
“Sapori e Saperi “: invito alle Basiliche di Cimitile
20 Maggio 2025Appuntamento sabato 24 maggio nelle Basiliche paleocristiane di Cimitile, tra tradizione e cultura. Una serata a ingresso gratuito inserita nel “Cartellone degli eventi metropolitani 2024-2025 “.
Le Basiliche paleocristiane di Cimitile restano tra i siti più attrattivi della Campania. Essere luogo ospitante degli eventi culturali dell’area metropolitana di Napoli 2024-2025, ne fa una tappa mirata per appassionati di storia e di tradizioni locali. Del resto qui dal 1996 c’è la Fondazione Premio Cimitile, istituto di ricerca e promozione culturale, nota in tutto il mondo per l’annuale Premio. Un presidio di salvaguardia artistica e ambientale appezzato da intellettuali, aziende, Enti pubblici che ne sostengono le attività. Molto efficace in questo senso è anche la collaborazione con l’amministrazione comunale. In un Comune di 7 mila abitanti è radicato ormai lo scopo di mettere in luce quello che c’è di buono nella storia millenaria del sito. E l’amministrazione con l’area metropolitana di Napoli organizza nelle Basiliche incontri e rassegne di successo. La prossima è per sabato 24 maggio con il suggestivo titolo “Notte d’incanto tra Sapori e Saperi “. Il titolo è esplicito e invita a fare gratis una visita guidata tra le antichità paleocristiane con la degustazione di prodotti tipici. Un’esperienza immersiva nelle tradizioni di un entroterra agricolo e fortemente cristiano.
Sapori millenari e tradizione
Le Basiliche hanno dato lustro a Cimitile, oggi in continuità viaria con la più popolosa Nola, ma gelosa delle sue origini e della sua specificità. Il Comune con questi incontri vuole avvicinare turisti e curiosi alla trama umana e spirituale dei fondatori del sito, dei religiosi che seppero accogliere i pellegrini e affrontare le vicende della storia. Non è una peculiarità della sola Cimitile, ma la ricchezza mistica e il ricordo trasmissivo dei fatti ne ha fatto un avamposto urbano importante. La vita intorno alle Basiliche era modesta e l’alimentazione era il collegamento più genuino con il territorio. Gli abitanti di oggi, di diverse generazioni, anche loro hanno bisogno di sapere e conoscere in modo concreto dove vivono. Il sapere non è mai superfluo e la compagnia del cibo in molte circostanze è anima parlante. La fatica per le coltivazioni nel paleocristiano, nel Medioevo, era indirizzata prevalentemente al fabbisogno e al sostentamento dei nativi, ancor prima di trasformarsi in mercanzia da vendere. Tanta parte della vita si sviluppava intorno alla coltivazione di farro, frumento, ortaggi, vino, olio. Un mondo rurale, semplice, che ha plasmato il paziente carattere degli abitanti. Sul cibo come elemento identitario dei popoli si è scritto e si scrive molto, ma tramandare principi e contenuti gastronomici di secoli è impegno reale. I sapori non possono essere mascherati. Tuttora nelle case di Cimitile, Nola, Saviano, Tufino, Cicciano si preparano ricette con prodotti coltivati direttamente. Lo scopo della notte di sabato prossimo, espresso dal sindaco di Cimitile Filomena Balletta e dall’Assessore alla cultura Anna Mercogliano, è di tenere insieme valori umani, accoglienza e memoria. C’è forse anche una specie di obbligo politico nei confronti di luoghi che, come sostiene la Fondazione Premio Cimitile, “chiedono di essere raccontati, ascoltati, scoperti, valorizzati, attraverso un riscatto, che si auspica si traduca in un concreto piano di promozione e di sviluppo “. Serve, eccome.