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Ambiente: ecco la tutela secondo i carabinieri

Ambiente: ecco la tutela secondo i carabinieri

29 Ottobre 2024 0 Di Nunzio Ingiusto

A Roma presentazione al pubblico del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari.

I numeri sono a favore della repressione, anche se siamo lontani dalla sconfitta totale. Arriverà ? Le forze dell’ordine si sono specializzate e la loro capacità di perseguire reati e illeciti è la minaccia legale alle organizzazioni criminali. Stiamo parlando di reati ambientali, ecomafie, abusi edilizi, 319 arresti (+43% sul 2023), traffico di rifiuti e molto altro.
I carabinieri sono in prima linea in questo impegno e hanno deciso di far conoscere ai cittadini cosa accade ogni giorno in Italia. In occasione della manifestazione del “Giorno dell’Unità nazionale e delle Forze Armate”, dall’1 al 4 novembre a Roma al Circo Massimo sarà allestito il “Villaggio Difesa”.  Il 2 novembre ci sarà una conferenza sul tema della difesa dell’ambiente in cui è coinvolta l’Arma dei Carabinieri con il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari.

La conferenza, dal titolo “L’arma a difesa dell’ambiente: le attività dei Carabinieri Forestali a tutela della biodiversità” inizierà alle ore 18:00 e durante l’incontro verrà presentato il comparto specialistico dell’Arma.

Possiamo, comunque, anticipare che il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità opera con  28 Reparti dislocati su tutto il territorio nazionale, gestisce 130 Riserve Naturali Statali e 20 aree demaniali, una dorsale verde che attraversa tutta Italia. Un patrimonio pubblico da godere  e tenere lontano dagli interessi di chi da questo patrimonio vuole trarre profitti.

Per l’intera durata della manifestazione (1-4 novembre) il Comando Forestale, Ambientale presenterà  10 gazebi di cui 6 dei Reparti Biodiversità, 1 del Comando Tutela Agroalimentare e 1 del Comando Tutela Ambientale e Sicurezza Energetica.
La struttura è stata istituita nel 2016 e i compiti sono via, via cresciuti con il paradosso di assistere a maggiore ecocriminalità rispetto a controlli più intensivi. I carabinieri in collaborazione con polizia, guardia di finanza e Procure in questi anni hanno scoperto traffici e ramificazioni internazionali. Le azioni e le indagini a volte durano anni e i reati stessi nel tempo hanno avuto configurazioni più aderenti alla realtà e agli interessi delle ecomafie. Per andare avanti deve crescere la collaborazione con i cittadini, prime vittime degli impatti ambientali negativi. Anzi, con tutto quello che c’è in campo con la transizione ecologica- non solo in Italia-  il servizio dei carabinieri dovrà evolvere anche in tecnologie e presidi più incessanti. Il governo non potrà far mancare il proprio sostegno anche per le attività di formazione e informazione verso i cittadini. In tutto questo ci aiuta il
Rapporto “Ecomafia 2024” di Legambiente con i 35.487 reati accertati contro aria, acqua, campagne, montagne, mare, fiumi, animali. In pratica, la vita di tutti noi.

 

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