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Veloce come il vento, il rally per Matteo Rovere

Veloce come il vento, il rally per Matteo Rovere

11 Aprile 2016 0 Di Emilia Parisi

Veloce come il vento: il giovane cineasta romano Matteo Rovere porta sul grande schermo la storia vera di Carlo Capone, campione europeo di rally degli anni Ottanta, interpretato da Stefano Accorsi. In sala dal 7 aprile.

Veloce come il vento, il motor movie all’italiana

Adrenalina, motori e famiglia sono i tre ingredienti alla base di Veloce come il vento (qui la scheda del film), il nuovo film diretto da Matteo Rovere (Un gioco da ragazze, 2008; Gli sfiorati, 2011), interpretato da Stefano Accorsi, Matilda De Angelis, Paolo Graziosi, Roberta Mattei, Lorenzo Gioielli, Cristina Spina, Giulio Pugnaghi, Tatiana Luter, Rinat Khismatouline e Giuseppe Gaiani.

Scritto a sei mani dal regista Matteo Rovere con Filippo Gravino e Francesca Manieri, prodotto da Domenico Procacci per Fandango con Rai Cinema e distribuito da 01, Veloce come il vento si confronta con un cinema di genere trascinante e popolare, il motor movie stile Rush/Fast & Furious, estraneo alla cinematografia di casa nostra (il solo Velocità massima, diretto da Daniele Vicari nel 2002, descriveva il mondo delle corse, ma quelle clandestine per strada). In realtà, le gare automobilistiche sono soltanto il pretesto per mettere in scena il dramma di una famiglia emiliana e il riscatto di uno dei suoi componenti, Loris De Martino.

Veloce come il vento è ispirato alla storia vera di Carlo Capone, campione europeo di rally nel 1984, che divenne famoso nel circuito per le capacità velocistiche, accompagnate da un temperamento problematico. Dopo l’esordio con la squadra torinese Rally Team ‘971, nel 1983 arriva il primo grande salto di qualità nella Lancia Rally e la scalata al Campionato Europeo. A causa dei difficili rapporti con i vertici della casa automobilistica, la carriera di Capone s’interrompe bruscamente. È l’inizio di una serie di drammi personali che lo spingono nel baratro della disperazione e lo portano in Piemonte, in una struttura di assistenza, dove vive attualmente.

Veloce come il vento, il plot

Nella profonda provincia emiliana, in una cascina di campagna, vive Giulia De Martino (Matilda De Angelis) con il padre Mario (Giuseppe Gaiani) e il fratellino Nico (Giulio Pugnaghi). Diciassette anni, sguardo determinato e capelli rasati colorati di blu, Giulia ha una passione sfrenata per i motori e un talento innato nelle gare automobilistiche.

A guidarla sulla pista è il papà meccanico, titolare di un’officina inglobata nel casolare, fino a quando quest’ultimo muore d’infarto durante una gara. D’improvviso Giulia deve occuparsi del fratellino Nico e pagare un’ipoteca sulla casa che il padre le ha lasciato in eredità. L’assenza perenne della madre aggrava ulteriormente la situazione.

Come se non bastasse, torna al paesino il fratello maggiore Loris (Stefano Accorsi), un ex campione di rally dedito al consumo di droghe pesanti, che rivendica diritti sul patrimonio paterno. Giulia decide di partecipare al Campionato di Gran Turismo per vincere a tutti i costi, garantendosi l’aiuto del fratello come allenatore. Sarà la passione per l’alta velocità, che scorre nel sangue della famiglia De Martino, ad avvicinare i due fratelli. 

Ambientazione, tematica e personaggi

Girato tra i circuiti di Monza, Imola e Vallelunga e per le strade cittadine di Matera, Veloce come il vento si avvale di riprese dal vero, senza l’aiuto della computer grafica, che restituiscono la genuinità e la bellezza dei luoghi. Le piste automobilistiche, con le caratteristiche curve e i cordoli colorati, diventano metafora della vita e della lotta dell’essere umano per superare i propri limiti.

Ad ingaggiare questa lotta è innanzitutto Loris De Martino, perdente per antonomasia (vedi il Rocky Balboa della saga omonima e l’Alexandra Owens di Flashdance), ma nonostante tutto proteso verso il riscatto e la redenzione dai propri peccati. Per calarsi nei panni di Loris, Stefano Accorsi recupera le proprie origini emiliane e il proprio dialetto, dimagrisce 10 kg e si sottopone ad un rituale dell’imbruttimento con denti marci e aspetto trasandato.

L’esordiente Matilda De Angelis, già vista nella fiction di Rai Uno Tutto può succedere, è stata paragonata alla Jennifer Lawrence di Hunger Games: una piccola guerriera, con tanto di taglio rasato e colorato di blu, che dimostra al tempo stesso caparbietà e dolcezza, determinazione e fragilità. L’attrice ha dichiarato di aver saputo di essere stata scelta per il ruolo di Giulia De Martino il giorno stesso in cui superò l’esame per la patente. Una vera e propria fortuna!

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