
Malik Tariq Bashir presenta il romanzo L’Osmosi del coccodrillo alla Dante Alighieri
27 Maggio 2025Il 29 maggio 2025 sarà presentato il terzo libro di Malik Tariq Bashir, L’Osmosi del Coccodrillo, presso la Società Dante Alighieri.
Malik Tariq Bashir presenta il romanzo L’Osmosi del coccodrillo alla Dante Alighieri
Sarà la Società Dante Alighieri, fiore all’occhiello nella diffusione della lingua italiana nel mondo, ad ospitare la presentazione de “L’osmosi del coc-codrillo” di Malik Tariq Bashir.
L’autore, al terzo romanzo, dal 2024 è membro della Consulta lingua-mondo composta da scrittori di origine straniera creata dal Presidente della Società Andrea Riccardi ed ispirata ai valori di incontro e all’italsimpatia.
L’evento, previsto alle 17.30 a Palazzo Firenze (piazza di Firenze, 27), sarà introdotto da Alessandro Masi, Segretario generale della Società Dante Alighieri, e vedrà la partecipazione di Lucilla Pizzoli, Professoressa di Linguistica italiana presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma, e Nora Moll, Professoressa di Letteratura comparata e Letterature e transculturalità presso Uninettuno.
La fuga dai propri fantasmi ha condotto il protagonista dello scritto in un buio vicolo cieco, dal quale non sa uscire né, probabilmente, è pronto a farlo.
Renato Sfamanti, questo il nome dell’uomo, ha indugiato a lungo su tutto ciò che fosse colorato, sinuoso o comunque fuori dagli schemi. Ma questi, affilati come artigli, lo hanno ora trovato e gli stanno intimando di restituire tutto ciò che egli ha ignorato o aggirato.
In una sorta di brusco risveglio sarà proprio uno stimolo particolare, un rettile enorme di cui parla la vittima di un’aggressione in cui egli si imbatte, a riportarlo sui lembi di un nuovo sentiero. Questi ne percorrerà la strada, attratto da una forza oscura e incontrollata. Un nuovo senso del dovere si affaccerà in lui, mostrandolo migliore di quello che ha sempre ritenuto essere: uno straniero nei suoi stessi pensieri.
Così il coccodrillo, anzi, il “coc-co-dril-lo” diviene uno spunto di riflessione, la lama che intaglia una novella porta nella quale entrare. Il riflesso che ne emerge ora è quello di un uomo reinventato, pieno di cicatrici, ma che comunque riesce a portare avanti un progetto.
Il nuovo equilibrio, ottenuto dal superamento dell’inerzia, spinge Renato Sfamanti ad accettare se stesso, in un percorso onirico e inquietante, popolato dai fantasmi che egli ha sempre temuto.
Lo scritto è un inno alla speranza, dunque, uno spunto di riflessione sulla possibilità di superare gli esiti di scelte rivelatesi sbagliate. Una luce sull’ occasione di rinascere, abbracciando nuove identità, ricucendo quelli che potevano apparire come margini incompatibili o troppo ovvi.
Alla domanda su cosa abbia spinto Bashir a scrivere il romanzo egli risponde di aver voluto intraprendere una riflessione su come la società sia pronta a puntare il dito contro “gli ultimi” senza una visione di profonda comprensione che ne sappia raccontare la storia e le parole non dette.