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Sognando l’Africa: rotolando verso sud

Sognando l’Africa: rotolando verso sud

03 Settembre 2019 0 Di Patrizia Russo

Il Sudafrica è la terra dei paesaggi spettacolari, verdi distese alternate a catene montuose, colori incantevoli, splendide spiagge, moderne metropoli e la magia del safari: è questo il momento migliore per visitarlo!

Nostalgia, emozioni e mal d’Africa

Il Sudafrica, lo splendido angolo meridionale del Continente africano, vanta più paesaggi di quanti se ne potrebbero immortalare con la macchina fotografica.

Il Sudafrica è unico come il fascino di Cape Town, splendido mosaico di culture e architetture sospese tra passato coloniale e modernità, i vigneti del Western Cape, le immense foreste e le graziose cittadine della Garden Route, le lunghe spiagge rosate, le scogliere selvagge, le dune bianchissime, i parchi marini, Cape Point e la sensazione unica ed indescrivibile di essere arrivati alla fine del mondo, gli animali delle Riserve Naturali e infine Johannesburg, una metropoli dai forti contrasti.

On the road in Sudafrica: da Johannesburg a Cape Town

Questa storia inizia dalla fine: in attesa di ripartire arriva improvvisamente, lei, la malinconia. Il Sudafrica soggioga con la sua magia, colpisce, lascia un bagaglio di pensieri fatto di odori, sensazioni, sorrisi, contrasti stridenti, grandi emozioni e indimenticabili tramonti.

Questo periodo, quando in Europa è estate e in Africa è inverno, è (forse) la stagione migliore per coglierne tutto il fascino, e pazienza se bisogna mettere in conto qualche giornata di pioggia.

Atterrati a Johannesburg, imperdibile è la visita del museo dell’Apartheid, documento di una importante pagina di storia. Da Jo’burg (come viene chiamata dai locali) inizia il viaggio e la necessità di familiarizzare con la guida a destra, anche perché i Km da percorrere saranno veramente tanti per apprezzare tutta la bellezza di questo Paese!

Lasciando la città si dimentica presto traffico e grigiore. Percorrendo la Panoramic Route ci si imbatte subito in una vegetazione lussureggiante, uno spettacolo di straordinarie bellezze anche inattese, come quelle del Blyde River Canyon.

In questa carta geografica viva si possono ammirare le cascate Mac Mac, the Pinnacle Rock, un’altissima torre rocciosa che si erge da un canyon verde intenso, la God’s Window che si raggiunge camminando su un sentiero che attraversa una foresta pluviale è una vera e propria finestra panoramica da cui è possibile osservare colline e foreste a perdita d’occhio.

Ma l’emozione più grande si ha entrando nel Blyde River Canyon, profondo 700 metri e scavato dal fiume Blyde nella roccia arenaria talmente profondo che lo rendono il terzo canyon al mondo per dimensione e il primo fra quelli ricoperti di vegetazione.

Proseguendo, costeggiando il canyon, si arriva all’ultima e più famosa tappa, Three Rondavels, tre picchi di roccia coperti di alberi e licheni dalla forma appunto di capanna (rondavels in afrikaans) da cui è possibile godere di una vista incomparabile sul canyon. Nel silenzio si rimane incantati davanti a questo panorama spettacolare!

Nel Kruger National Park alla ricerca dei “Big Five”

Il viaggio prosegue verso il Kruger National Park. Qui ritmi, colori e spazi sono del tutto diversi. La natura selvaggia e il patrimonio faunistico e floreale affascineranno chiunque si presti a varcare il gate.

Tra strade dissestate di sabbia e polvere ci si immerge in una terra primordiale e selvaggia che provoca sussulti di meraviglia per i panorami che si aprono allo sguardo lungo il tragitto.

Il Re della savana nel Kruger NP (Ph. P. Russo/In24).

