The Prince of Venusia: il principe di Venosa nella video art
26 Luglio 2016Il Principe di Venosa Carlo Gesualdo rivive nel cortometraggio di Silvio Giordano, presentato in anteprima nazionale il 22 luglio a Potenza e già in tour da stasera alle 21 a Maratea in occasione delle “Giornate del cinema in Basilicata”.
Il Principe di Venosa Carlo Gesualdo, musicista nato in Basilicata
Il Principe di Venosa è Carlo Gesualdo, il musicista del seicento nato in Basilicata che ha rivoluzionato il madrigale rinascimentale. La composizione musicale diffusa tra Rinascimento e Barocco è un tipo di composizione musicale (o lirica) italiana, che vede in Gesualdo uno degli esponenti più importanti; secondo gli esperti “le opere di Gesualdo stanno all’armonia rinascimentale come Guernica di Picasso sta alla pittura”.
Non potendo perfezionare il perfetto, Carlo Gesualdo lo rielaborò in modo da diventare fonte di ispirazione fino ai giorni nostri per artisti di tutte le arti: registi (n.d.r.: non è il primo film dedicato a Gesualdo questo di Giordano e anche Monicelli aveva in animo di dedicare al Principe di Venosa un film) e musicisti, anche inaspettati: Pino Daniele, per esempio, inserì una ghost track nel suo album “Medina” interpretando il madrigale Ahi, Disperata Vita di Gesualdo Da Venosa.
L’opera di Silvio Giordano, però, non è un film storico o una biografia e non è nemmeno un semplice film da guardare seduti in poltrona. E’ piuttosto un’esperienza visiva che raccontata per immagini, a volte volutamente ed esasperatamente lente, a volte flash di luce e colori forti che si imprimono nella mente, la vita ed il tormento del Principe di Venosa.
La vita di questo grande del passato ha avuto, infatti i suoi tormenti diventati lo spunto narrativo del film: l’assassinio della moglie fedifraga e del suo amante. Storia di eros e thanatos che già nel seicento infiammò le cronache del tempo e che ora è condensata nello stile da video art che mescola dark e tragedia, fumetto e teatro rispecchiando il gusto gotico ed il talento per la provocazione dell’artista potentino.
La sofferenza, il destino, la morte sono il leitmotiv narrativo de il Principe di Venosa raccontati da un coro greco rivisto in salsa noir: cinque fanciulle mascherate di simboli (dal teschio alla croce, dalla corona alla rosa senza dimenticare il pugnale) raccontano la tragedia del protagonista diviso tra gli obblighi e la sua unica grande passione, la musica. Molto belle le maschere disegnate da un’altra artista potentina: Elisa Laraia, e molto bravi gli attori, tutti lucani, che hanno interpretato senza parole emozioni forti e non facili, primo fra tutti il protagonista Fabio Pappacena perfetto nel ruolo di questo Gesualdo tormentato con l’animo da Amleto e il corpo da Otello bianco e rosso sangue.
Molto suggestiva, in rosso e nero, anche tutta la grafica, dalle locandine al “libretto” distribuito in sala, al titolo in inglese “The Prince of Venusia” del film che ricorda, in verità, più i cartoon giapponesi degli anni Ottanta che Shakespeare, con una commistione tra il presente ed il passato che rivela il background culturale dell’autore.
Il film è stato finanziato dalla regione Basilicata (oltre che da una banca: la BCC di Laurenzana e Novasiri) e la Lucana Film Commission si è “impegnata ad accompagnare la produzione di Silvio Giordano con eventi collegati alle diverse arti e in linea con la figura internazionale di Gesualdo da Venosa”