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Terna investe al Sud, lo Stato batta un colpo

Terna investe al Sud, lo Stato batta un colpo

11 Settembre 2021 0 Di Nunzio Ingiusto

Il progetto per ammodernare un elettrodotto tra Calabria e Sicilia diventa esempio del rilancio infrastrutturale del Sud. Priorità a energia, sostenibilità, digitalizzazione.

Terna investe al Sud: cavi nuovi per 38 milioni di euro

Cavi nuovi per 38 milioni di euro. Terna, società che gestisce la trasmissione elettrica italiana, rifà il look alla condotta Bolano-Paradiso, che collega Calabria e Sicilia. E’ un investimento in chiave sostenibile con alle spalle 18 miliardi di euro per la transizione energetica.

L’azienda comincia, dunque, dal Sud a potenziare le reti che amministra, e fa bene. Il progetto sta dentro un  quadro di spesa generale che vuole riequilibrare Sud e Nord su energia ed innovazione tecnologica. Tra Calabria e Sicilia si interviene su un elettrodotto a 380 kV tra Messina e Reggio Calabria. In particolare si lavorerà lungo il tratto siciliano con un nuovo impianto di 3,4 km. Gli utenti ne riceveranno benefici a lungo termine, giacché l’azienda ha un Piano di Sviluppo pluriennale.

La notizia ha rincuorato molti osservatori di  cose meridionali e viene valutata come buon esempio di programmazione territoriale. Quello che il Sud aspetta sono, però, gli altri investimenti pubblici sulle infrastrutture. Tutte le Regioni meridionali soffrono di ritardi o arretratezze di quelle esistenti.

I fattori fondamentali alla base di politiche di sviluppo sono, ormai, quelli che ruotano intorno ad ambiente, energia, digitalizzazione, servizi. Ed occorre mettervi mano.

Fondo perequativo infrastrutturale, 4,6 miliardi per i prossimi due anni

Il ministro per il Sud del Gverno Draghi, Mara Carfagna.

L’ultimo Decreto del governo sulle  infrastrutture con il Fondo perequativo infrastrutturale ha una dotazione di 4,6 miliardi da spendere nei prossimi due anni.

Il Ministro del Sud Mara Carfagna si é battuta, ed ha avuto ragione, per far entrare il suo Ministero nella cabina di regia dei nuovi investimenti.

Ci sono risorse per Comuni e Regioni che devono approntare progetti da cantierare in tempi rapidi.

Per essere più concreti, nella top list degli interventi da realizzare dovranno entrare quelli che segneranno netta discontinuità con il grigio panorama esistente.

Ha visto bene la Svimez nel suo ultimo Rapporto sul Mezzogiorno quando ha chiesto la “definizione di un disegno unitario di politica industriale per valorizzare la prospettiva green e la strategia euro-mediterranea”.

Nell’aera in cui vive ancora un terzo della popolazione italiana il quadrilatero di Zone Economiche Speciali (ZES) Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro va esteso alla Sicilia e può essere decisivo per avviare una svolta. Il Ministro per il Sud ha il suo da fare.

 

Invitalia e Regione Toscana hanno presentato i 580 milioni di incentivi previsti dall'Accordo di programma per l'area industriale di Livorno, Collesalvetti e Rosignano marittimo.

Tutti i candidati sindaci in queste settimane promettono il cambio di passo e nuovi progetti per risollevare le loro città (sarebbe strano il contrario). Il metodo e i tempi, tuttavia, ci sfuggono.  Le vecchia politica delle promesse  non va cosi facilmente in archivio e i vecchi gruppi di potere sono sempre a sfidarsi.   A  meno che da qui al 4 ottobre a qualcuno non venga in mente di presentare agli elettori un piano di sviluppo con scadenze, soldi, autorizzazioni, nome e cognome dei referenti, piuttosto che vuote indicazioni. In fondo il Sindaco rappresenta lo Stato, che non puo’ essere meno efficiente di un’azienda. Schede elettorali contro cavi elettrici.

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