Ecco il cuore che salta alla vista del primo leone, urla trattenute a stento davanti al branco di elefanti con i piccoli che si abbeverano e con la proboscide si divertono a fare giochi d’acqua, scivolano via schemi e affanni come le distese di sconfinato bush mentre bufali, sciacalli, kudu, iene, zebre attraversano la strada o corrono liberamente.

Davanti ad occhi impazienti e spalancati si paventa la leonessa con i cuccioli che sta sbranando un impala, mentre gli avvoltoi aspettano fiduciosi di fianco, le giraffe in cerca del boccone più prelibato ad altezze stratosferiche, l’ippopotamo e il coccodrillo che si bagnano nelle acque del fiume Sabie.

Durante un safari occorre avere molta pazienza e una vista aguzzata, il bello è proprio girovagare alla ricerca degli animali e ogni avvistamento è una appagante conquista. E anche quando apparentemente “non si vede nulla”, la magia risiede nella natura stessa, prepotentemente protagonista in ogni momento.

E ci si rende conto che siamo solo semplici spettatori del meraviglioso e potente spettacolo di madre Natura … forse l’ultimo ambiente al mondo in cui gli uomini possono guardare inermi la bellezza di un mondo incontaminato.

Dall’alba al tramonto un’emozione dietro l’altra: dal risveglio degli animali al sole che scende incendiando il cielo. Si resta quasi immobili quando la luce si accende letteralmente sulla savana in un’alba avvolta in un silenzio grondante di vita nella natura che si risveglia. E poi al crepuscolo quando il sole inizia a lasciare il posto alla sera mentre predatori e prede mettono in atto le migliori strategie per cacciare o per sopravvivere e si assiste ad un inseguimento tra uno sfortunato impala e un branco di whitedog; all’improvviso calde pennellate colorano di rosso e giallo intenso il cielo.

Una breve incursione nello Swaziland

Se il Kruger NP mostra ai viaggiatori tutta la sua natura selvaggia e imponente, la prossima tappa non è da meno. Si entra quasi in punta di piedi nello Swaziland (ora Eswatini) per visitare e soggiornare nella riserva naturale Mlilwane Wildlife Sanctuary (http://biggameparks.org/properties/mlilwane-wildlife-sanctuary-2). In questa riserva non si possono vedere i grandi animali, ma vi conquisteranno ippopotami e coccodrilli che si bagnano nel laghetto al centro del parco.

Un’artigiana al Manzini Market (Ph. P.Russo/In24).

In mountain bike o grazie ad escursioni a cavallo è facile incontrare kudu, zebre, gnu e antilopi che si muovono liberi nelle pianure erbose. Passeggiando nel camp, quando ormai è buio, capita di imbattersi in sgraziati ma simpatici facoceri. Un’esperienza molto interessante è il Manzini Market, un buon posto per comprare souvenir, una vera immersione nell’artigianato africano. Essendo circondato dal mercato quotidiano e frequentato dai locali offre anche diversi spunti fotografici.

Per osservare molto da vicino (se si è particolarmente fortunati) i possenti rinoceronti bianchi e neri è necessario prevedere una sosta al Hluluwe Imfolozi NP che ne vanta una buona concentrazione. Lo Swaziland è molto diverso dal Sudafrica, più povero, più autentico. Le strade si fanno deserte e la cosa che colpisce di più sono i colori. Tutti sembrano più accesi: il rosso della terra e delle strade, l’azzurro del cielo, il verde delle montagne e delle foreste, i vestiti colorati dei suoi abitanti. E quando finisce la strada iniziano le sorprese, bocche e occhi lucenti sbucano e si avvicinano sorridenti per vendere collane, pannocchie o solo per curiosità.

