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Venezia, la cultura torna a regnare: le mostre in laguna quest’estate

Venezia, la cultura torna a regnare: le mostre in laguna quest’estate

14 Giugno 2021 1 Di Rebecca Gnignati

Le porte dei musei e degli spazi espositivi veneziani sono finalmente spalancate: La Biennale, Palazzo Grimani, ma anche la Fondazione Prada e Punta della Dogana vi attendono a braccia aperte.

Venezia, la cultura torna a regnare: le mostre in laguna quest’estate

Nell’anno del milleseicentesimo anniversario della Regina del Mar sembra essere finalmente arrivata la rivincita della scena culturale veneziana, duramente colpita dalla pandemia. Difatti, poco dopo la riapertura dei cinema, dal 22 maggio Venezia è tornata ad essere meta degli appassionati di architettura di tutto il mondo grazie all’inaugurazione della 17a Biennale di Architettura, rimandata di un anno a causa della Covid-19.

La riapertura delle porte dei Giardini e dell’Arsenale, iconiche sedi della Biennale, hanno dato il via, insieme al Salone Nautico, alla rinascita culturale ed economica della città. Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, in laguna, le mostre e le manifestazioni culturali si sono moltiplicate, ridando vita anche ad un significativo turismo culturale, attratto dai grandi musei ma anche dalle nuove realtà espositive della città. Vediamo dunque cosa aspetta i visitatori di Venezia durante l’estate 2021.

Il rinnovamento culturale veneziano passa sempre dalla Biennale

Il cuore del sentimento di rinnovamento culturale che pervade Venezia ogni anno é tornato a pulsare. La Biennale di Architettura riapre e guarda al futuro, interrogando i suoi protagonisti sulla vita che ci aspetta: “How will we live together?” (Come vivremo insieme?).

Gli architetti rispondono, in un coro multiculturale e multidisciplinare che esplora tutte le sfaccettature del nostro vivere futuro, dalla ricerca di nuovi materiali ripartendo dal rinnovato studio della natura, alle sfide di abitare nuovi pianeti, ma anche alle nuove forzate convivenze in metropoli sempre più brulicanti di vita.

Si ripensano anche le basi economiche alla base del tessuto sociale dell’urbe, che secondo i componenti del collettivo “Unitary Urbanism” vanno ripensate in chiave inclusiva. Oltre alle sedi storiche dell’Arsenale e dei Giardini, i padiglioni della Biennale sono ospitati in molti palazzi sparsi per la città, così da rendere l’esperienza della visita alla manifestazione tutt’uno con quella della città. Per un’immersione in uno squarcio di futuro.

Venice Design Biennial, la sorella della Biennale dedicata al Design come autoritratto

Per visitare la giovane sorella della Biennale, giunta alla terza edizione, bisogna affettarsi. La manifestazione, che quest’anno gira intorno al tema “Design as Self-Portrait” (Design come Autoritratto) chiuderà infatti il 27 giugno.

L’obbiettivo del festival è riportare il design e la creatività contemporanea alla realtà, connettendo designer italiani e internazionali alla struttura urbana di Venezia.

Il tema si sviluppa a partire dall’evoluzione della pratica dell’autoritratto, che diventa oggetto di design nello spazio virtuale, accessibile a tutti: siamo tutti i curatori di noi stessi, designer del nostro ego e delle maniere sempre in evoluzione in cui lo comunichiamo.

La mostra Design As Self Portrait esplora al ruolo del design nelle nostre scelte di comunicazione dell’identità, analizzando la danza continua tra uso e rappresentazione, realtà e realtà virtuale. 

Frutto della collaborazione tra la Direzione regionale Musei Veneto e la fondazione Venetian Heritage, Palazzo Grimani fa da cornice a due mostre in contemporanea: DOMUS GRIMAN e Archinto.

Se la prima riporta la collezione di statue classiche appartenuta al Patriarca di Aquileia Giovanni Grimani nel Palazzo d’origine, la seconda espone gli ultimi lavori dell’artista tedesco Georg Baselitz, le cui dodici tele realizzate appositamente per la Sala del Portego saranno collocate nelle sue originarie cornici settecentesche a stucco, dove fino all’800 campeggiavano i ritratti della famiglia Grimani.

Grazie a uno speciale accordo, inedito nel panorama artistico veneziano, queste opere rimarranno in comodato a lungo termine al museo per concessione dell’artista.

Il contrasto creato dalla contrapposizione delle due mostra, l’una classica quanto l’altra contemporanea, allieta il senso estetico del visitatore e lo accompagna fino alla Tribuna del patriarca Giovanni, stupefacente allestimento ispirato all’estetica della“casa-museo”.

L’Arca di vetro: alle Stanze del Vetro  la collezione di animali di Pierre Rosenberg 

A cura di Giordana Naccari e Cristina Beltrami, l’esposizione primaverile delle Stanze del Vetro è dedicata alla straordinaria collezione di animali di vetro di Pierre Rosenberg, Presidente-Direttore onorario del Museo del Louvre di Parigi. La mostra, visitabile anche attraverso un tour virtuale 3D, racconta l‘evoluzione dell’arte del vetro del ‘900 attraverso un oggetto particolare: l’animale di vetro.

Tra i pulegosi di Napolene Martinuzzi, i volatili di Tyra Lundgren o di Toni Zuccheri per la Venini, gli zebrati di Barovier & Toso, e gli acquari di Alfredo Barbini, vi sono oltre 750 pezzi in esposizione: elefanti, ippopotami, gatti, giraffe, orsi, pappagalli, pesci, tartarughe, volpi… e persino minuscoli insetti realizzati a lume in scala reale della collezione personale che Pierre Rosenberg, storico Direttore del Museo del Louvre di Parigi. Per un viaggio zoologico nella storia del vetro.

A Punta della Dogana i video protagonista con i Contrapposto studies di Bruce Nauman

A cura di Carlos Basualdo e di Caroline Bourgeois, “Bruce Nauman: Contrapposto Studies” è la mostra stagionale della Collezione Pinault.  La mostra si sviluppa intorno ad una serie di installazioni video, intitolata “Contrapposto” , realizzata da Nauman negli ultimi cinque anni. Tre sono le caratteristiche fondamentali delle opere di Nauman su cui si concentra l’esposizione”: lo studio d’artista come spazio di creazione, l’uso del corpo nella performance e l’esplorazione del suono. Dice Nauman «…credo che l’arte incominci con l’abilità di comunicare, non una marea di informazioni, ma un’esperienza…»: per vivere l’esperienza artistica di Nauman, visitare la mostra veneziana è d’obbligo.

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