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Tangenti e rifiuti, Roberto De Luca getta la spugna e si dimette da assessore

Tangenti e rifiuti, Roberto De Luca getta la spugna e si dimette da assessore

18 Febbraio 2018 0 Di Marino Marquardt

Politica ed informazione accreditano il teorema che in politica la capacità sia preferibile all’onestà. Mentre De Luca jr si dimette.

De Luca jr si dimette dopo l’inchiesta di Fanpage.it

Booommm!!! E a un terzo della lettura della storiaccia “Tangenti & Rifiuti” – nonostante vi siano ancora quattro capitoli da leggere (quelli di prossima pubblicazione contenuti nel reportage di Fanpage.it) – Roberto De Luca, pargolo del governatore Vincenzo, gettò la spugna

Si è dimesso da assessore al Bilancio del Comune di Salerno, Roberto De Luca, e in punta di piedi è andato via. Una decisione forse condizionata dal timore di nuove rivelazioni sul suo ruolo nell’Affaire tangenti & smaltimento di rifiuti tossici,

Ma non è tutto. La decisione di De Luca jr. nel giorno in cui la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni ha annunciato severi provvedimenti nei confronti di Luciano Passariello, il capolista di FdI a Napoli anch’egli coinvolto nella storiaccia. Staremo a vedere.

Politici e informazione, interessati paladini della “capacità”

Una storiaccia attorno alla quale si muove gentaglia senza cultura politica, gentaglia improvvisata, gentaglia senza ideali, priva di etica e di senso della morale pubblica. Gentaglia arruolata nell’esercito dei bulimici “capaci” e dei rispettivi palafrenieri mediatici. E’ la stessa gentaglia che ora vorrebbe fare la morale ai Cinquestelle

A questa accozzaglia – siatene certi – dopo il voto si aggiungeranno “i responsabili” – gente disposta a tutto pur di non perdere la poltrona appena arraffata – e quel pugno di disonesti cacciati dal M5s unitamente agli infiltrati nelle liste dello stesso.

Una coreografia horror sullo scenario degradato del Parlamento. Una coreografia con il Frodatore Certificato di Arcore a dirigere l’orchestra…

Uno schiaffo allucinante all’onesto sentire comune!

Detto ciò (siccome buona parte dei politici del Terzo Millennio è composta da voraci accattoni privi di dignità e senso etico) questa accozzaglia, supportata dalle grancasse dei servi mediatici, sta spacciando presso l’elettorato meno informato e più ingenuo il teorema secondo il quale per il politico la “capacità” di svolgere la propria attività nelle Istituzioni è più importante del rispetto delle doti etiche individuali.

Imbrogliano mescolando Aristotele e Machiavelli tralasciando la “razza aurea” di Platone e l’imperativo categorico kantiano.

Mistificano, commentatori e politici, attraverso la creazione di una falsa dicotomia, quella secondo la quale “onestà” e “capacità professionale” non vanno a braccetto.

Un teorema di cui sono diffusori gli intellettualmente (e in alcuni casi non soltanto intellettualmente) disonesti che affollano il nostro Paese.

Con le odi alle capacità politiche e con l’accantonamento dei principi della morale pubblica costoro puntano coprire nefandezze di ogni tipo. Ormai è un decadente e triste refrain…

Di qui l’apparente pubblica diminutio (in realtà li temono maledettamente) dei Cinquestelle, di qui le lodi sperticate ai “capaci” che si stanno mangiando (e stanno facendo mangiare) il Paese.

In questo quadro si spiega la prudenza, si spiegano certi titoli di giornali cartacei e televisivi relativi alle “larghe intese” sulla corruzione in Campania.

Si spiegano così i lanci di notizie relative all’ultimo scandalo-rifiuti, l’Affaire che vede coinvolto Roberto De Luca, secondogenito del governatore, Vincenzo, e fratello di Piero. candidato blindato del Pd. Attorno ai componenti di questa famiglia tutta pane e politica i mass media stanno innalzando colonne fumogene.

Nessuna sorpresa per quanti conoscono i vizi privati e le pubbliche virtù del mondo dell’informazione…

Una operazione mediatica di cui ha beneficiato anche Luciano Passariello, il capolista di Fratelli d’Italia anch’egli coinvolto nella storiaccia.

Due le inchieste giornalistiche che – come è noto – hanno alimentato polemiche a due settimane dal voto. La prima inchiesta ha denunciato le conseguenze dei limiti dell’organizzazione interna del M5s ormai non più adeguata alla crescita dei pentastellati; la seconda inchiesta ha acceso i riflettori sull’ennesimo malaffare in materia di smaltimento dei rifiuti.

Le Iene Mediaset – con tempistica sospetta – hanno denunciato i limiti organizzativi del M5s che hanno consentito ai furbetti del bonifico (otto su 140 parlamentari) di ingannare il Movimento; Fanpage.it – con un reportage datato e quindi al di sopra di ogni sospetto di strumentalizzazione – ha scoperchiato il calderone del malaffare tra tangenti e rifiuti.

In questo scenario ha ragione il capolista 5stelle Roberto Fico quando afferma

“hanno voluto colpire il M5s a liste chiuse”.

E ha ragione Arturo Scotto – capolista Leu – quando pubblicamente invia la domanda a Roberto De Luca su cosa c’entri in materia di smaltimento di rifiuti un assessore comunale al Bilancio quale lui è…

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