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Il nucleare Made in Italy. Primo magnete per la fusione

Il nucleare Made in Italy. Primo magnete per la fusione

27 Maggio 2025 Off Di Nunzio Ingiusto

Avanza il progetto DDT per la fusione nucleare. Enea centrale in ricerca e sviluppo. Buona la collaborazione tra pubblico e privato.

Ricerca e industria italiana camminano insieme per produrre energia con la fusione nucleare. L’Enea nel suo centro di Frascati ha messo a punto il primo magnete necessario per la fusione e lo ha presentato al mondo. La presentazione è avvenuta a La Spezia nello stabilimento di ASG Superconductors, presente il Ministro dell’ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin. L’ASG fa capo alla famiglia Malacalza, specializzata in tecnologia superconduttiva per energia e medicale, con sede e stabilimenti in Liguria ed è all’avanguardia. ll magnete sta al centro del processo di fusione come il sole sta alla base dell’energia fotovoltaica. La similitudine con la stella, d’altronde è più che pertinente dato che nei reattori nucleari avverrà esattamente ciò che tiene in vita il sole. La produzione del magnete italiano avviene nell’ambito del progetto DTT – Divertor Tokamak Test- promosso da un consorzio che vede la partecipazione di ENEA, Eni e numerose università e istituzioni di ricerca italiane. L’iniziativa prevede un investimento superiore ai 600 milioni di euro.

Cos’è il magnete

Con oltre 6 metri di altezza e 16 tonnellate di peso, il magnete ha al suo interno tecnologie all’avanguardia e materiali innovativi che devono assicurare il contenimento di 33 metri cubi di plasma a una temperatura di oltre 100 milioni di gradi. Una sfida tecnologica che rende il futuro energetico più pulito. D’altra parte, dice Enea, il progetto DTT è elemento di raccordo tra i grandi programmi internazionali ITER e DEMO. Sul versante politico Pichetto Fratin ha rassicurato che la legge italiana sul nucleare sarà pronta entro un anno. Il governo ha scelto, le polemiche non si fermano, il fronte contrario al nucleare non fa nuovi proseliti.  Il magnete è il primo di 18 esemplari che verranno realizzati tutti da ASG Superconductors.  “Per Superconductors- ha dichiarato Marco Nassi, amministratore delegato di ASG – è un importante traguardo tecnologico e industriale. ASG ha realizzato il cuore magnetico dei più importanti progetti internazionali per la fusione nucleare quali ITER, JT60SA, JET e W7-X e collabora con successo e spirito proattivo con ENEA sui temi fusione, in ottica dei futuri progetti italiani quali DTT e di quelli europei ed internazionali ”. Sia dal punto di vista industriale che della ricerca lo scenario è quello dell’incremento della domanda di energia e delle esigenze collegate al green deal. Bisogna considerare i tempi, gli anni per vedere qualcosa di concreto.

La road map internazionale

Giorgio Graditi, direttore generale ENEA, parla del cammino da compiere. “Siamo particolarmente orgogliosi di contribuire, con le nostre competenze e infrastrutture, a questo risultato che rappresenta un importante passo in avanti nella road map per la realizzazione della facility DTT e in generale per l’energia da fusione. Oggi possiamo rendere disponibili infrastrutture di calcolo avanzato così come progettare componenti ad alta complessità tecnologica, come cavi e magneti superconduttori”. Infine Francesco Romanelli, presidente DTT che ricorda la buona collaborazione pubblico-privato. ” La realizzazione del primo magnete toroidale del progetto DTT segna una tappa fondamentale non solo per la nostra macchina sperimentale ma per l’intera filiera della fusione in Italia. È la dimostrazione concreta che ricerca pubblica e industria privata, quando lavorano in sinergia, possono affrontare con successo sfide scientifiche e tecnologiche di portata globale”. Il magnete è il frutto di un concentrato di innovazione, precisione ingegneristica e know how che pone l’Italia tra i protagonisti della fusione. Non dovrebbero esserci più remore sulle caratteristiche di una fonte pulita e sostenibile. DTT è nato per accelerare la transizione energetica, formare nuove generazioni di ricercatori e tecnologi e contribuire alla costruzione dei reattori del futuro. Se entro un anno ci sarà anche una legge diventerà tutto più concreto.

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