Contenuto Pubblicitario
Ucraina, Alfano all’Onu difende la mediazione dell’Ocse

Ucraina, Alfano all’Onu difende la mediazione dell’Ocse

10 Marzo 2018 0 Di Pietro Nigro

Il ministro degli Esteri a New York: al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, relazione di Alfano sul ruolo Ocse nelle crisi internazionali.

Visita densa di impegni quella del ministro degli Esteri Angelino Alfano in questi giorni a New York: e tra i più importanti, innanzitutto il briefing al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’incontro con il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e successivamente con David Harris, presidente dell’American Jewish Committee, nonché, in serata, l’incontro con i rappresentanti permanenti dei Paesi Ocse.

Relazione di Alfano al Consiglio di sicurezza Onu

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano è intervenuto al briefing annuale del Consiglio di sicurezza dell’Onu che si è svolto tra le 3 e le 4 del pomeriggio (ora locale) dell’8 marzo, per illustrare le priorità della Presidenza italiana dell’Ocse, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa nel 2018.

Ai 15 membri del Consiglio, Alfano ha assicurato il pieno impegno politico della Presidenza italiana per la ricerca di una soluzione alla crisi ucraina e ai conflitti protratti nell’area Osce (Georgia, Nagorno-Karabakh, Transnistria).

Inoltre, il ministro ha indicato che si sta promuovendo un approccio pro-attivo sulle tre “dimensioni” di sicurezza dell’Osce, quella politico-militare, quella economico-ambientale, e quella relativa ai diritti umani.

Posizione analoga anche sulle nuove sfide transnazionali (terrorismo, cyber security, lotta ai traffici illeciti, dal narcotraffico al traffico di beni culturali).

Tra i fascicoli sul tavolo, evidentemente, quello più caldo riguarda la crisi ucraina, crisi che ha messo a dura prova i valori condivisi dai membri dell’Ocse, e che – secondo Alfano – potrà essere risolta solo con un rafforzamento del dialogo e soprattutto con una più decisa volontà politica.

Partecipando al briefing annuale del Consiglio di sicurezza in qualità di presidente in carica, Alfano ha affermato che la crisi che è stata affrontata in Ucraina è principalmente una “crisi di reciproca fiducia”, e c’era solo un modo per ricostruire quella fiducia: costruire un dialogo e intraprendere azioni concrete sul terreno. L’Ocse, in particolare, l’Ocse, che si aspettava l’adozione di ulteriori misure per l’attuazione degli accordi di Minsk, ha inviato in Ucraina una missione speciale di monitoraggio, con il precipuo ed inspensabile compito di prevenire una pericolosa escalation della crisi.

Il rappresentante della Federazione Russa, il Paese chiamato in causa per la crisi Ucraina, ha affermato che alcuni Stati membri ancora vedono il suo Paese come una minaccia per la pace e la sicurezza, dimostrando con ciç di ragionare ancora con logiche da guerra fredda. Sull’Ucraina, in particolare, Vassily A. Nebenzia ha affermato che si è trattato di una crisi interna iniziata con il coinvolgimento diretto dell’Occidente e un colpo di stato,mentre la stessa Ucraina ha promosso ed alimentato sentimenti di odio verso la Federazione Russa, comportamento che ha goduto del pieno sostegno dei partner occidentali. Addirittura, mentre il Consiglio di sicurezza ha stabilito che gli accordi di Minsk devono essere il fondamento su cui basare qualsiasi soluzione alla situazione nell’Ucraina orientale, lo stesso governo di Kiev ha invece agito per sabotare quel processo. Per questo, la posizione della Russia è che la chiave per cambiare la situazione è solo nelle mani degli stessi ucraini enon certo nell’attribuire alla Russia la responsabilità dell’aggressione.

Annika Söder, viceministro degli Affari esteri della Svezia, ha sottolineato che, quattro anni dopo l’annessione illegale della Crimea e di Sebastopoli, avvenuta in palese violazione dei principi della Carta delle Nazioni Unite, il suo Paese è impegnato a sostenere e difendere la sovranità e integrità territoriale dell’Ucraina. Tali principi dovevano essere ripristinati, ha sottolineato, sottolineando che l’istituzione di qualsiasi missione delle Nazioni Unite dovrebbe avere come obiettivo il ripristino di questa sovranità.

A suia volta, anche il rappresentante del Regno Unito Jonathan Guy Allen ha ribadito il sostegno della sua nazione alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, rilevando che il mese di febbraio ha segnato il quarto anniversario dell’annessione illegale della Crimea da parte della Russia. Ciò era avvenuto in completa violazione della Carta delle Nazioni Unite e della legge internazionale, ha affermato. Inoltre, se la Russia avesse a cuore il popolo di Donbas nell’Ucraina orientale, avrebbe dovuto fermare i combattimenti iniziati lì.

Facendo eco a queste parole, la delegata della Polonia Joanna Wroneska ha sostenuto che la questione dell’aggressione russa dell’Ucraina è una delle principali sfide che attendono l’Ocse, e che, per affrontare questo e gli altri impegni a cui è chiamata l’Ocse “dobbiamo stare uniti nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza”.

Altri conflitti si stanno protraendo, purtroppo, anche in Georgia, nel Nagorno-Karabakh e in Transnistria. In Georgia, come ha spiegato Alfano, l’Ocse ha sostenuto i colloqui internazionali di Ginevra e varie iniziative a carattere informale, mentre sul Nagorno-Karabakh ha sostenuto il lavoro dei copresidenti del gruppo di Minsk. Per quanto riguarda la Transnistria, è necessario mantenere lo slancio positivo già raggiunto.

Nessuna nazione che si chiuda nel suo isolamento può sentirsi al sicuro, ha detto Alfano, perché sono gli Stati membri ad avere la responsabilità della reciproca sicurezza. E che la sicurezza comune si raggiunge solo se tutti risconoscono di far parte di un’unica razza, e che la difesa della dignità dell’uomo è essenziale per la libertà. Valore, ha detto Alfano, condiviso tanto dalle Nazioni Unite che dall’Ocse.

New York, Alfano incontra il Segretario Onu Guterrez

Le linee guida della Presidenza italiana dell’Osce, che sono state illustrate al Consiglio di sicurezza dell’Onu, sono state presentate anche al Segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterrez, che il ministro Angelino Alfano ha incontrato nella mattinata di ieri.

Nel corso dell’incontro, Alfano e Guterrez hanno fatto anche il punto sulla riunione ministeriale a sostegno della forze di Sicurezza libanesi, che si terrà a Roma il 15 marzo prossimo e a cui è prevista proprio la partecipazione del Segretario generale.

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82