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Ambiente: multe a chi non rottama l’auto

Ambiente: multe a chi non rottama l’auto

01 Aprile 2025 Off Di Nunzio Ingiusto

Una legge contro l’abbandono delle auto in città. Sono un pericolo per l’ambiente. L’intervento dell’Associazione dei demolitori veicoli di Assoambiente.

 

Che spettacolo deprimente, ovunque. La vita di un automobile finita lungo un marciapiede o in un piazzale abbandonato. Il proprietario se ne libera  senza tanti problemi, ma le città e l’ambiente ne risentono. Ci sono sanzioni amministrative, ma è un mondo opaco. Secondo l’ACI  in Italia ci sono 3 milioni e 600mila  veicoli abbandonati iscritti nei registri del PRA gravati anche da fermo amministrativo. Tutti molto vecchi, inutilizzati che andrebbero rimossi. Un problema che affligge tutti i centri abitati. D’altronde è anche un potenziale mercato per la rottamazione, su cui sono intervenuti proprio le organizzazioni dei rottamatori. La notizia è che qualcosa si muove in Parlamento.

Cosa non va nella legge 

Le auto-rifiuti, gestite e selezionate sono un segmento importante dell’economia del recupero. Il settore, tra l’altro, fattura più di 1,5 miliardi di euro all’anno. In Parlamento ha iniziato il cammino un disegno di legge per eliminare tutti i veicoli abbandonati, “migliorare il decoro urbano e per una più corretta gestione dei rifiuti”.

La legge è stata approvata alla Camera e deve essere esaminata dal Senato. Per l’ADA (l’Associazione Demolitori di Autoveicoli aderente ad Assoambiente) il testo di legge è un passo avanti, ma presenta alcune criticità. La procedura appare di difficile applicabilità nei Comuni di grandi dimensioni. Si indebolisce lo scopo di contrastare l’abbandono dei veicoli in strada e rafforzarne la tracciabilità. Ma il sistema deve essere rapido. I veicoli devono essere cancellati dai registri pubblici (PRA) e rottamati. Su molti veicoli grava il fermo amministrativo e solo cancellandolo si può sperare nella rottamazione e nei benefici della circolarità dei materiali.

Burocrazia ?  No grazie.

Secondo la proposta di legge, spetterà ai Comuni, alle province o all’ente proprietario della strada,  l’obbligo di attestare l’inutilizzabilità del veicolo iscritto al PRA. Spetteranno al proprietario del mezzo i costi per la cancellazione e rottamazione. Quanto è realistico tutto questo ? Il testo presenta criticità che rendono il processo farraginoso e complesso per i cittadini rischiando di limitarne l’efficacia, dice l’ADA. Infatti, il cittadino per riuscire a demolire il veicolo dovrà ottenere dalla Polizia Locale il riconoscimento dell’inutilizzabilità del veicolo, un passaggio burocratico che nelle grandi città potrebbe rendere vana  la nuova norma. C’è la difficoltà di individuare l’autorità competente all’emissione della dichiarazione”, ha detto Anselmo Calò, Presidente ADA. Due deputati Andrea Casu e Carmine Raimondo hanno, intanto, presentato ordini del giorno migliorativi riguardo ai veicoli con un’anzianità di 10-15 anni. Il punto riguarda proprio l’esenzione dal certificato di inutilizzabilità che la burocrazia comunale difficilmente riesce a rilasciare. Ma i senatori saranno saggi 

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