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Serie A, nono squillo per la Signora. E Sarri può festeggiare

Serie A, nono squillo per la Signora. E Sarri può festeggiare

27 Luglio 2020 0 Di Max Bonardi

E’ il nono squillo di trombe per la Signora che si assicura lo scudetto in anticipo. E Mister Sarri può festeggiare più di tutti.

Serie A, nono squillo per la Signora: Sarri può festeggiare

E alla fine il nono scudetto consecutivo arrivò! Ieri sera, la vittoria (2-0) sulla già salva Sampdoria, ha sancito la conquista del titolo 2019-2020 da parte della Juventus di Sarri. Non poteva fallire il secondo match ball la Signora del calcio italiano, che ora festeggia il 36esimo titolo.

Due gol nel secondo tempo, il primo su rasoterra di CR7, l’altro di Bernardeschi su una respinta di Audero, hanno regalato al presidente Agnelli l’ennesimo sigillo.

Tutto ciò a compimento di una stagione piena di cambiamenti ed episodi singolari: prima di tutto il cambio di panchina, da Allegri a Sarri, con un tentativo di mutare idea di gioco e mentalità, poi, si è messo il Covid-19 con tutti i suoi problemi, ma alla fine ha prevalso la maggiore attitudine e forza dell’intero gruppo staff tecnico-squadra-società e per gli altri non è restato che cogliere le briciole.

Se per l’Atalanta e Lazio aver conteso il titolo a Dybala e compagni è stata un’eccezione, il Napoli, accreditato alla vigilia, era già sparito dai radar a metà girone di andata, forse la squadra che più deve rammaricarsi per questo ennesimo trionfo bianconero è l’Inter, dalla quale, con l’arrivo in panchina di Conte, e con una rosa bella ampia, si aspettava una contesa maggiore.

Invece i nerazzurri, dopo una partenza che induceva all’ottimismo, sono incappati in periodi di alti e bassi, eliminati anche in Champions, che ne hanno minato il cammino. E non hanno saputo approfittare dei balbettii della Juve post lockdown.

Nell’ultimo turno tre delle prime quattro hanno vinto e bene, ha pareggiato solo l’Atalanta, ma se l’è vista col Milan tosto e determinato di questi tempi.

Ma andiamo per ordine. Venerdì aveva aperto il 36esimo turno proprio la squadra di Gasperini con un pareggio (1-1) al Meazza contro la squadra di Pioli. I gol tutti nella prima frazione. In verità, i bergamaschi hanno avuto l’occasione per vincere, ma Malinovskiy, poco prima del pari di Zapata, si è fatto parare il rigore che si era procurato. Aveva aperto le marcature una punizione spettacolare di Calhanoglu al 14’. Nel secondo tempo maggiore la pressione e le occasioni per gli ospiti che comunque escono da San Siro ancora una volta a testa alta.

Sabato, invece, è stata la volta dell’Inter che, andata in vantaggio nel primo tempo con Lukaku, ha sofferto a inizio ripresa il ritorno veemente dei rossoblù, ma poi gli opportuni cambi, uno su tutti l’ingresso di Sanchez, hanno rimesso le cose a posto e nei minuti finali i nerazzurri ha rimpinguato il bottino con lo stesso Sanchez e ancora con Lukaku.

Manita della Lazio in rimonta che saluta la tripletta di Immobile, ora a 34 gol, ma il risultato (1-5) penalizza eccessivamente il Verona di Juric come sempre squadra che non molla mai fino all’ultimo.

In zona Europa passo in avanti della Roma che ha sconfitto (2-1) una coriacea Fiorentina. I giallorossi ora vantano 4 punti di vantaggio sul Milan che sembra candidato ai preliminari di Europa League.

Il centro classifica non registra scossoni, resta solo aperta la lotta per l’ultimo posto per la B.

Il Genoa ha perso, ma anche il Lecce (3-2) al termine di una rocambolesca partita a Bologna. Il risultato non rende ragione alla squadra di Liverani che prima ha recuperato il doppio svantaggio, poi ha sfiorato più volte la vittoria per vedersi beffato solo allo scadere su un contropiede con la squadra tutta protesa a portare a casa i tre punti.

E la gara di mercoledì a Udine contro i friulani lanciatissimi potrebbe sancire il definitivo verdetto per i salentini.

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