Uffici spreconi di energia ? Si, ora interviene Assoimmobiliare
02 Dicembre 2024Le strutture adibite a uso ufficio anello debole della transizione energetica. “Conoscere i consumi è fondamentale “dice Emanuela Poli, direttore generale di Assoimmobiliare.
Lo spreco energetico negli uffici è una costante delle città dei paesi industrializzati. Nemmeno l’Italia, fatte le dovute eccezioni, sfugge a questa criticità che pesa in modo abnorme sulla transizione energetica. La ricerca di soluzioni idonee a migliorare la situazione ha spinto Enea e Assoimmobiliare a mettere a punto un vero e proprio “Quaderno dell’efficienza energetica per gli uffici”, presentato a Milano.
È una guida operativa per facilitare le diagnosi energetiche e promuovere il contenimento dei consumi in un settore che conta circa 630 mila unità immobiliari. La gran parte di questi edifici si trova al Nord, con la Lombardia come prima Regione. Ciò non vuol dire che negli uffici delle città lombarde si spreca più di ogni altro posto d’Italia, ma se si comincia a risparmiare da quelle parti, le buone pratiche si possono diffondere ovunque.
Il “Quaderno” si rivolge sia ai professionisti che agli operatori del settore e contiene informazioni per svolgere diagnosi energetiche di qualità e strutturare il monitoraggio dei consumi energetici. Nel documento c’è anche un’analisi del costo/efficacia degli interventi con un campionario di soluzioni di efficientamento energetico. Il lavoro congiunto delle due organizzazioni si inserisce in un contesto dove circa il 50% degli uffici certificati per l’energia è nelle classi energetiche più basse a fronte solo di uno 0,4% virtuoso. Insomma uno spreco diffuso e molto insidioso per l’ambiente e la qualità urbana.
“Negli ultimi anni, il settore immobiliare a uso uffici ha subito una trasformazione significativa, trainata dai cambiamenti nelle modalità di lavoro, come il coworking e lo smart working e questa evoluzione pone il settore di fronte a sfide rilevanti, come decarbonizzazione e aumento dell’efficienza energetica”, ha spiegato Emanuela Poli, direttore generale di Confindustria Assoimmobiliare.
Chi inizierà ? Quanti professionisti e proprietari si faranno carico del problema ? Assoimmobiliare è pronta a gestire le fasi di innovazione, tenuto conto che la qualità degli edifici a uso uffici è molto variabile, sia per l’epoca di costruzione che per la localizzazione. ” La conoscenza precisa dei consumi energetici è fondamentale per orientare decisioni e azioni verso una gestione più consapevole e sostenibile degli immobili. Gli edifici del settore terziario, sebbene meno numerosi rispetto a quelli residenziali, generano un impatto elevato sulle emissioni di CO2. Un insieme di interventi mirati su questi immobili può quindi produrre benefici significativi” ha aggiunto Poli.
“Ripensare radicalmente il modo in cui progettiamo, costruiamo e gestiamo i nostri immobili” è l’opinione di Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento ENEA di Efficienza energetica. L’interesse per questo settore è connesso a tutte le iniziative che a vari livelli si stanno prendendo per portare l’Italia a un livello di risparmi ed efficienza apprezzabili. Dove si costruisce oggi gli standard sono assicurati, ma è sulle strutture esistenti che si misura la capacità di innovare. L’impatto ambientale va, quindi, ridotto in modo responsabile beneficio della collettività. D’altronde applicando le indicazioni del “Quaderno” si mette in moto un giro d‘affari che riequilibra le spese che si stanno sostenendo per le abitazioni non destinate a uffici. Non è poco.