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Bollettini di guerra & contabilità delle vittime civili e militari. Ma i Morti sono tutti uguali…

Bollettini di guerra & contabilità delle vittime civili e militari. Ma i Morti sono tutti uguali…

08 Marzo 2022 0 Di Marino Marquardt

Di fronte ai quotidiani Bollettini di Guerra le domande sorgono spontanee avrebbe detto Antonio Lubrano, l’apprezzato conduttore di programmi Tv.

Ed ecco alcuni esempi: Che differenza c’è tra un Morto in abiti Militari e un altro Caduto in abiti Civili?

Perché in Tempo di Guerra turbano di più le notizie relative alle Vittime Civili c non quelle relative alle Perdite di Uomini in Divisa?

Vi sono forse Vite che sotto il Fuoco Nemico – a seconda degli abiti indossati -valgono di più o di meno rispetto ad altre?

Vi sono forse Morti Innocenti in Borghese e Morti Colpevoli in Divisa?

E’ una Assurdità o no che la Guerra – Barbarie allo stato puro – col proprio Galateo Bellico pretenda di regolare gli Idonei e i non Idonei alla Morte, gli Ammessi e i non Ammessi a Morire?

Gli interrogativi sono d’obbligo di fronte al raccapriccio delle Persone – la maggior parte di Esse lontane dal Teatro di Guerra – provocato dall’apprendere le Cifre della Contabilità separata sul numero delle Vittime Civili e Militari che sta producendo il Delinquente Russo, quel Vladimir Putin che pretende di dettare le condizioni all’Ucraina mentre dovrebbe chiedere scusa al Mondo per le sue Scelte Criminali.

Inutile dire che da Laicista discepolo di Emmanuel Kant (Quello del “Cielo stellato sopra di me e la Legge Morale dentro di Me” ndr) trovi sconcertante la Catalogazione dei Morti all’ombra di un Comune Consuetudinario Sentire Culturale. Un Sentire Comune incomprensibile agli occhi della Razionalità di Quanti non fanno distinzioni tra gli Strappati alla Vita dalle Guerre.

Conti Raccapriccianti soprattutto se tra i Caduti si annoverano Giovani sottratti al Servizio di Leva, Ragazzi estranei alla passione per le Armi e lontani da patologici sogni di Carrierismo Militare.

Numeri Tragici – questi relativi ai Caduti – diffusi a ogni ora del giorno in maniera acritica da Media cartacei, digitali, satellitari e on line.

Numeri che erroneamente indicano come in Tempo di Guerra le Vite delle Persone abbiano valori e dignità differenti a seconda degli abiti indossati nel momento Fatale.

Nient’altro che distorsioni Etiche figlie del Compromesso Bellico secondo cui il Valore della Vita va misurato a seconda dei Ruoli Sociali che le Persone interpretavano prima di essere uccise.

Ma i Morti sono i Morti.

Sono tutti uguali i Morti sotto le bombe, sotto i colpi di armi da fuoco o in seguito ad attentati mentre da Vivi facevano la spesa al mercato.

Detto ciò, le Vittime Ucraine e Russe – Militari e Civili – sono i frutti avvelenati della Guerra. Sono tutti Uguali, i Caduti. E si trascinano gli stessi Lutti e gli stessi Dolori di Quanti li avevano amati in Vita.

Di fronte alla Barbarie della Guerra trovo quindi Ottusi e Insensibili Ragionieri della Morte quanti fanno il conteggio e la selezione degli Uccisi.

La contabilità selezionata rappresenta un altro aspetto dell’assurdità del Momento che il Mondo sta vivendo, Momento Tragico, simile ad altri che l’“Atomo Opaco del Male” nel quale ci troviamo aveva peraltro già più volte vissuto.

Il passare al setaccio i Morti è un esercizio vano rispetto al Valore Universale della Vita; è una trovata dell’Ottusità Umana e del relativo bisogno di fare Compromessi con l’Eticamente Inaccettabile; è in sostanza un altro deprecabile aspetto del Galateo Bellico che ipocritamente prescrive la Protezione dei Civili

Compromessi con l’Eticamente Inaccettabile che portano – come detto – anche a pesare il Valore dei Morti a seconda dell’abbigliamento che indossavano nell’Attimo Fatale dell’addio alla Vita.

Alla luce di quanto scritto, per una questione di Igiene Intellettuale troverei dunque più opportuno un censimento unificato delle Vittime, senza distinzioni di Ruoli.

Detto ciò, i Fatti dimostrano che la licenza di morire in Guerra non è facoltà esclusiva dei Militari. A prenotare posti nelle Bare vi sono anche i Civili…

Se ne facciano una ragione Quanti pensano che in Guerra l’appuntamento con la Morte sia riservato soprattutto agli Uomini in Divisa…

Ps. “Sopra le Righe”, è uno spazio in progress che a seconda degli avvenimenti di giornata aggiornerà il commento arricchendolo. “Sopra le Righe” è uno spazio che offre a chi scrive il privilegio di potersi esprimere in prima persona su fatti non necessariamente legati alla quotidianità. Uno spazio eretico in cui le opinioni del sottoscritto talvolta non appariranno coerenti con la linea editoriale. Voltaire docet…

Nota per gli Ortodossi della Lingua Italiana. Nella stagione in cui si tende ad inibire e a limitare l’uso delle Maiuscole, vado controcorrente. E chiarisco: le Maiuscole presenti nel testo non contemplate dal corrente galateo linguistico sono volute, esse rappresentano una licenza grafica dell’Autore e intendono conferire la giusta importanza al ruolo della parola gratificata dalla maiuscola. La maiuscola – insomma – funge da sottolineatura. Chiedo venia a Quelli della Crusca,,,
08/03/2022 h.07.00

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