Alla continua scoperta di parchi e paesaggi incredibili

Altro parco, altri scenari. La natura dà il meglio di sé nell’iSimangaliso Wetland Park (patrimonio Unesco). Il nome, nella lingua isiZulu, significa “una meraviglia” e a buon diritto in quanto è uno straordinario mix di diversi ecosistemi, che ne spiegano il paesaggio in continua mutazione. Luogo d’eccellenza è Saint Lucia Park da dove partono le crociere (http://advantagetours.co.za/) di due ore sull’estuario, che permettono di avventurarsi nelle acque poco profonde del lago e di avere incontri ravvicinati con ippopotami e coccodrilli, oltre ad un’ampia varietà di avifauna, tra cui martin pescatore e aironi.

La lunghissima spiaggia rosata di Cape Vital è degna di nota e merita sicuramente almeno una lunga passeggiata. Il villaggio di Saint Lucia è un comodo stop per accedere alle attività e alle escursioni della zona o per una buona cena a base di pesce fresco (https://www.oceanbasket.com). Se non si soffre di vertigini è d’obbligo una tappa al Tsitsikamma NP e al trekking che porta ai ponti sospesi sullo Storms river, da dove è possibile godere di una straordinaria vista: da un lato le acque tumultuose dell’oceano, dall’altro le anse del fiume costeggiate da un verde rigogliosissimo e baie deserte. Accompagnerà l’escursione il frastuono dell’oceano che si scaglia ad intervalli regolari sulla scogliera.

Tsitsikamma NP_trekking ai ponti sospesi (Ph. P. Russo/In24).

Vi è la possibilità di soggiornare in chalet di legno o campeggiare allo Storms river Mouth rest camp (https://www.sanparks.org/parks/garden_route/camps/storms_river/) all’interno del Parco nazionale e di mangiare presso il ristorante, a pochi passi dal mare, dove si gusta un’ottima carne sorseggiando un buon bicchiere di Pinotage.

Se le ore di guida iniziano a farsi sentire e si ha l’esigenza di fermarsi per sgranchirsi le gambe si può decidere di fare un suggestivo trekking nella Robberg Nature Reserve che occupa la omonima penisola. Una volta entrati nel parco ci sono tre possibilità con difficoltà crescente: la prima di circa 2.2 km, una seconda di circa 5.5 km e la più lunga di circa 9.2 km.

Il secondo percorso è abbastanza impegnativo, perché è necessario arrampicarsi sulle rocce con saliscendi a strapiombo sul mare, però la fatica è ben ripagata, perché la roccia, le dune bianchissime, la vegetazione selvaggia e il mare si combinano in scorci e vedute da togliere il fiato.

Da Plettenberg Bay si raggiungono le colline ricche di foreste intorno a Krysna, cittadina da cartolina, nel cuore della Garden Route. Lungo questa bellissima strada panoramica il consiglio è di fermarsi spesso. Anche senza un motivo. Spegnere il motore e lasciarsi trasportare dal panorama: la visione è bucolica!

Si è risucchiati dal verde intenso delle foreste e della magnifica costa frastagliata con spiagge di sabbia fine affacciate sull’Oceano Indiano e ancora da laghi, lagune in un paesaggio in parte alpino e in parte marino.

Sulla costa del Western Cape, lungo la Garden Route tra Port Elizabeth e Cape Town una delle attività più praticate è il whale-watching, l’avvistamento di balene. Un buon posto dove provare ad avvistarle è sicuramente presso De Hoop Nature Reserve: la costa è punteggiata da spiagge incontaminate e da imponenti bianchissime dune e il tratto di mare costituisce una delle principali zone riproduttive della balena australe.

Giungendo a Cape Aghuilas l’estremità più meridionale del continente africano, ci si rende conto che incanta non meno la parte occidentale. Assolutamente da visitare il faro e percorrere la passeggiata scenografica verso il romantico incontro delle acque dell’oceano Atlantico con quello Indiano.

La strada corre veloce e si ferma a Gaansbay per un’ottima cena presso il grazioso ristorante Blue goose (https://xplorio.com/gansbaai/blue-goose/) e successivamente a Hermanus dove l’attrazione principale è l’uscita in barca per il whale watching (Ivanhoe Sea safari’s https://whaleviewing.co.za/).

