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Un week-end per scoprire Matera

Un week-end per scoprire Matera

25 Giugno 2021 0 Di Patrizia Russo

Matera, seconda città della Basilicata, è un disarmante tripudio di bellezza. Il groviglio unico di case-grotta, gli sfarzosi palazzi barocchi, le tante chiese rupestri e il fascino struggente del suo canyon lasciano senza parole. È terra di suggestioni, avvolta in un paesaggio che incanta, frammento di un meridione senza tempo.

Alla scoperta di Matera, città dei sassi

Se ancora non si è visitata è il momento per farlo, perché come scrisse Carlo Levi

“Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza”.

Un’affermazione ancora oggi molto attuale. Adagiata sui due anfiteatri naturali del Sasso Caveoso e del Sasso Barisano, con al centro la Civita, propone luoghi dove l’antico si mescola al moderno, l’essenziale allo sfarzo barocco.

La città lucana (patrimonio mondiale Unesco dal 1993) è stata abitata fin dall’età paleolitica; infatti è il terzo insediamento urbano più antico del mondo (dopo Aleppo e Gerico); vanta perciò diecimila anni di storia, testimoniati da tracce di civiltà diverse.

Lasciati alle spalle gli anni in cui veniva definita “vergogna nazionale”, oggi risplende ed è meta turistica degli amanti della storia, dell’architettura e della cultura.

Un piccolo gioiello scavato nella roccia

Non appena si arriva e ci si lascia alle spalle la città nuova per addentrarsi in quella vecchia, ci si rende subito conto che è un piccolo gioiello dove il tempo sembra essersi fermato. Il modo migliore per esplorare gli antichi rioni è perdersi: i Sassi sono ovunque sorprendenti, solcati da scalinate e vicoli tortuosi, disseminati da chiese rupestri e da grotte adibite a dimore.

Ma per apprendere la storia e per capire l’anima di questa città è poi consigliabile ripercorrerli con una guida turistica qualificata. Giusi (marinogiusi85@tiscali.it), archeologa e appassionata conoscitrice della sua città, vi accompagnerà facendovi rivivere il presente e il passato lasciando in chi l’ascolta un bel ricordo della sua terra e dell’accoglienza del popolo materano.

Interno del Palombaro Lungo (Ph. P. Russo/IT24).

Il tour non può che non cominciare dal salotto buono della città, piazza Vittorio Veneto, e in particolare al Caffè Vittorio per gustare un ottimo caffè.

Una tappa da non perdere, considerando anche che uno dei valori riconosciuti dall’Unesco ai Sassi di Matera è stato proprio il sistema di raccolta delle acque è il Palombaro Lungo (nella foto a fianco), un’enorme serbatoio sotterraneo, costruito nel 1846 come riserva idrica pubblica per gli abitanti del Sasso Caveoso.

La maestosa cisterna, situata proprio sotto la grande piazza, riportata alla luce nel 1991, è scavata interamente nella roccia e si presenta come un sistema ingegnoso ed efficace di cunicoli e grotte per recuperare e filtrare l’acqua piovana. La visita è un suggestivo percorso nelle viscere del serbatoio a circa quindici metri di profondità.

Un’attività divertente, mentre si passeggia, è ricercare le opere di Salvador Dalì disseminate tra le vie dei Sassi ed il centro storico. La scultura l’Elefante Trampoliere è collocata proprio in piazza Vittorio Veneto. Poco distante merita una visita la chiesa di San Giovanni Battista, esempio di architettura medievale e rimaneggiata in epoca barocca.

Fotografie di altri tempi

Riemersi alla luce del sole si prosegue con la visita della città e dei suoi due antichi rioni, il Sasso Barisano ed il Sasso Caveoso. Quest’ultimo è disposto ad anfiteatro romano con centinaia di grotte ed edifici abbarbicati sulla roccia calcarea che scendono a vari livelli; perché come è usanza affermare: a Matera le strade sono i tetti e i tetti sono le strade!

Dal Sasso Caveoso si ammira il paesaggio della Gravina sottostante (che ricorda i canyon americani) e del parco della Murgia materana (escursione che merita un’intera giornata).

La storia dell’uomo qui coincide in gran parte con la spiritualità, ed ha lasciato testimonianze molto antiche e uniche al mondo.

