gotico<\/strong> di matrice soprannaturale.<\/p>\nBell<\/strong>, come un fine artigiano, confeziona un buon prodotto: da menzionare le lugubri riprese all’interno della haunted house<\/strong> come inquietanti carrelli a precedere e a seguire, le soggettive dell’assassino (Greta<\/strong> \u00e8 ossessivamente spiata e controllata da un paio di occhi misteriosi, forse quelli raggelati del puppet di porcellana, ogni qual volta si aggira all’interno della dimora), total shot e campi lunghi che hanno come oggetto il giardino fatiscente e la brughiera desertica. Suspense dosata e musiche di Bear McCreary<\/strong> (Battlestar Galactica<\/strong>, di David Eicke<\/strong> e Ronald D. Moore<\/strong>,\u00a0<\/strong>2004-2009; The Walking Dead <\/strong>di Frank Darabont<\/strong>, 2010; Outlander <\/strong>di Ronald D. Moore<\/strong>, 2014; 10 Cloverfield Lane <\/strong>di\u00a0Dan Trachtenberg\u00a0<\/strong>, 2016).<\/p>\n<\/h2>\nThe Boy, il plot<\/h2>\n
Inghilterra<\/strong>, presente. A Heelshire Mansion<\/strong>, suggestiva magione vittoriana ubicata nella desolata campagna inglese, vivono gli aristocratici coniugi Heelshire<\/strong> (Jim Norton<\/strong> e Diana Hardcastle<\/strong>), due arzilli vecchietti che trascorrono il tempo prendendosi cura del figlioletto Brahms<\/strong>, un ragazzino di otto anni. Costretti ad allontanarsi dal palazzo, assoldano mediante annuncio una baby-sitter per badare al bambino: Greta Evans<\/strong> (Lauren Cohan<\/strong>), giovanissima americana in procinto di lasciare il paese natio per motivi personali, risponde all’annuncio, parte alla volta dell’antica Inghilterra<\/strong> e fa il suo ingresso a Heelshire Mansion<\/strong>.<\/p>\nGrande \u00e8 il suo stupore quando scopre che il piccolo Brahmsy<\/strong> non \u00e8 un ragazzino come tutti gli altri: trattasi di bambolotto di porcellana finissima, a grandezza naturale, pettinato e abbigliato come un bambino in carne ed ossa. Greta<\/strong>, bisognosa di denaro, decide di stare al gioco accettando passivamente le regole ferree stilate dai coniugi bizzarri e destinate alla cura meticolosa e quotidiana del pupazzo. Almeno fino alla partenza dei due vecchietti: coperto con un telo il bambolotto, Greta<\/strong> si aggira nella magione bivaccando e ripulendo trappole per parassiti, flirta con il fattorino Malcolm<\/strong> (Rupert Evans<\/strong>) e progetta con lui un incontro romantico in citt\u00e0.<\/p>\nL’idillio tra\u00a0Greta <\/strong>e Malcolm<\/strong>, tuttavia,\u00a0<\/strong>ha vita breve poich\u00e9 a Heelshire Mansion<\/strong> la brace cova sotto la cenere: Brahmsy<\/strong> il pupazzo, ferito dall’indifferenza della baby-sitter e forse posseduto da uno spirito vendicativo, tesse una diabolica ragnatela. Accadimenti disturbanti e inspiegabili si susseguono all’interno della magione, il bambolotto si sposta sistematicamente, versa lacrime, sottrae oggetti personali alla giovane donna e fa partire il giradischi per ascoltare musica a tutto volume. Precipitata in un incubo senza fine, Greta<\/strong> decide di fare chiarezza e comincia ad indagare con l’aiuto del fattorino sul figlioletto degli Heelshire<\/strong>, perito in un incendio all’et\u00e0 di otto anni…<\/p>\n<\/h2>\nTematica, ambientazione e scenografia<\/h2>\n
Brahmsy<\/strong>, il bambolotto demoniaco\u00a0di The Boy\u00a0<\/strong>(rappresentazione inorganica e mefitica dell’essere umano),\u00a0\u00e8 in buona compagnia nella storia del cinema horror<\/strong> internazionale: dalla fugace apparizione del pupazzo creato da Carlo Rambaldi<\/strong> in Profondo rosso\u00a0<\/strong>(1975)\u00a0di Dario Argento<\/strong>, passando per la lunga saga de La bambola assassina<\/strong> (1988-2013), nella quale un puppet “Tipo Bello” \u00e8 posseduto dallo spirito di un pericoloso serial-killer, all’entit\u00e0 maligna che anima la bambola Annabelle<\/strong> (2014)\u00a0di John R. Leonetti<\/strong>, spin-off del celebre The Conjuring<\/strong> (2013)\u00a0di James Wan.\u00a0<\/strong><\/p>\nIn realt\u00e0, a ben guardare, la pellicola di Bell<\/strong> non si ferma affatto al tema delle evil dolls<\/strong>: quando pensiamo di aver compreso tutto, ecco inaspettato il colpo di scena che cambia la piega degli eventi. Occorre citare un altro paio di film a cui Bell<\/strong> e lo sceneggiatore Menear<\/strong> hanno attinto a piene mani: The Baby<\/strong> (1973) di Ted Post<\/strong> e Bad Ronald<\/strong> (1974) di Buzz Kulik<\/strong>. Pur essendo ambientato in Inghilterra<\/strong>, il film \u00e8 stato girato a Victoria<\/strong>, nella Columbia<\/strong> Britannica<\/strong>, presso il Castello di Craigdarroch<\/strong>, in stile vittoriano costruito dal magnate del carbone Robert Dunsmir<\/strong> nel 1890.<\/p>\nThe Boy<\/strong> \u00e8 soprattutto un’opera d’interni poich\u00e9 le vicende di Greta<\/strong> e del pupazzo Brahmsy <\/strong>si snocciolano\u00a0tra le mura dello splendido castello vittoriano: riconosciamo, in alcune inquadrature, l’imponente facciata dell’edificio, con i caratteristici comignoli bislunghi, le torri e i pinnacoli; l’elegante ingresso con lo scalone in legno massiccio, il salotto con i vetri smerigliati, la sala da pranzo (dove Greta<\/strong> accoglie l’ex fidanzato Cool<\/strong>), la camera da letto di Brahms<\/strong> (stracolma di giocattoli infantili), l’inquietante tromba delle scale. Bell<\/strong> e Menear<\/strong> lasciano il finale aperto, creando le premesse per un possibile seguito della storia.<\/p>\n <\/p>\n