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Stelline spente, gli azzurri non brillano. Il contrappasso di Mancini!

Stelline spente, gli azzurri non brillano. Il contrappasso di Mancini!

11 Ottobre 2018 0 Di Marco Martone

Solo un pareggio nell’amichevole con l’Ucraina. Adesso l’Italia è attesa dalla sfida con la Polonia, decisiva per la permanenza in serie A. I giovani talenti azzurri non brillano.

L’Italia di Mancini prende un “brodino”, in un periodo di vacche magre per il calcio italiano, strappando un pareggio all’Ucraina nell’amichevole di Genova. Un 1-1 ancora una volta deludente, perché se è vero che gli azzurri sono stati in grado di giocare un primo tempo, tutto sommato, decente con un buon possesso palla e qualche proiezione offensiva interessante, altrettanto vero è che dopo la rocambolesca rete di Bernardeschi, complice una papera del portiere, non sono riusciti a mantenere il vantaggio se non per pochi minuti, rischiando poi di subire più volte la rete degli ospiti.
Al termine della partita il commissario tecnico, Mancini, si è rammaricato per le occasioni sciupate e per la mancanza di fortuna ma è chiaro che lo stato delle cose desta più di una preoccupazione. L’Italia non sa più vincere, un solo successo con l’Arabia Saudita, nelle ultime sei gara. L’attacco non punge e la linea giovane evidentemente non paga.
Insigne, Immobile, Florenzi, Jorginho e soprattutto il supervalutato (economicamente) Chiesa, che nei rispettivi club di appartenenza fanno sfaceli, quando indossano la maglia della Nazionale sembrano svilirsi, ridursi a poco più che comprimari. Una sorta di legge del contrappasso per Mancini, che da giocatore visse un’esperienza molto simile e un rapporto sempre controverso con la maglia dell’Italia. Lui che, invece, con la Sampdoria sapeva dare spettacolo, assieme a Vialli.
Un ridimensionamento generale, rispetto alla valutazione e all’esaltazione di alcuni presunti talenti nostrani, sarebbe forse opportuna. Quello tecnico, invece, è in atto già da un po’ di tempo. L’Italia, fuori dagli ultimi Monadiali, sta cercando di ricostruirsi una propria identità ma certo non è impresa facile se il campionato continua ad essere “terra di conquista” per giocatori stranieri e se Mancini è costretto a convocare, tra gli altri, Piccini (Siviglia) e Tonelli, ex riserva del Napoli ora alla Samp.
Della serata di Genova resta il commovente ricordo delle vittime del ponte Morandi, con partita sospesa al 43esimo minuto di gioco.
Domenica un’altra svolta, speriamo non traumatica, visto che c’è da evitare il baratro della serie B, un’onta che si piò scongiurare soltanto battendo, in Nations League, la Polonia sul suo terreno di gioco. Non sarà facile con questa Italia e con questi giocatori, leoni in campionato e agnelli in maglia azzurra.

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