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Walgreens Boots Alliance vuole altre farmacie Usa

Walgreens Boots Alliance vuole altre farmacie Usa

04 Febbraio 2016 0 Di Pietro Nigro

Prosegue l’espansione geografica e settoriale di Wba, il grande gruppo farmaceutico nato l’anno scorso e di cui Stefano Pessina è vicepresidente e Ceo. Ora si punta ad una fusione con la catena Rite Aid.

Walgreens vuole la fusione con Rite Aid

Walgreens Boots Alliance GlobaWalgreens Boots Alliance, il colosso mondiale della distribuzione farmaceutica nato l’anno scorso dalla fusione dei leader del mercato in Europa ed Usa e presente anche in Russia ed Asia, punta ora ad espandersi ulteriormente. Nel mirino, questa volta, la fusione o l’acquisizione di Rite Aid, la catena che controlla circa 4.570 farmacie dislocate su 31 stati.

Walgreens Boots Alliance PessinaSe andasse in porto, quella con Rite Aid sarebbe soltanto l’ennesima operazione che vede protagonista Stefano Pessina (foto a lato), l’ingegnere di origini napoletane che ha iniziato negli anni Settanta con uno stabilimento di medicinali a Napoli, e da allora è passato da una fusione all’altra fino a diventare vicepresidente e Ceo di un gruppo leader negli Stati Uniti, in Europa, in Russia e perfino in Cina. Solo che ora, la fusione non riguarda il tradizionale settore della distribuzione intermedia, ma punta ad allargare le attività di Walgreen nella distribuzione finale, nel controllo diretto o indiretto delle farmacie, che peraltro già sono presenti negli asset del gruppo negli Usa e in alcuni Paesi europei.

L’operazione di fusione è partita a fine ottobre 2015, con l’offerta di Walgreen di 9 dollari per ogni azione di Rite Aid, ma è molto complessa, anche perché entrambi i gruppi sono quotati sui mercati finanziari Usa, e non è detto che si concluderà. E infatti gli analisti finanziari stanno esaminando ogni aspetto del business, e delle relative fattibilità e convenienze.

Per esempio, il gruppo Walgreens Boots Alliance si propone di comprare Rite Aid per contanti, per una cifra che, comunque vada, sarà piuttosto significativa, e soprattutto superiore alle disponibilità dell’acquirente. Per questo, Wba sta lavorando per ottenere il supporto finanziario della Ubs Financial Services, pur di portare a termine l’operazione. Segno che l’interesse a comprare è alto. Resta poi da vedere se gli azionisti che attualmente controllano la catena Rite Aid siano disposti a diluirsi nella proprietà di un gruppo molto più grande e frammentato. E resta da vedere se l’operazione supera i test della stringente normativa americana sulla concorrenza.

 

Gli obiettivi di Walgreens Boots Alliance

Ma intanto si possono tentare diverse valutazioni dell’operazione e di quel che può significare per Walgreens Boots Alliance . Innanzitutto, molti fanno notare che Rite Aid presenta tante caratteristiche positive, per esempio ricavi in crescita, ma anche margini di profitto relativamente bassi e cash flow operativo netto negativo (- $ 26 milioni di dollari), e soprattutto un debito elevato e difficoltà nel pagamento dei fornitori. Ma potrebbe essere proprio questo l’elemento che interessa a Wba, dal momento che, in caso di fusione, le sue elevate perdite potrebbero tradursi in un risparmio d’imposta federale di più 1,2 miliardi di dollari. Ma soprattutto, la fusione indica abbastanza chiaramente che Wba sta puntando ad allargare il suo raggio d’azione, non tanto in senso geografico quanto industriale.

Il core business del gruppo, e di tutte le aziende che ne fanno parte, è sempre stato la distribuzione intermedia dei medicinali, attività in cui il ramo europeo è sempre stato leader in Italia con tutte le aziende che via via sono state inglobate, dalla italiana Alleanza Farmaceutica di Stefano Pessina, alle francesi Erpi e Ifp, passando per Unichem e Boots in Gran Bretagna, per la olandese Interpharm, per la spagnola Safa, per finire ovviamente con la Walgreens.

La proprietà, diretta o indiretta, delle farmacie, pure frequente nei vari rami europei, è però sempre stata parte integrante delle attività della americana Walgreens. Per questo, non è azzardato pensare che, ai vertici della Wba, quel che prende piede è l’idea di espandere un po’ in tutti i paesi la presenza nelle farmacie, cioé nell’anello finale della catena di distribuzione del farmaco. Di qui, per ora, l’acquisizione di un player importante nel mercato Usa come Rite Aid.

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