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Stein e Johnson, candidati dimenticati alle Presidenziali Usa

Stein e Johnson, candidati dimenticati alle Presidenziali Usa

08 Novembre 2016 0 Di Pietro Nigro

Jill Stein (Verdi) e Gary Johnson (Partito Libertario) sono i due outsider delle elezioni presidenziali Usa 2016 contro i due giganti Trump e Clinton.

Stein e Johnson, candidati dimenticati alle presidenziali Usa

Notizie, reportage e speciali tv hanno dimenticato del tutto di occuparsi di Jill Stein e di Gary Johnson. Eppure anche la leader dei Verdi e l’uomo di punta del Partito Libertario sono candidati alle elezioni Presidenziali Usa che si chiudono oggi, al pari di Hillary Clinton e di Donald Trump.

In effetti, proprio alla pari i primi e i secondi non sono. Prima di tutto perché alle spalle hanno partiti piccoli i primi e grandi organizzazioni politiche i secondi. E poi anche perché Donald e Hillary hanno mobilitato autentiche corazzate elettorali, potenti organizzazioni per raccogliere fondi e per spenderli in sondaggi, spot televisivi, comizi e convention.

Ma a fare la differenza è soprattutto il particolarissimo sistema elettorale americano, che oltre alle varianti in vigore Stato per Stato prevede un meccanismo di voto “indiretto” per cui gli elettori sono chiamati a votare per i “grandi elettori” di ogni Stato che si sono impegnati a votare per l’uno o l’altro dei veri candidati.

Questo meccanismo fa sì che il sistema americano sia non formalmente ma sostanzialmente bipolare, con i due grandi partiti Democratico e Repubblicano che si contendono ogni campagna elettorale.

Ecco perché il medico ambientalista del Massachussets e l’ex costruttore del New Mexico sono gli outsider di questa campagna elettorale, ignorati un po’ da tutti su entrambe le rive dell’Oceano Atlantico. E che non hanno quasi speranze di fare l’exploit che è riuscito una sola volta, al partito radicale ed abolizionista che poi riuscì a far eleggere Abramo Lincoln nel 1860.

La Stein è la leader del Partito dei Verdi degli Usa, e in tandem con Ajamu Baraka propone un programma politico in cui i temi ambientali sono dominanti e danno la cifra anche a tutte le altre proposte. In primis, il Green New Deal, per arrivare a produrre entro il 2030 tutta l’energia che serve agli Usa da fonti ecologiche, il che la porta ad essere molto vicina all’altro aspirante candidato dei Democratici sconfitto dalla Clinton, Bernie Sanders.

Johnson, che si candida in tandem con Bill Weld, è laureato in Scienze politiche ed ha fatto il costruttore per anni, arrivando a fatturare diversi milioni prima di vendere l’azienda e darsi definitivamente alla politica. Da libertario è un convinto assertore della legalizzazione della cannabis, che è attualmente in discussione in parecchi degli Stati Uniti, ma sul web impazzano le sue gaffe sui temi della politica estera.

La Stein è riuscita a farsi eleggere nel consiglio comunale di Lexington, dove vive, ma già due volte si è candidata invano alle presidenziali. E il suo rivale, Johnson, almeno è riuscito a farsi eleggere governatore del Nuovo Messico.

Ma riuscire a battere i candidati dei due grandi partiti ed entrare nella Casa Bianca è davvero un’altra cosa.

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