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Turismo, l’Italia si prepara a ripartire per l’estate nonostante le perdite

Turismo, l’Italia si prepara a ripartire per l’estate nonostante le perdite

11 Maggio 2021 0 Di Tommaso Corno

Dopo le perdite del 2020 ed un decreto sostegni giudicato “insufficiente”, il turismo italiano vede una speranza nel “green pass” europeo.

Turismo, rimangono le incertezze su restrizioni e sostegni

La preoccupazione per il settore del turismo in Italia è stata alta fin dall’inizio della pandemia, ed in questo inizio di 2021 si è sicuramente fatta ancora sentire. Ad oggi l’unica certezza per gli operatori turistici è l’intenzione del Governo di salvare la stagione estiva, ma le eventuali limitazioni, come il coprifuoco, alle quali saranno soggetti i turisti sono ancora ignote.

I dati incerti mettono a rischio le imprese: fino a poche settimane fa si ipotizzava un declino di 14 milioni di presenze sul territorio nazionale per quanto riguarda i viaggiatori esteri, uno scenario che avrebbe portato oltre 220 mila imprese nel settore turistico a rischiare di dover chiudere i battenti. Dopo il disastro del 2020, nel quale sono stati persi 88 miliardi di euro di fatturato a causa della mancanza di turisti, un’altra estate caratterizzata da forti restrizioni metterebbe in ginocchio gli operatori turistici.

Se ad aprile sembrava che il Decreto Sostegni non desse alcuna certezza al settore del turismo, con il DL “Sostegni-bis” è prevista l’introduzione di contributi ai lavoratori stagionali, alleviando il peso dei costi sostenuti dalle imprese. Tuttavia, mancano ancora – come segnalato da Federturismo ad aprile – delle misure che stimolino investimento e sostengano la liquidità delle imprese. La percezione di un grande rischio per gli operatori del settore sembra persistere, e questa non è certo placata dall’incertezza generale che si cela dietro alle misure che saranno adottate quest’estate per tenere sotto controllo la pandemia.

Con il “green pass” aumentano le prenotazioni, resta il nodo extra-UE

Il quadro, seppur grave, sembra essere in miglioramento alla luce delle parole della Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, la quale ha dichiarato che il “green pass” vaccinale europeo sarà disponibile a giugno. La misura permetterà dunque ai turisti stranieri di viaggiare liberamente all’interno dell’UE, dando agli operatori l’opportunità di godere di una fonte di incassi essenziale, la quale assenza nel 2020 ha fortemente contribuito all’attuale precarietà del settore.

Da un’analisi condotta da Coldiretti sui dati Bankitalia è emerso che l’introduzione del “green pass” porterà 11,2 miliardi al settore turistico. Si tratta di una somma considerevole, il prodotto dell’alta capacità di spesa che caratterizza i turisti stranieri e per la quale difficilmente un turismo “patriottico” potrebbe compensare. I maggiori beneficiari sono le città d’arte, che nel 2020 hanno visto un calo nel turismo di oltre il 70%, e che finalmente possono tornare ad accogliere i visitatori che da tutto il mondo raggiungono l’Italia per ammirarne opere e bellezza.

L’arrivo dei visitatori dall’estero rappresenta un passo fondamentale per la ripresa del turismo. Nel 2019, la spesa da parte di turisti stranieri è ammontata al 51% del fatturato totale del settore. Sebbene non si possa auspicare un totale ritorno a risultati simili quest’anno, la speranza di Federturismo è quella di raggiungere il 25-30% del flusso turistico, rappresentando un incremento sostanziale rispetto all’anno scorso.

Le incognite, tuttavia, restano molte, a partire dall’effettiva capacità di spesa dei turisti. Se fra i giovani sembra non esserci dubbio riguardo all’intenzione di viaggiare in Europa, lo stesso non sembra essere il caso per i turisti meno giovani e più propensi a spendere.

Anche la nazionalità dei turisti avrà un impatto sul fatturato, in quanto località come Capri, Venezia e Firenze registrano un’alta concentrazione di visitatori extracomunitari. Una maggiore chiarezza riguardo a quali saranno le possibilità per questi viaggiatori permetterebbe all’Italia di non perdere ulteriore clientela rispetto alla Grecia, la quale ha già dettato le proprie condizioni per il soggiorno sulle sue isole.

La battaglia, per il turismo italiano, è ancora aperta. C’è una luce in fondo al tunnel delle avversità che hanno caratterizzato l’anno passato, ma per raggiungerla servono chiarezza e rapidità. Anche se i segnali sono incoraggianti – lo testimonia l’impennata nei contatti dall’estero per ragioni turistiche – resta importante considerare che la situazione è in continua evoluzione. Il turismo italiano sembra essere prevalentemente fuori pericolo, ma l’attenzione da parte del Governo ed una maggiore chiarezza nei programmi saranno indispensabili per preservare un settore tanto fondamentale per l’economia del Paese quanto vicino a trovarsi allo stremo.

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