Un’esperienza fuori dallo straordinario è l’avvistamento delle balene australi: con maestosi salti, spruzzi e giri vorticosi di pinne e code, le regine del mare danno vita a uno spettacolo raro! Qui è necessario (se possibile) lasciare nello zaino macchine fotografiche e smartphone, dimenticare foto e filmati e registrare solo con gli occhi e la mente il movimento lento di questi giganti del mare, il momento magico dell’immersione sinuosa con le code rivolte verso il cielo.

Balena australe (Ph. P.Russo/In24).

Stellenbosch e la prestigiosa tradizione vitivinicola che caratterizza il Sudafrica

Spiaggia di Muizeberg (Ph. P. Russo/In24).

Una delle maggiori attrazioni turistiche del Wester Cape è sicuramente Stellenbosch. Meglio se si riesce a raggiungerla al tramonto per rilassarsi all’interno di una splendida dimora/cantina immersa nel verde. La degustazione, presso la cantina Waterford Estate (http://waterfordestate.co.za/), comprendeva una selezione di tre vini Shiraz, Cabernet Sauvignon e Natural Sweet, abbinata ad una serie di cioccolatini fondenti e al latte.

Vale una sosta, anche solo per qualche foto, Muizenberg, caratterizzata dalle famose cabine colorate sulla spiaggia frequentata da numerosi surfisti. Una strada panoramica che costeggia selvagge spiagge deserte con scogliere a strapiombo su un mare azzurrissimo porta a Simon’s Town dove vivono, tra le rocce di Boulder Beach, i pinguini africani, simpatici e impacciati che non disdegnano di farsi fotografare.

Il viaggio è un crescendo di emozioni e di magnifici luoghi da visitare. Continuando su strade sempre scenografiche si arriva al Parco della penisola del Capo di Buona Speranza tra fari, pinguini e scogliere è tra le esperienze più belle del viaggio. Capo di Buona Speranza si trova all’interno della riserva naturale Cape of Good Hope Nature Reserve, caratterizzata da una vegetazione ricchissima, moltissime specie di animali e panorami emozionanti a strapiombo sull’Oceano.

Cape Town una delle tre capitali della nazione arcobaleno

Cape of Good Hope Nature Reserve (Ph. P.Russo/In24

L’ultima tappa di questo avvincente viaggio è Cape Town: l’immagine del paese: dinamica, moderna e cosmopolita. La città si inserisce in uno splendido scenario naturale tra il mare e l’imponente Table Mountain, la montagna dalla cima piatta, oggi uno dei luoghi più visitati dai turisti che raggiungono la vetta con una velocissima funicolare.

Non può mancare una passeggiata sul lungomare Victoria and Alfred Waterfront molto frequentato dai turisti per i ristoranti, i bar e i locali (https://laparada.co.za/) aperti fino a tardi. Un luogo ibrido dove oltre ai locali alla moda si trova il vecchio porto ristrutturato. Così sulle banchine a nord del centro convivono shopping center e officine navali, ristoranti e magazzini.

Un’altra zona della città, non lontana dal centro, da non perdere, è Bo-Kaap, il quartiere più fotografato e più colorato di Cape Town. Case, in stile neocoloniale gialle, rosse, arancioni, rosa, azzurre, abitate anticamente dagli schiavi portati dagli olandesi in Sudafrica e originari di Malesia, Indonesia, India, Sri Lanka e vari paesi africani. Oggi la comunità Bo-Kaap è una parte significativa del patrimonio culturale della città.

Veduta di Cape Town (Ph. P.Russo/In24).

Arriva la notte scura illuminata dalle stelle inimmaginabili e meravigliose se guardate a questa latitudine sulla nazione arcobaleno, come l’ha definita l’arcivescovo Desmond Tutu.

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