Contenuto Pubblicitario
Arrestato a Dubai Raffaele Imperiale, pericoloso narcotrafficante superlatitante

Arrestato a Dubai Raffaele Imperiale, pericoloso narcotrafficante superlatitante

19 Agosto 2021 Off Di Redazione In24

Raffaele Imperiale, broker della droga trai più pericolosi superlatitanti, è stato arrestato a Dubai. Il ministro dell’Interno ringrazia le Forze di polizia.

Arrestato a Dubai Raffaele Imperiale, narcotrafficante inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità

Era uno dei più pericolosi tra i criminali inseriti nella lista dei sei superlatitanti della Direzione centrale della Polizia Raffaele Imperiale, il broker della droga che è stato arrestato oggi a Dubai.

Nel gennaio 2016 Imperiale è stato condannato a 8 anni e 4 mesi di reclusione per traffico internazionale di sostanze stupefacenti e ha cominciato la sua latitanza.

L’arresto, effettuato dalle autorità degli Emirati, è l’epilogo delle indagini condotte dal Gico di Napoli e dalla Squadra Mobile della questura di Napoli, coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, con il supporto dei Servizi Centrali della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato.

L’arresto è frutto anche di un’intensa attività di cooperazione internazionale Giudiziaria e di Polizia svolta dal Ministero di Giustizia, dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, anche attraverso le Agenzie di Interpol ed Europol. Ora, il Ministero di Giustizia sta perfezionando le intese per completare in tempi brevi la procedura di estradizione dagli Emirati.

Imperiale è nato a Castellammare di Stabia il 24 ottobre 1974, figlio di un imprenditore edile piuttosto noto in città e per un certo periodo proprietario della squadra di calcio locale, la Juve Stabia, ed è noto anche come Lello di Ponte Persica, dal nome della frazione di quel comune in cui ha vissuto.

Nella sua biografia, anche un rapimento di cui è stato vittima, rapimento che non è stato mai ben chiarito e da cui si sarebbe liberato da solo, scappando dalla sua prigionia.

Il suo incontro con la droga nel 1996, quando eredita un coffee shop, un negozio di hashish e marijuana avviato ad Amsterdam dal fratello. Negli anni successivi, infatti, Imperiale entra in contatto con diversi personaggi attivi nel traffico internazionale della droga ed inizia i primi acquisti di partite che poi vende ai clan napoletani.

Negli anni ha poi organizzato un network di trafficanti internazionali sempre più ampio e complesso, attivo soprattutto nell’acquisto di partite di cocaina sui mercati internazionali e nel riciclaggio di denaro.

Ricco il dossier delle accuse e delle prove raccolte a sua carico dagli investigatori, che sin dal primo decennio del 2000 hanno documentato le sue importanti attività di compravendita di droga a livello internazionale, e dei rapporti strettissimi con i camorristi napoletani degli Amato-Pagano, sia prima che dopo la scissione degli Amato dal gruppo principale dei Di Lauro.

E ricco è anche il patrimonio che Imperiale ha accumulato negli anni con le sue attività di brokeraggio della droga. Tra l’altro, Imperiale è noto perché gli inquirenti credono che sia stato lui a comprare sul mercato nero due dipinti di Van Gogh di valore inestimabile, rubati nel 2002 ad Amsterdam in Olanda e ritrovati dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Napoli in una vecchia villa a Castellamare di Stabia nel 2016.

Insomma, Imperiale sarebbe bravo o fortunato anche negli investimenti dei suoi ingenti profitti, anche se. il 22 gennaio 2021, in un’intervista al giornale “Il Mattino”, si è dichiarato del tutto estraneo alla vicenda, asserendo di aver comprato i preziosissimi quadri in quanto appassionato di Arte.

L’arresto è stato salutato dal ministro dell’Interno, Lamorgese, che si è complimentata con le Forze di polizia, riuscite «grazie ad articolate e complesse indagini e alla proficua cooperazione internazionale giudiziaria e di polizia, anche attraverso le agenzie di Interpol e Europol, ad assicurare alla giustizia un esponente di spicco del traffico internazionale di stupefacenti e del riciclaggio di denaro, che ha accumulato ingenti patrimoni illeciti soprattutto grazie alla vendita di cocaina».

In realtà Imperiale è al vertice di un articolato “gruppo di lavoro”, composto da diverse persone e che nel corso degli anni è stato più volte colpito dall’azione degli investigatori con arresti e sequestri di droga.

Per esempio il maxi-sequestro di 1.330 kg di cocaina avvenuto a Parigi il 20 settembre 2013, quando nell’occasione è stato tratto in arresto il fedelissimo Vincenzo Aprea, l’uomo incaricato di sovrintendere all’importazione dello stupefacente trasportato con il volo di linea Air France da Caracas in Venezuela.

«Un eccellente risultato – ha concluso il ministro Lamorgese – che dimostra ancora una volta la capacità delle nostre forze di polizia di contrastare i fenomeni criminali anche di carattere transnazionale».

Contenuto Pubblicitario
Banner Istituzionale Italpress 666x82