{"id":20479,"date":"2019-02-04T21:11:29","date_gmt":"2019-02-04T20:11:29","guid":{"rendered":"https:\/\/www.italianotizie24.it\/?p=20479"},"modified":"2019-02-04T21:11:29","modified_gmt":"2019-02-04T20:11:29","slug":"venezuela-il-mondo-riconosce-guaido-litalia-no","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.italianotizie24.it\/venezuela-il-mondo-riconosce-guaido-litalia-no\/","title":{"rendered":"Venezuela: il mondo riconosce Guaid\u00f2, l’Italia no"},"content":{"rendered":"
Quasi tutte le nazioni europee riconoscono il capo provvisorio del Venezuela e leader anti Maduro Juan Guaid\u00f2. Pressing di Mattarella sul governo italiano.<\/div>\n

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Venezuela, si allarga il fronte dei Paesi che ricoscono Guaid\u00f2<\/h2>\n

Si allarga il fronte dei Paesi che hanno riconosciuto il ruolo di Juan Guaid\u00f2<\/strong>, il presidente dell’Assemblea parlamentare del Venezuela che ha assunto i poteri provvisori di capo del Governo per portare il Paese alle elezioni. Manca all’appello il governo italiano, a cui il presidente Mattarella ha rivolto un appello.<\/p>\n

In Europa, sono ormai la maggioranza i Paesi che hanno riconosciuto il leader dell’opposizione al dittatore Maduro<\/strong>.<\/p>\n

Da ultimo, oggi, si sono mossi all’unisono i leader di 11 stati, tra cui Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Austria, Repubblica Ceca,\u00a0Danimarca, Estonia, Polonia, Portogallo, e Svezia, che si sono aggiunti agli Stati Uniti dopo che \u00e8 scaduto l’ultimatum dato sabato a Nicolas Maduro<\/strong> a convocare nuove elezioni presidenziali.<\/p>\n

Con Guaid\u00f2<\/strong>, poi, si sono schierati anche altri paesi americani, mentre gli unici stati ad aver manifestato appoggio ufficiale a Maduro sono la Russia, la Cina e la Turchia.<\/p>\n

Tra gli altri, il primo ministro spagnolo, il socialista Pedro Sanchez, che ha dichiarato: “A partire da oggi non risparmieremo gli sforzi per aiutare tutti i venezuelani ad ottenere libert\u00e0, prosperit\u00e0 ed armonia”.<\/p>\n

Da parte sua, Maduro, che ha anche scritto una lettera al Vaticano per invocare il dialogo con il Papa, ha anche espresso la sua “pi\u00f9 forte riprovazione della decisione di alcuni goerni europei di sottomettersi ufficialmente alla strategia degli Stati Uniti di rovesciare il legittimo governo del presidente\u00a0Nicolas Maduro\u201d<\/em>.<\/p>\n

Nella sua lettera al Papa<\/strong>, che \u00e8 stata resa nota dal Segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin<\/strong>, nella visita papale ad Abhu Dhabi<\/strong>, Maduro<\/strong> ha chiesto alla Santa Sede di riaprire il dialogo in questa delicata fase di crisi e per “un aiuto nel processo di agevolazione e rafforzamento del dialogo, come ha poi detto alla tv italiana Sky Tg24<\/strong>.<\/p>\n

Invece, il Presidente della Repubblica Segio Mattarella ha citato apertamente la situazione del Venezuela con alcuni messaggi su Twitter.<\/p>\n

“Parlando di migrazioni non si pu\u00f2 non pensare al fenomeno pi\u00f9 rilevante che oggi \u00e8 sotto gli occhi di tutti, quello del Venezuela. Oltre 2 milioni di venezuelani sono fuggiti dal proprio Paese trovando asilo provvisorio nei Paesi intorno al Venezuela.\u00a0Quella del #Venezuela \u00e8 una condizione particolarmente rilevante anche per l’Italia perch\u00e9 il legame tra Italia e Venezuela \u00e8 strettissimo, per i tanti italiani che vivono in Venezuela e per i tanti venezuelani di origine italiana. Questa condizione ci richiede senso di responsabilit\u00e0 e chiarezza su una linea condivisa con tutti i nostri alleati e i nostri partner dell’Unione Europea. Nella scelta, d’altronde, che si propone non vi pu\u00f2 essere n\u00e9 incertezza n\u00e9 esitazione: la scelta tra volont\u00e0 popolare e richiesta di autentica democrazia da un lato, e dall’altro la violenza della forza e le sofferenze della popolazione civile”.<\/em><\/p>\n

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#Mattarella<\/a>: Parlando di migrazioni non si pu\u00f2 non pensare al fenomeno pi\u00f9 rilevante che oggi \u00e8 sotto gli occhi di tutti, quello del #Venezuela<\/a>. Oltre 2 milioni di venezuelani sono fuggiti dal proprio Paese trovando asilo provvisorio nei Paesi intorno al Venezuela pic.twitter.com\/MpVuhwjvWd<\/a><\/p>\n

— Quirinale (@Quirinale) February 4, 2019<\/a><\/p><\/blockquote>\n