Recovery Plan, Draghi “Forte discontinuità in alcune aree”
“Questo Piano è in continuità in alcune aree dove la discontinuità non aveva nessun motivo di esserci, ed è in…
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“Questo Piano è in continuità in alcune aree dove la discontinuità non aveva nessun motivo di esserci, ed è in…
Un Paese, dunque, quello disegnato dal PNRR non solo più moderno, inclusivo e digitale, ma soprattutto più sostenibile. In una tale logica, le competenze relative alla green economy, con il Governo Draghi vengono fatte ricadere sotto il neonato Ministero della Transizione Ecologica che di fatto ha accorpato, insieme alle competenze del dicastero dell’Ambiente, quelle “energetiche” del MISE.
Un secondo Piano Marshall – come è stato da molti definito – e un impegno senza precedenti. Una grande occasione per lo sviluppo del Paese nel futuro prossimo, che chiama gli italiani a uno sforzo collettivo e urgente.
Come detto e sottolineato più volte non solo dal sottoscritto , ma anche da molti miei colleghi dirigenti, ci sono dei rischi legati con la messa a terra e l’attuazione del piano definitivo che sarà varato.
L’impegno è quello di cambiare la Pa in chiave digitale. A questo si accompagna l’obiettivo di accelerare i tempi della giustizia e di favorire la diffusione di piattaforme, servizi digitali e pagamenti elettronici presso le pubbliche amministrazioni e i cittadini.
Il recovery plan rappresenta un’occasione davvero importante per affrontare, in modo efficace, le complesse trasformazioni delle inevitabili transizioni ecologiche e digitali e lo deve fare sostenendo tra l’altro meccanismi di partnership pubblico-privato che siano basati su obiettivi di effettivo miglioramento del sistema Paese, nel pieno rispetto dei diversi e riconosciuti ruoli.