
Turismo: il boom dei parchi a tema, ricchi e sostenibili
18 Aprile 2025L’exploit di strutture che attirano 20 milioni di turisti. Il cammino verso la sostenibilità ambientale ed energetica.
Turismo: il boom dei parchi a tema, ricchi e sostenibili
Parchi a tema, acquatici, faunistici: per tutti una stagione di buoni affari. La primavera, si sa, è il loro periodo d’oro e il 2025 lo conferma. Le previsioni di investimenti per farci divertire sono di 220 milioni di euro, molti dedicati all’efficienza energetica. In queste settimane l’incremento delle presenze complessive si avverte, dato che i parchi non attirano solo i bambini. Le famiglie preparano veri e propri soggiorni dove tutto è organizzato e controllato.
I gestori vorrebbero avere più margini di guadagno se lo Stato li aiutasse a combattere in particolare il caro bollette. La loro Associazione dei Parchi Permanenti Italiani recentemente ha chiesto un contributo al Ministero del Turismo e al Ministero delle Imprese, affinché venga ridotto l’impatto negativo dei costi dell’energia. Secondo l’Associazione i costi energetici per far funzionare le attrazioni è di circa 40 milioni all’anno, soldi sottratti a nuovi investimenti. Diciamo che molte strutture sfruttano già le fonti rinnovabili e che vorrebbero incrementarle.
È sicuramente un segnale di vitalità imprenditoriale che porta il settore a dare man forte alla transizione energetica. La richiesta dei parchi di contributi per l’energia si aggiunge a quelle di altre categorie di imprenditori di Confindustria, ma da Roma per ora nessuna risposta.
Probabilmente i Ministeri interpellati non danno il giusto peso a quello che richiede. Ma i soldi allo Stato si devono chiedere sempre e comunque? Oppure, considerato il buon giro d’affari, i titolari dei parchi potrebbero farne a meno?
“Il comparto sta vivendo una fase di grande slancio, con investimenti che superano le previsioni e un forte impegno nella diversificazione dell’offerta e nella sostenibilità. Se da un lato i grandi operatori continuano a trainare il mercato, diventando delle vere e proprie destinazioni turistiche, dall’altro osserviamo una significativa propensione al rinnovamento anche tra le realtà più piccole, che rafforzano la loro competitività attraverso nuove attrazioni e interventi strutturali” dice Luciano Pareschi, presidente dell’Associazione Parchi Permanenti.
Affari e sostenibilità
Nel 2023 la rete dei parchi ha generato 350 milioni di euro di fatturato con 20 milioni di presenze. Ogni anno impiega direttamente 30 mila addetti, più un indotto a largo raggio. Il trend resta positivo con progetti che alimentano la domanda di competenze specializzate. I giovani vi trovano spazi lavorativi in particolare per la sicurezza, la gestione sostenibile, la creatività.
I parchi italiani, aggiunge Pareschi, ” rafforzano la loro competitività attraverso nuove attrazioni e interventi strutturali, confermandosi attori sempre più influenti nei relativi territori di appartenenza, anche in chiave di attrattività turistica ”. A chi non piace passare ore in un mondo di favole, accanto a personaggi iconici o correre su saliscendi mozzafiato ? Immergersi fuori dal trantran ? ”
Certo – risponde Pareschi- il ruolo di queste strutture diventa cruciale nella creazione di esperienze immersive, spettacoli e nell’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate ”. Gli italiani, e non solo loro evidentemente, sono attratti da location pensate a tavolino ma che rivelano desideri nascosti, ammalianti, che arricchiscono il sistema turistico nazionale. La compatibilità con l’ambiente e il consumo di risorse l’acqua dei parchi acquatici, per esempio – stanno rendendo i parchi un buon sostegno per forme di turismo leggere. Anche se il governo non ascolta le buone richieste eco.