
Che bella la Napoli Ottocento in mostra alle Scuderie del Quirinale
21 Maggio 2024Il più straordinario periodo di vivacità e di richcezza culturale della città in esposizione con Napoli Ottocento, la mostra ospitata dalle Scuderie del Quirinale fino al 16 giugno.
Che bella la Napoli Ottocento in mostra alle Scuderie del Quirinale
Visitabile fino al 16 giugno presso le Scuderie del Quirinale, l’esposizione “Napoli Ottocento” è, come dice il nome, un omaggio ad un periodo caratterizzato da una straordinaria ricchezza e vivacità culturali in Italia e in Europa.
In quel secolo Napoli, vera e propria capitale italiana dell’Illuminismo, divenne anche un’importante metropoli scientifica, sede di una fra le più antiche università italiane, della prima scuola di lingue orientali in Europa, del primo museo di mineralogia e dei primi osservatori scientifici, e polo importante delle scienze giuridiche e matematiche.
L’esposizione è stata curata da Sylvain Bellenger insieme a Jean-Loup Champion, Carmine Romano ed Isabella Valente; il progetto espositivo è a cura delle Scuderie del Quirinale e del Museo e Real Bosco di Capodimonte, in collaborazione con la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, l’Accademia di Belle Arti di Napoli e la Stazione Zoologica Anton Dohrn.
La mostra offre una sintesi della grande produzione culturale della città, che a quel tempo accolse artisti provenienti da tutta Europa a dagli Stati Uniti, arrivati a Napoli per contemplare e dipingere le attrazioni di Pompei ed Ercolano, il mare, le montagne, le isole di Capri, Ischia e Procida, gli scenari della costa amalfitana e sorrentina, il folclore, la terra fangosa del Vesuvio, la vegetazione lussureggiante della Campania, lo splendore e il degrado, l’urbanistica e il pittoresco della vita napoletana: tutti elementi che, in una grandiosa mescolanza di forme e colori, luci ed ombre, scorci ed atmosfere, hanno dato vita ad un corpus di opere di altissimo livello, cui l’efficace allestimento delle Scuderie conferisce il giusto risalto.
La mostra propone un itinerario che si dipana lungo un secolo che ha ancora molto da offrire, gettando uno sguardo d’insieme tra le visioni che la città partenopea è stata capace di suscitare negli artisti che ne hanno solcato il suolo, pervadendo per oltre un secolo le arti (pittura, scultura, architettura e non solo) e l’immaginazione come poche altre culture hanno saputo fare.
Nelle sale le opere, tra gli altri, di Ludwig Catel, William Turner, Thomas Jones, John Singer Sargent, molti esponenti della scuola di Posillipo, Portici e Resina, Anton van Pitloo, Giuseppe De Nittis, Ercole e Giacinto Gigante, con i loro paesaggi che furono molto più che semplici vedute.
Ad interpretare le storie e i sentimenti che serpeggiavano per la città Mariano Fortuny, i fratelli Palizzi e naturalmente Domenico Morelli.
E poi, quasi in maniera sorprendente, un francese la cui famiglia aveva radici napoletane: Edgar Degas. E ancora: Achille d’Orsi, le potenti, straordinarie e materiche opere di Antonio Mancini, il grande Vincenzo Gemito, fino ad arrivare a Burri e Fontana, in un percorso che tra rimandi e legami, classicismo e sperimentazione conduce lo spettatore attraverso un itinerario memorabile di emozioni e suggestioni.