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Sinistra, Walter l’Africano: Analisi da bar dello sport

Sinistra, Walter l’Africano: Analisi da bar dello sport

13 Dicembre 2017 0 Di Marino Marquardt

Ieri sera Walter Veltroni a La7 definisce Centrosnistra il partito di Renzi ed ha suonato il falso allarme sul pericolo Berlusconi.

Walter l’Africano, analisi da bar dello sport

Da Eugenio Scalfari a Corrado Augias, quando sento pontificare questi ed altri guardiani dello status quo e quando sento scomunicare da costoro il M5s e Luigi Di Maio mi girano i cosiddetti… E a farmeli girare ancora di più, ieri sera su La7 ha provveduto Giovanni Floris che nello stesso programma ha calato il tris di Re della mistificazione: Augias, Scalfari e Walter Veltroni.

Fosse stata una partita a poker sarebbe stata roba da indurre a rovesciare il tavolo per le carte chiaramente truccate distribuite dal padrone di casa.

Fuor di metafora, Augias e Scalfari sono ormai due dischi rotti e ripetono a pappagallo tutto ciò che può piacere ai fautori delle larghe intese.

Larghe intese con copione aggiornato. Nella nuova sceneggiatura Matteo Renzi figura relegato al ruolo non più di capo cameriere ma di valletto tra i valletti di Arcore.

In diretta tv la mistificazione più grossa e meritevole di un intervento dei Nas della politica la fornisce Walter Veltroni, tra i premiati chef della adulterata marmellata chiamata Pd.

Il mancato “Walter l’Africano” (promise di trasferirsi nel Continente Nero in caso di sconfitta elettorale, sconfitta che puntualmente si registrò ma Lui ci ripensò e non attraversò il Mediterraneo, ndr) ancora una volta ha insistito nel definire di “centrosinistra” il partito di Renzi e ancora una volta ha evocato lo spauracchio della eventuale vittoria del centrodestra e di Silvio Berlusconi per indurre i “compagni” a votare Pd..

Consapevolmente non ha fatto altro che reclamizzare un match truccato tra le seconde e terze figure della politica italiana.

Veltroni, fingendo di non accorgersi che Renzi e Berlusconi sono le facce della stessa medaglia – quella coniata dall’Establishment – e fingendo di non aver capito che per gli elettori storici della Sinistra l’uno vale l’altro, ha così finito con l’impugnare vanamente la bandiera del Nazareno.

Inoltre, disapprovando la scissione operata da Pierluigi Bersani e dai suoi, ha subdolamente evitato di mettere il dito nella piaga, quella che indica nel Giovanotto di Rignano l’unica vera causa della scissione nel suo partito.

Lamentarsi del male-divisione senza indicare il responsabile della emorragia è robetta da analista da bar dello sport. Oggi è Santa Lucia, fate luce…

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