta solo la lotta per l’ultimo po

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