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Associazione sportiva dilettantistica: quando aggregazione e benessere migliorano la società

Associazione sportiva dilettantistica: quando aggregazione e benessere migliorano la società

29 Maggio 2024 0 Di Giovanni Langella

Le associazioni sportive dilettantistiche sono realtà di primaria importanza nel nostro Paese. Secondo stime del CONI risalenti al 2022, in Italia sono censite oltre 115mila tra società e associazioni sportive dilettantistiche. Le seconde sono di particolare rilevanza sociale in quanto, senza finalità commerciali, favoriscono la promozione del benessere attraverso lo sport e della coesione in contesti che, molto spesso, sono caratterizzati da problematiche che colpiscono diverse fasce della società, tra cui i più giovani.

La buona notizia è che, nonostante l’emergenza Covid e i cambiamenti che questa ha portato negli spazi e nei momenti di aggregazione sociale, il numero di ASD in Italia è aumentato.

Sono diverse le strade che si possono percorrere per dare il proprio contributo attivo in questo campo. Si può devolvere il 5×1000 del proprio reddito imponibile a una ASD che, secondo il CONI, ha le carte in regola per essere destinataria del suddetto contributo. In alternativa, si può scegliere di aprirne una. 

Scegliere questa opzione implica l’attenzione a diversi aspetti. Necessario è considerare l’allestimento della sede, dove non devono mancare strumenti promozionali come la brochure e il gagliardetto personalizzato (quest’ultimo può essere utilizzato anche durante gli eventi per customizzare il proprio stand ed è acquistabile comodamente online sul portale specializzato IdeaBandiere).

Se lo si desidera e se il luogo soddisfa tutti i criteri normativi vigenti, all’interno della sede dell’associazione – e non solo – si può esercitare un’attività commerciale, scegliendo, per esempio, di aprire un bar. Essenziale, però, è che questa non prevalga sull’attività di promozione dello sport amatoriale.

Ancora prima di pensare alla sede, è doveroso informarsi sugli aspetti legali e burocratici relativi alla costituzione dell’associazione. Ciò vuol dire documentarsi sulle varie tipologie di ASD esistenti – di base, di secondo e di terzo livello, con le prime aventi rilevanza solo locale e costituibili anche da soli 3 soci – sulla redazione dell’atto costitutivo e su tutto quello che riguarda la registrazione all’Agenzia delle Entrate e l’iscrizione al Registro del CONI.

Una volta aperta l’ASD – che deve avere un conto corrente specifico – bisogna iniziare a ragionare di comunicazione e marketing. Oltre ai già citati strumenti analogici, anche il web può essere molto utile, per non dire indispensabile. Si può mettere online un sito ufficiale, avendo cura di includere tra i contenuti il riferimento a sovvenzioni e contributi economici superiori ai 10.000 euro e, in generale, di incentrare la propria comunicazione sull’invito ad associarsi e non sulla promozione dell’attività sportiva in sé, che deve essere appunto riservata ai soci.

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