Wall Street, Snapchat sbarca in borsa: si prevede un debutto con il botto
01 Marzo 2017Partenza con il botto per Snapchat, che il 2 marzo debutta alla borsa di New York con un prezzo di vendita che potrebbe arrivare a 19 dollai e una raccolta di 3,4 miliardi di dollari.
Le società informatiche, soprattutto quelle legate ad internet, ci hanno abituato ad ogni sorpresa, all’atto del debutto in Borsa. E ci si attende che anche Snapchat, l’ultima in ordine di tempo a sbarcare a Wall street, non sarà da meno. Anzi, quello di domani potrebbe essere proprio un esordio con il botto per la casa che ha inventato i messaggi che spariscono, almeno pari a quello strabiliante e clamoroso di Alibana del 2014.
Tutti pazzi per Snapchat
E sì, perché, a nessuno importa granché dei dubbi che pure gli analisti più pignoli hanno sollevato su questa quotazione, a cominciare dal bilancio 2016 chiuso con perdite di 514 milioni di dollari (ma con vendite passate da zero a 414 milioni in solo tre anni).
E del pari non importa a nessuno che, dopo la vendita delle azioni, i co-fondatori continueranno a controllare la loro start-up per anni e anni a venire, mentre – fatto inaudito a Wall Street, gli investitori avranno diritti di voto pari a zero.
Certo, tutti sanno quali sfide attendono Snapchat nel prossimo futuro, perché nonostante un aumento di 7 volte del fatturato, la perdita netta della società di Los Angeles nel 2016 è salita del 38 per cento, e i suoi 160 milioni di utenti attivi ogni giorno sembra non possano aumentare più di tanto, mentre i rivali, a cominciare da Facebook, sono grossi e soprattutto potenti.
Ma di tutto ciò gli investitori non si curano, e tutti sembrano presi dalla febbre di Snapchat, anzi di Snap, come sarà denominato il titolo a listino, che sarà offerta, a quanto pare, ad un prezzo decisamente superiore alla forbice di 14 – 17 dollari per azione, con il che la società raccoglierebbe dal mercato almeno 3,4 miliardi di dollari.
A 17 dollari, Snapchat avrebbe un valore complessivo di mercato di 24 miliardi di dollari, più del doppio del rivale Twitter, e sarebbe la più grande capitalizzazione di una Ipo tecnologica nei mercati Usa dopo quella di Facebook nel 2012.
Ma si parla di prenotazioni di titoli almeno dieci volte superiori al numero di azioni messe in vendita, con un prezzo di vendita che, a questo punto, potrebbe lievitare fino a 19 dollari per azione.
Insomma, una cosa è certa: la social app che spopola tra i ragazzini piace anche agli investitori, che, c’è da giurarci, domani faranno di tutto per assicurarsene una fetta. Anche perché, diciamolo pure, di debuttanti così, a Wall Street, non se ne vedono da parecchio.