Monaci di rito latino e greco-bizantino, insediatisi nell’area nell’alto Medioevo, hanno scavato nelle grotte chiese stupendamente affrescate. Tra queste Santa Lucia alle Malve, un vero gioiello incastonato in uno scrigno di pietra millenaria, che è stato il primo insediamento monastico femminile, a Matera, dell’Ordine Benedettino (IX sec.). La piccola chiesa rupestre è formata da tre navate di cui due adibite ad abitazione e quella centrale al culto.

Un’altra molto ben conservata è Santa Maria de Idris che sorge su uno sperone di roccia ed ha una posizione stupenda offrendo un panorama spettacolare sull’altopiano murgico. All’interno si possono ammirare bellissimi affreschi di epoca bizantina e romanica.

Chiesa rupestre Santa Maria de Idris (Ph. P. Russo/IT24).

Vicoli e straducole portano ad una casa-grotta che rappresenta il passato di questa città unica al mondo. Per meglio comprendere usi e costumi degli abitanti, la visita ad una casa-grotta arredata con mobili e attrezzi autentici racconterà com’era la vita di chi abitava nei Sassi fin quasi alla fine degli anni Cinquanta.

La maggior parte della cittadinanza viveva in queste abitazioni di pietra umide e buie. Nell’unico ambiente, in parte scavato e in parte costruito, sono collocati gli arredi che creano una divisione virtuale degli spazi; famiglie numerose e animali vivevano ammassati insieme.

Interno casa-grotta | Ph. P. Russo/IT24

Dopo la denuncia di Carlo Levi a seguito della pubblicazione di “Cristo si è fermato ad Eboli”, la città fu travolta da numerose polemiche.

L’autore evidenziò il forte degrado sociale, la povertà estrema, il sovraffollamento di uomini e bestie in spazi piccoli e le condizioni d’igiene scarse, considerando la mancanza di un sistema fognario e di acqua corrente che fece attribuire a Matera la nomea di “vergogna d’Italia”.

Oggi, parlando con i materani, questa condizione viene letta e interpretata come grande spirito di adattamento e sopravvivenza dell’uomo in condizioni di vita difficili ed estreme.

Passare da un rione all’altro porta a lasciarsi rapire dalla vista dei numerosi scorci, splendide balconate sulla città, sulla sua parte più suggestiva e caratteristica. È da queste viste che spaziano tutt’intorno che ci si rende conto di essere capitati in un mondo unico ed irripetibile. Specialmente al tramonto quando Matera si illumina come un presepe, ci avvolge ancor più un’atmosfera senza tempo.

Per visitare il rione Barisano è, invece, possibile oltre che suggerito, perdersi tra i vicoli e vicoletti che si diramano verso negozietti, palazzi rifiniti e abitazioni più modeste. Sul nostro cammino incontreremo anche l’Orologio Disciolto di Dalì in via Madonna delle Virtù.

Sulla sommità della Civita, infine, con il campanile che spunta dai Sassi, troviamo la Cattedrale intitolata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustachio, caratterizzata da due stili differenti: la facciata è stata costruita secondo i canoni romanico-pugliesi, l’interno è barocco. Sempre girovagando senza meta alla ricerca di souvenir ci si imbatte sull’ultima opera di Dalì il Pianoforte Danzante in piazza San Francesco d’Assisi.

Dalì, Il Pianoforte Danzante (Ph. P. Russo/IT24).

Dalì, Il Pianoforte Danzante (Ph. P. Russo/IT24).

Farsi prendere per la gola a Matera

A Matera si mangia molto bene grazie ad una cucina locale realizzata con ingredienti di qualità. Godono di un’ottima reputazione il pane di Matera e il peperone crusco, una qualità rosso dolce che viene essiccata e fritta per pochi secondi in olio diventando croccante come una chips.

Per un pranzo al volo, con taglieri di formaggi e salumi locali, insalate e la tradizionale zuppa crapata, con legumi e cereali, il tutto accompagnato da un calice di Aglianico del Volture, ci si ferma in piazza del Sedile da Arturo.

Una ottima cena davanti al panorama silenzioso dei Sassi illuminati da fievoli lucine si può gustare da La nicchia nel sasso. Un’osteria contemporanea che ha pochissimi tavoli, quindi è raccomandata la prenotazione.

Se, invece, si preferisce il vivace centro storico, a pochi passi da piazza del Sedile, troviamo il ristorante La Gattabuia. La cucina si basa su eccellenze gastronomiche italiane e lucane, servite in un ambiente elegante e accogliente.

La serata non può non concludersi con una passeggiata per i vicoli, tutta la città si illumina magicamente rischiarata da antichi lampioni. Il tempo sembra proprio essersi fermato nella città di Matera!

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