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Vaccini nel Regno Unito: finalmente una via d’uscita

Vaccini nel Regno Unito: finalmente una via d’uscita

29 Marzo 2021 0 Di Fabiana Mele

Nel Regno Unito, i ricoveri fra le persone a cui è stata somministrata una sola dose di vaccino AstraZeneca o Pfizer sono crollati fino all’80% rispetto all’andamento generale. E Londra stabilisce il terzo primato consecutivo di vaccinazioni anti-Covid giornaliere: 873.784 in 24 ore. Finalmente si vede una via d’uscita.

Ieri, 28 Marzo 2021, Londra ha festeggiato il primo giorno senza morti di Covid. È la prima volta dopo sei mesi. Ed è una pietra miliare, ma soprattutto simbolica, sulla strada verso il ritorno alla normalità del Regno Unito che nella road map di Boris Johnson è prevista il 21 giugno.

Intanto, il premier britannico Boris Johnson ha ricevuto la prima dose di vaccino il 20 marzo.
Johnson si è fatto iniettare il vaccino AstraZeneca anche, e soprattutto, per dare l’esempio a seguito della sospensione decisa da alcuni Paesi Ue a causa dei timori di effetti collaterali legati a singoli episodi di trombosi.

Il premier ha incoraggiato i connazionali sui benefici “largamente superiori ai rischi” dei vaccini approvati.

Dall’inizio della campagna vaccinale datata 8 dicembre, nel Regno Unito, più di 30 milioni di persone hanno ricevuto la prima dose, mentre 3 milioni e mezzo hanno ricevuto anche la seconda.

È una differenza notevole rispetto alle prime dosi inoculate, e si tratta di una scelta azzardata (ma a quanto pare riuscita) fatta dal governo per immunizzare il maggior numero di persone nel minor tempo possibile.
Insomma, abbiamo dei dati che mettono un po’ di buon umore in questi mesi scanditi dall’incertezza.

All’origine del successo della campagna vaccinale ci sono tre fattori fondamentali: velocità nel procurare le dosi, arruolamento di migliaia di volontari maggiorenni, e un calendario preciso su chi deve avere per primo accesso al siero.

Chi ben comincia è a metà dell’opera

Il governo Johnson ha introdotto un protocollo nazionale che consente la somministrazione delle dosi anche da parte di personale non medico. Il sistema sanitario nazionale è partito con un massiccio programma di reclutamento e formazione di 80 mila volontari maggiorenni, di ogni genere e professione. Nella “mission possible” sono entrate in campo anche le forze armate e la marina militare britannica.

Nove le categorie dei soggetti da vaccinare

La Commissione sulle vaccinazioni ha strutturato un calendario chiaro e preciso seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della sanità. I primi ad accedere al vaccino sono gli anziani e il personale socio-sanitario, scendendo poi per fasce d’età. La motivazione per cui queste liste stanno scorrendo ad un ritmo incalzante è dovuto al fatto che il governo ha allargato l’intervallo di tempo tra i due richiami di 12 settimane per massimizzare i soggetti immunizzati con la prima dose.

Dove vaccinarsi

Sette mega centri di vaccinazione, 200 ospedali e 800 ambulatori di medici di base. Ma ci sono anche teatri, stadi, luoghi di culto, e i famosissimi autobus rossi. Secondo il governo britannico, ogni inglese ha a disposizione un centro di vaccinazione nel raggio di 16 km, e chi vive nelle aree rurali è servito da unità mobili.

L’ente regolatore dei farmaci britannico ha adeguato la normativa per permettere che la somministrazione dei vaccini possa avvenire anche nelle farmacie. Così, a partire da metà gennaio sono state individuate oltre 200 tra catene come Boots e Superdrug, e farmacie indipendenti che dopo aver partecipato al bando hanno soddisfatto i criteri di idoneità.

In generale le farmacie selezionate (che ricevono dal governo l’equivalente di 15 euro per una iniezione e 30 per due) devono essere in grado di assicurare il servizio rapido e capillare. L’appuntamento, prenotato su invito dell’NHS, dura dai 30 ai 40 minuti in cui il paziente, prima di ricevere l’iniezione, deve rispondere ad un questionario sulla propria storia clinica e allergie pregresse.

Un confronto tra due diverse politiche

Dopo essere arrivata prima nella corsa per l’approvazione dei vaccini contro il Covid-19 e nella campagna per il maggior numero di inoculazioni in Europa, la Gran Bretagna si appresta a battere il resto del continente in un’altra categoria: il Ministro per i Vaccini del Regno Unito ha comunicato che entro l’autunno saranno disponibili otto vaccini contro il Covid e un numero di dosi tale da consentire anche un terzo richiamo a operatori sanitari, over 70 e soggetti molto vulnerabili.

E in Italia? Qual è la situazione? 6 milioni e mezzo le prime dosi inoculate, e quasi 3 milioni le persone che hanno ricevuto la doppia dose. Stando ai numeri, la strada è ancora lunga e piena di incertezze: piani vaccinali poco chiari, priorità cambiate in corsa, regioni in ordine sparso.

Intanto Mario Draghi annuncia che si vaccinerà con AstraZeneca (quando sarà il suo turno) e riafferma le intenzioni del governo: “Il Governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema sul vaccino di AstraZeneca. La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”.

Insomma, rimane una cosa sola da fare: vaccinarsi!

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