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Terremoto, arrivano i ranger dove osano le aquile

Terremoto, arrivano i ranger dove osano le aquile

21 Gennaio 2017 0 Di Claudia Svampa

Terremoto e maltempo sembrano non voler lasciare scampo alle popolazioni dell’Italia centrale fortemente colpite dagli eventi di questi giorni in cui, oltre le scosse e l’intenso sciame sismico, le nevicate eccezionali hanno reso difficilissime le operazioni di soccorso. 

Quando, oltre il terremoto, é il maltempo a peggiorare la situazione e  le strade sono sepolte sotto tre metri di neve tanto che  nemmeno le turbine riescono a pulirle, i mezzi dei soccorsi non possono andare avanti, e allora si prova a risalire i pendii con i gatti delle nevi. Ma la situazione di emergenza è talmente straordinaria che spesso i soccorritori si trovano costretti a proseguire a piedi, di notte e in condizioni estreme. E per fare ciò c’è bisogno di uomini capaci di muoversi bene e in sicurezza in montagna, dove il freddo, la neve, il ghiaccio ed il vento rendono davvero difficile sopravvivere.

Così, tra terremoto e neve, contro la morsa, durissima, di un accanimento metereologico e sismico senza precedenti sono in questi giorni i durissimi a scendere in campo: gli uomini del 4° reggimento Alpini paracadutisti ranger. Fanno parte del comando delle forze speciali dell’esercito e sono selezionati, addestrati, equipaggiati e preparati a muoversi in ambienti di montagna e artici. Hanno una grande esperienza operativa maturata in ambito internazionale, avendo partecipato a tutte le principali operazioni nelle aree di crisi e sono  in grado di essere paracadutati dove osano le aquile, in un fazzoletto di montagna e da lì, muoversi di giorno come di notte per raggiungere aree inaccessibili in altro modo.

Ieri, grazie a loro, é stata finalmente raggiunta una frazione isolata da giorni a sud di Ascoli Piceno nella Valle Castellana. A bordo di un aeromobile del Reggimento elicotteri per operazioni speciali (REOS) di Viterbo, i militari sono riusciti ad arrivare presso la località Coronale e, calandosi tramite fune da un elicottero NH90 nei pressi del centro abitato rimasto isolato, hanno raggiunto le abitazioni con le racchette da neve ai piedi.

In accordo con le richieste avanzate dalla Protezione Civile, uomini e mezzi delle Forze Armate continuano così a giungere nelle zone e nei comuni interessati dall’emergenza terremoto e neve, dove i militari e il personale impiegato hanno raggiunto le 3000 unità, con circa un migliaio di mezzi schierati tra quelli speciali del genio e quelli ruotati e cingolati.

Tra i soccorritori impiegati nel recupero dei superstiti dell’ hotel Rigopiano, il resort alle pendici del Gran Sasso completamente sepolto dalla slavina insieme ai suoi ospiti, c’é anche la squadra di soccorso del 9° Reggimento alpini che, utilizzando un mezzo di trasporto cingolato BV206, ha raggiunto l’area e sta partecipando alle attività di sondaggio e ricerca lungo il fronte della valanga. La Marina, invece, continua l’approntamento di personale della Brigata San Marco che é pronta a inviare sul posto, insieme a ulteriori elicotteri, laddove ve ne fosse richiesta da parte della Protezione Civile. Il numero di elicotteri attualmente disponibili é di 31 unità ed é iniziato il loro utilizzo, inibito nell’immediatezza dell’emergenza dalle condizioni meteorologiche avverse.

I militari impiegati nell’area operano fianco a fianco con la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, la Polizia di Stato, la Guardia di Finanza e con tutti gli enti che fanno parte della macchina dei soccorsi.

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